Una medaglia d’oro e 37 argenti: è il ricco montepremi assegnato dalla Dlg, la Società Tedesca per l’Agricoltura, ai partecipanti ad Agritechnica. Un elenco che è sempre meglio tenere d’occhio, visto che contiene alcune delle innovazioni più interessanti dell’anno. E che per il 2019 ci inorgoglisce come paese, dal momento che vi figurano ben due italiani: Hortech e Forigo. Oltre, naturalmente, ai riconoscimenti ottenuti da Cnh. Che però appartiene ormai al novero dei grandi gruppi mondiali, pur avendo solide radici nello Stivale.
L’oro va negli States
Partiamo, di diritto, con la medaglia d’oro. Che va a John Deere, per il suo cambio a variazione continua meccanico-elettrico, altrimenti detto - nome non dei più semplici - eAutoPower gearbox e8WD; un’innovazione realizzata in parte con la collaborazione di Joskin, costruttore di carri per la distribuzione dei liquami, e dedicata per ora alla serie 8R. Il tutto parte dalla constatazione che i trattori devono montare generatori elettrici supplementari per far fronte alle richieste delle moderne attrezzature. EautoPower è il primo cambio elettromeccanico in agricoltura: al posto della componente idraulica (pompa-motore) monta due motori elettrici che garantiscono la variazione infinita di velocità, ma al tempo stesso forniscono 100 kW di potenza elettrica per usi esterni. Per testare l’efficienza del sistema, John Deere si è appoggiato, come scritto, a Joskin, che ha realizzato un carro in cui due dei tre assi sono a trazione elettrica. Grazie alla potenza fornita dal trattore, si è ottenuta maggior trazione, ridotto slittamento e miglior guida su terreni scivolosi. Sul versante del trattore, infine, il cambio elettromeccanico assicura una maggior efficienza della trasmissione e minori costi di manutenzione della stessa.
Riscossa italiana
Parliamo un po’ di Italia, una volta tanto. In un palmares che vede la Germania in ruolo quasi monopolistico, fa ben sperare la presenza di due costruttori nazionali, entrambi del settore orticole. Parliamo di Forigo e Hortech, premiati – rispettivamente – per un nuovo sistema di interramento del seme su film plastico e per una raccoglitrice con funzione di imbustamento del prodotto.
Partiamo da Forigo e dal suo Modulajet, sistema modulare per piantare i semi sotto film plastico. Come noto, l’uso di plastica biodegradabile in orticoltura è parecchio diffuso, dal momento che riduce l’evaporazione dell’acqua e favorisce l’emergenza delle piante, limitando lo sviluppo di infestanti. Tuttavia, queste ultime possono sfruttare il foro di semina presente nel telo per crescere accanto alla pianta coltivata. Il sistema modulare di Forigo Roter Italia fa sì che i semi siano sparati pneumaticamente attraverso la plastica, in cui si crea un foro estremamente piccolo, che non consente alle infestanti di colonizzare il letto di coltura. La profondità a cui il seme è depositato dipende dalla forza del getto di aria e il posizionamento della plastica e la densità della coltura sono decisi elettronicamente.
Da Hortech arriva invece Ventum, una raccoglitrice semovente che unisce raccolta, pulizia e impacchettamento del prodotto. Dopo il taglio, infatti, quest’ultimo è trasportato da un sistema di nastri all’unità di lavorazione. Durante il percorso, il raccolto è allargato e tramite un gradino ventilato liberato da terriccio e impurità varie, quindi pesato e inscatolato. Ventum, sostiene il costruttore, automatizza l’intero processo di raccolta e impacchettamento, migliorando fortemente la produttività e l’efficienza della lavorazione e riducendo di conseguenza i costi produttivi.
New Holland punta sull’Hi-tech
Parlando di Italia non possiamo ovviamente tralasciare il gruppo Cnh, vincitore di ben quattro argenti. Il primo, realizzato in collaborazione con Osb Ag & Aps Synfl ow Walker, nonché con il Competence center Isobus, mira a rendere più fruibile il sistema IsoBus attraverso una piattaforma open source chiamata Isomax ed è realizzato da Agxtend, una controllata Cnh.
Grazie a Isomax, sostiene il costruttore, si possono ridurre anche del 90% i costi di realizzazione di nuovi componenti Isobus. Il sistema rende così possibili operazioni di retrofitting per connettere attrezzi datati a macchine di ultima generazione. Complici i costi limitati e la relativa facilità di utilizzo, concetti come il Precision Farming possono quindi essere alla portata anche di piccole aziende.
Più meccanica la seconda novità premiata: Cx Threshing è un nuovo sistema di battitura che divide le spranghe del battitore, sfalsandone i segmenti. Si ottiene così una trebbiatura dovuta a maggior frizione più che all’effettiva battitura da parte delle spranghe. Questo migliora la separazione, ma soprattutto riduce la rumorosità del processo. Il rivestimento delle guide della paglia sugli scuotipaglia, infine, riduce gli impatti sulla granella residua, migliorando il trattamento del prodotto.
Le ultime due menzioni hanno a che fare con le presse quadre: Power Shift Function è una linea di trasmissione con cambio per variare la velocità del volano. In questo modo si possono ottenere balle ad alta densità con volani di minori dimensioni e quindi con minori inerzie. Il sistema serve anche per l’avviamento progressivo del volano, in modo da ridurre i rischi di danni a cardano e Pto. Baling mode è invece una modalità specifica prevista sui terminali dei trattori T7. Agendo sulle sospensioni dell’assale anteriore e sulla curva di coppia del motore, riduce le vibrazioni trasmesse dalla pressa al trattore.
Tanta elettronica tra i premiati
Scorrendo l’elenco dei premiati - lo riportiamo in queste pagine - ci si rende conto del peso sempre crescente dell’elettronica in agricoltura. Con il protocollo Isobus che prende piede - Bosch e Lemken sono state premiate per innovazioni in tal senso - ma anche con l’arrivo dei primi robot. Come Dino, macchina autonoma per il controllo delle infestanti su lattuga. Dotato di due forbici elettriche, individua la lattuga tramite un sistema ottico ed elimina le infestanti presenti tra una pianta e l’altra, lavorando in combinazione con sistemi di contenimento delle infestanti nell’interfila. Va verso la robotizzazione anche il Cemos di Claas: il software di automazione delle impostazioni già in uso sulle mietitrebbie è ora disponibile anche per i trattori.
Sempre dalla lista delle medaglie d’argento emerge il ruolo delle telecamere, a due e tre dimensioni, ma ora anche a infrarossi, per lavorare di notte (l’ha presentata Rostselmash). Ancora telecamere, ma coadiuvate dal Gps, servono per l’analisi dei raccolti. E al riguardo segnaliamo l’arrivo in campo della risonanza magnetica: il nuovo Npk sensor di Samson Agro calcola in tempo reale la quantità di nutrienti da somministrare alle diverse aree del cultivar: risultato simile ai sensori IR, ma con una tecnologia più moderna.
Ancora in ambito di satelliti e nuove tecnologie, ricordiamo il Lane Control di Fendt, che trasporta le tecnologie automotive per il mantenimento della carreggiata in viticoltura (tra filari e linea di mezzeria, in fondo, c’è poca differenza). Non mancano inoltre premi relativi a novità nel trattamento delle infestanti e nel miglioramento delle tecniche - per esempio - di prevenzione della diffusione della piralide, come pure pullulano gli interventi migliorativi su dispositivi già in uso da anni (si vedano Claas e Krone, per citare due nomi). C’è un po’ di tutto, insomma, in questa lista di premiati che, a saperla leggere, indica abbastanza chiaramente la strada che sta prendendo l’agricoltura del nuovo millennio.