Frizione, come verificare il suo stato

Una volta aperto il trattore è sufficiente osservare alcuni dettagli per capire se e dove è necessario intervenire. Cuscinetto spingi-disco, ferodi e volano sono le parti che più facilmente si usurano

Questa rubrica, inaugurata ormai un anno e mezzo fa, si occupa sia di riparazioni complesse, da eseguirsi in officina con l’ausilio di appositi strumenti e macchinari, sia di interventi più agevoli, diciamo alla portata di un’officina aziendale.

In questo numero prenderemo in considerazione un caso di quest’ultimo tipo: impareremo infatti come esaminare una frizione, per capire se è il caso di sostituirla o meno. Lo facciamo con l’aiuto di Emanuele Mattiolo, meccanico della Filippini Tractor Service di Villa d’Este (Pd) che già in passato ci ha ospitato per questo tipo di servizi.

Lavori preparatori

Il mezzo che ci fa da “cavia” per questo intervento è un Landini Alpine 75, trattore già piuttosto datato e, soprattutto, totalmente meccanico. Proprio il tipo di macchina, insomma, su cui può mettere le mani anche un agricoltore, purché con una buona competenza meccanica. Dal momento che ci concentriamo sulla valutazione del pezzo, non seguiremo passo passo le operazioni necessarie per lo smontaggio, che saranno soltanto riassunte nelle righe seguenti.

FASE 1 - Separazione del trattore
I tecnici per prima cosa rimuovono i dadi dei prigionieri che tengono assieme la frizione (foto 1). Vista la dimensione ridotta della macchina, possono poi spingere a mano la parte anteriore (foto 2) per separarla da quella posteriore. Lo fanno grazie a un carrello su binario che sostiene il motore (foto 3). Tutte le connessioni idrauliche ed elettriche sono state, nel frattempo, staccate (foto 4). come si nota dalla foto 5, le stesse sono comunque in numero ridotto, trattandosi di un trattore essenzialmente meccanico. Nella foto 6 vediamo le due parti ormai allontanate in modo da poter lavorare alla frizione
FASE 1 - Separazione del trattore
I tecnici per prima cosa rimuovono i dadi dei prigionieri che tengono assieme la frizione (foto 1). Vista la dimensione ridotta della macchina, possono poi spingere a mano la parte anteriore (foto 2) per separarla da quella posteriore. Lo fanno grazie a un carrello su binario che sostiene il motore (foto 3). Tutte le connessioni idrauliche ed elettriche sono state, nel frattempo, staccate (foto 4). come si nota dalla foto 5, le stesse sono comunque in numero ridotto, trattandosi di un trattore essenzialmente meccanico. Nella foto 6 vediamo le due parti ormai allontanate in modo da poter lavorare alla frizione

FASE 1 - Separazione del trattore
I tecnici per prima cosa rimuovono i dadi dei prigionieri che tengono assieme la frizione (foto 1). Vista la dimensione ridotta della macchina, possono poi spingere a mano la parte anteriore (foto 2) per separarla da quella posteriore. Lo fanno grazie a un carrello su binario che sostiene il motore (foto 3). Tutte le connessioni idrauliche ed elettriche sono state, nel frattempo, staccate (foto 4). come si nota dalla foto 5, le stesse sono comunque in numero ridotto, trattandosi di un trattore essenzialmente meccanico. Nella foto 6 vediamo le due parti ormai allontanate in modo da poter lavorare alla frizione

FASE 1 - Separazione del trattore
I tecnici per prima cosa rimuovono i dadi dei prigionieri che tengono assieme la frizione (foto 1). Vista la dimensione ridotta della macchina, possono poi spingere a mano la parte anteriore (foto 2) per separarla da quella posteriore. Lo fanno grazie a un carrello su binario che sostiene il motore (foto 3). Tutte le connessioni idrauliche ed elettriche sono state, nel frattempo, staccate (foto 4). come si nota dalla foto 5, le stesse sono comunque in numero ridotto, trattandosi di un trattore essenzialmente meccanico. Nella foto 6 vediamo le due parti ormai allontanate in modo da poter lavorare alla frizione

Poiché stiamo operando su un trattore di piccole dimensioni, per iniziare, non sono necessari gli attrezzi che servirebbero per dividere in due una macchina più grande. La separazione delle due parti si può fare spingendo la metà anteriore a mano; naturalmente, con l’ausilio di un carrello che permetta di sostenere il motore, una volta staccato il treno posteriore.

La fase preliminare alla separazione è laboriosa ma tecnicamente semplice: si devono sbullonare tutti i prigionieri che tengono assieme la trasmissione, in modo da poter separare il motore dal cambio, esponendo la frizione. Contemporaneamente, vanno disconnesse tutte le tubature idrauliche e i pochi cablaggi che vanno dal motore alla cabina. Una volta fatto questo – consigliamo sempre di segnare con nastro adesivo di diversi colori i cavi da riconnettere – è possibile “smezzare” il trattore. Si colloca un carrello sotto al motore (nelle foto ne vediamo uno professionale, con binario) e semplicemente con le mani è possibile allontanare la metà anteriore della macchina, rendendo accessibile la frizione.

Analisi

Lasciamo a questo punto la parola a Emanuele, che ci accompagna nell’analisi delle parti esposte. «Iniziamo dalla specificità del modello. Il Landini Alpine non monta una frizione a leve, ma una versione a diaframma, tipica del mondo automobilistico. Ancor prima di smontare la frizione, possiamo osservare il cuscinetto reggi-spinta che, premendo sulle leve della frizione, libera il disco. Se, facendolo ruotare, sentiamo un suono di sfregamento e attrito, è chiaro che il cuscinetto sarà da sostituire, perché non scorre più come dovrebbe».

FASE 2 - Esame della frizione
Il primo componente visibile è il cuscinetto premidisco (foto 7), che risulterà usurato e quindi da sostituire. Sul lato opposto abbiamo invece la frizione (foto 8) che, come si nota chiaramente dal dettaglio, è di tipo lamellare (foto 9).
Il tecnico procede con l’apertura della frizione (foto 10) e l’estrazione del disco (foto 11). L’analisi del medesimo (foto 12) mostrerà che i ferodi sono quasi completamente usurati (foto 13) e che occorre quindi sostituire il disco. Anche il volano, per effetto dello sfregamento delle boccole, presenta evidenti rigature e dovrà essere rettificato (foto 14)
FASE 2 - Esame della frizione
Il primo componente visibile è il cuscinetto premidisco (foto 7), che risulterà usurato e quindi da sostituire. Sul lato opposto abbiamo invece la frizione (foto 8) che, come si nota chiaramente dal dettaglio, è di tipo lamellare (foto 9).
Il tecnico procede con l’apertura della frizione (foto 10) e l’estrazione del disco (foto 11). L’analisi del medesimo (foto 12) mostrerà che i ferodi sono quasi completamente usurati (foto 13) e che occorre quindi sostituire il disco. Anche il volano, per effetto dello sfregamento delle boccole, presenta evidenti rigature e dovrà essere rettificato (foto 14)

FASE 2 - Esame della frizione
Il primo componente visibile è il cuscinetto premidisco (foto 7), che risulterà usurato e quindi da sostituire. Sul lato opposto abbiamo invece la frizione (foto 8) che, come si nota chiaramente dal dettaglio, è di tipo lamellare (foto 9).
Il tecnico procede con l’apertura della frizione (foto 10) e l’estrazione del disco (foto 11). L’analisi del medesimo (foto 12) mostrerà che i ferodi sono quasi completamente usurati (foto 13) e che occorre quindi sostituire il disco. Anche il volano, per effetto dello sfregamento delle boccole, presenta evidenti rigature e dovrà essere rettificato (foto 14)

FASE 2 - Esame della frizione
Il primo componente visibile è il cuscinetto premidisco (foto 7), che risulterà usurato e quindi da sostituire. Sul lato opposto abbiamo invece la frizione (foto 8) che, come si nota chiaramente dal dettaglio, è di tipo lamellare (foto 9).
Il tecnico procede con l’apertura della frizione (foto 10) e l’estrazione del disco (foto 11). L’analisi del medesimo (foto 12) mostrerà che i ferodi sono quasi completamente usurati (foto 13) e che occorre quindi sostituire il disco. Anche il volano, per effetto dello sfregamento delle boccole, presenta evidenti rigature e dovrà essere rettificato (foto 14)

FASE 2 - Esame della frizione
Il primo componente visibile è il cuscinetto premidisco (foto 7), che risulterà usurato e quindi da sostituire. Sul lato opposto abbiamo invece la frizione (foto 8) che, come si nota chiaramente dal dettaglio, è di tipo lamellare (foto 9).
Il tecnico procede con l’apertura della frizione (foto 10) e l’estrazione del disco (foto 11). L’analisi del medesimo (foto 12) mostrerà che i ferodi sono quasi completamente usurati (foto 13) e che occorre quindi sostituire il disco. Anche il volano, per effetto dello sfregamento delle boccole, presenta evidenti rigature e dovrà essere rettificato (foto 14)

Si procede poi con lo smontaggio della frizione, che si effettua rimuovendo i bulloni che la fissano al volano. «Dopo averla aperta, notiamo che presenta un solo disco: manca infatti quello della presa di potenza. Infatti, su questa macchina è presente una Pto idraulica. Per stabilire lo stato di usura dei ferodi è sufficiente osservare le rivettature che li fissano al disco: quando sono quasi esposte, significa che il materiale di attrito è ormai del tutto consumato e dunque che il disco ha fatto il suo tempo. Bisogna anche controllare lo spingi-disco: se presenta rigature evidenti, anch’esso dovrà essere sostituito». Le rigature si formano quando i fissaggi dei ferodi risultano esposti a causa dell’usura di questi ultimi e dunque grattano contro lo spingi-disco.

«Mentre si estrae il disco dovremmo sempre osservarlo con attenzione, per essere poi in grado di rimontarlo nel modo corretto. Presenta infatti un verso, spesso indicato dal fatto che si può montare in un solo modo. In altri casi, come il presente, potrebbe essere montato anche al contrario. Tuttavia, sempre troviamo, sulla faccia interna, la scritta “fly wheel side”, vale a dire “lato volano”. Dunque, anche se le due facce possono sembrare uguali, si deve fare attenzione a porre quella con la scritta verso il volano».

L’ultimo elemento da prendere in considerazione è proprio quest’ultimo. «Quando si toglie la frizione, abbiamo accesso al volano e possiamo quindi verificarne l’integrità. Non si tratta di un’operazione difficile: basta passarci sopra un dito per sentire se vi sono rigature o disomogeneità sulla superficie. La loro presenza indica, a seconda del tipo di difformità, un’eccessiva usura (è il nostro caso) oppure un problema alle molle spingi-disco. Se qualcuna non è calibrata nel modo giusto, infatti, può esercitare eccessiva pressione su alcuni ferodi e provocare un’usura disomogenea sul volano. Nel caso in questione – conclude Mattiolo – l’andamento ondeggiante della superficie suggerisce che il volano abbia subito diversi danni da parte del disco della frizione e debba quindi essere rettificato o sostituito».


Articolo in collaborazione con Filippini Tractor Service e Unacma

Frizione, come verificare il suo stato - Ultima modifica: 2020-04-21T09:15:38+02:00 da Roberta Ponci

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome