Marocco e Italia, cooperazione sempre più stretta in campo agricolo

Da sinistra Francesco Pagnini, Kamir Houmy (docente di meccanica agraria dell'Università di Rabat), Mariateresa Cardarelli, Danilo Monarca e Girolamo Rossi
Ice di Casablanca e FederUnacoma hanno organizzato a Meknès (Marocco) in occasione del Siam 2025 un incontro dal titolo “Agrilevante: tecnologie e formazione per l’agricoltura mediterranea”

La cooperazione in campo agricolo fra Marocco e Italia è solida e promette ulteriori sviluppi. I due Paesi, legati da una lunga tradizione di rapporti economici e commerciali, possono intensificare le relazioni nel settore della meccanica agricola, considerato strategico per la crescita della produttività e per l’uso razionale delle risorse naturali.

Questo è emerso dall’incontro sul tema “Agrilevante: tecnologie e formazione per l’agricoltura mediterranea”, promosso dall’Ice di Casablanca e da FederUnacoma, e tenutosi a Meknès nel contesto del Salone internazionale dell’agricoltura Siam.

L'intervento di Francesco Pagnini

La meccanica agricola è uno dei settori d’eccellenza dell’industria italiana – ha ricordato in apertura Francesco Pagnini, direttore dell’Ice/Agenzia italiana per il commercio estero di Casablanca – e si caratterizza per l’ampia gamma di mezzi prodotti, e per tutte quelle tipologie che rispondono alle esigenze specifiche dell’agricoltura marocchina. A oggi (dati relativi al 2024) l’Italia esporta in Marocco macchinari per 29,8 milioni di euro collocandosi al 1° posto tra i fornitori di mezzi meccanici – ha detto Pagnini – e si stima che la quota italiana possa incrementare negli anni prossimi nel contesto di una crescita complessiva delle importazioni di tecnologie agricole stimata da Export Planning al 6% annuo nei tre anni dal 2026 al 2028. La tecnologia rappresenta del resto la via obbligata per affrontare le grandi sfide dell’agricoltura moderna.

L'intervento di Danilo Monarca

Di questo ha parlato Danilo Monarca, professore ordinario di Meccanica Agraria presso l’Università della Tuscia (Viterbo – Italia) e Presidente del Club of Bologna, l’associazione dei maggiori esperti di meccanica agricola a livello mondiale che realizza indagini sulla domanda di tecnologie nelle diverse aree del mondo e che offre indicazioni di carattere strategico sulle priorità e sui criteri di programmazione delle politiche agricole a livello globale. I cambiamenti climatici, la carenza di risorse idriche, la ridotta fertilità dei suoli e l’espansione delle metropoli sono fattori che minacciano le attività agricole nel Nord Africa e in Marocco - ha spiegato Monarca - e che possono essere fronteggiate solo grazie a tecnologie di nuova generazione, vedi ad esempio quelle per la gestione delle risorse idriche e per la riduzione degli input chimici, e all’impiego sempre più esteso di sistemi digitali e della stessa Intelligenza Artificiale, in grado di gestire in modo scientifico ogni fase del lavoro agricolo.

Il salto tecnologico, tuttavia, non può avvenire in modo automatico ma deve essere stimolato e accompagnato da specifici progetti di istruzione e formazione professionale. Su questi aspetti si è incentrato l’intervento di Mariateresa Cardarelli, professore associato presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali Dafne dell’Università della Tuscia, la quale ha illustrato le iniziative attualmente in essere, vedi i corsi di agronomia in lingua francese istituiti presso l’Università e concepiti proprio per gli studenti dei Paesi del Nord Africa, e le strutture di formazione che potranno essere realizzate direttamente in Marocco anche grazie al supporto finanziario del Piano Mattei, il programma di investimenti in Africa varato dal governo italiano e ora in fase di implementazione.

Tecnologie, attività commerciali e iniziative di formazione sono dunque i pilastri della cooperazione italo-marocchina, che avrà ulteriore slancio in occasione di Agrilevante, la rassegna internazionale specializzata nella meccanica agricola che si terrà alla fiera di Bari dal 9 al 12 ottobre prossimi.

«Direttamente gestita dall’associazione dei costruttori italiani FederUnacoma a partire dal 2009 - ha detto il responsabile dell’Ufficio Comunicazione e Cultura d’Impresa di FederUnacoma Girolamo Rossi - la rassegna ha cadenza biennale e registra una crescita costante in termini di espositori (350 nella scorsa edizione), visitatori (circa 100mila nel 2023) e di qualità delle tecnologie. Insieme alle sezioni tradizionali, la rassegna prevede quest’anno un’area dedicata ai robot e ai sistemi ad alta automazione, e un’area dedicata alla cura dei giardini e degli spazi verdi, e offre un ricco programma di convegni su temi di specifico interesse per l’agricoltura mediterranea. Fondamentale è la presenza dell’Agenzia Ice, che organizzerà le consuete delegazioni di operatori economici selezionati, in questa edizione provenienti da 38 Paesi, con una rappresentanza qualificata proveniente dal Marocco.

Marocco e Italia, cooperazione sempre più stretta in campo agricolo - Ultima modifica: 2025-04-26T09:17:54+02:00 da Francesco Bartolozzi

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