Numeri e parole. I numeri sono significativi: in Europa sono presenti 84mila agromeccanici per un indotto, stimato dalla Commissione agricoltura e sviluppo rurale dell’Unione europea di circa 450mila unità.
Le parole sono ancora più rilevanti. «Gli agromeccanici - evidenzia il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, ospite a Verona della giornata europea dei contoterzisti organizzata da Unima (Unione nazionale delle imprese di meccanizzazione agricola) e Ceettar, la confederazione europea delle imprese di meccanizzazione agricola - rappresentano la principale fonte di innovazione tecnologica dell’agricoltura europea. Non solo: i contoterzisti sono di fatto l’unica categoria imprenditoriale in grado di garantire la competitività del settore primario sui mercati».
Ciò nonostante la situazione in Europa è diversificata e manca ancora un quadro di riferimento giuridico a livello comunitario. De Castro, con sano pragmatismo, non fa voli pindarici («Non riusciremo certo a cambiare la Pac per favorire gli agromeccanici...»), ma cerca di assecondare i desiderata del presidente Unima, Aproniano Tassinari. «I tempi sono ormai maturi - rimarca De Castro - per giungere a una norma comunitaria, che uniformi lo status di tutti i contoterzisti europei, definendone il quadro giuridico».
Quadro giuridico unico auspicato dai rappresentanti di tutti i Paesi, che - come ricorda il presidente del Ceettar, Gérard Napias - «rappresenterebbe anche un argine contro il fenomeno della concorrenza sleale, che rischia di portare fuori mercato i contoterzisti ‘professionisti’». Secondo Napias «il ruolo chiave delle imprese di meccanizzazione agricola rivela la propria potenzialità solamente quando essa si esprime su un terreno di una corretta competitività aziendale e dell’offerta di adeguati servizi a prezzi concorrenziali».
I numeri a livello europeo, tratteggiano una categoria costantemente all’avanguardia, numericamente importante e in continua evoluzione e, l’esempio tedesco è significativo, sempre più impegnata nella frontiera agroenergetica.
I contoterzisti europei sono proiettati verso una gestione multifunzionale dell’azienda, all’avanguardia verso nuovi approcci e strategie di mercato.
«Le potenzialità degli agromeccanici sono sottoutilizzate - sottolinea Tassinari - . Le nuove sfide, infatti, lasciano spazio oltre che ai servizi di lavorazione del terreno, al segmento delle agroenergie, della gestione dei reflui e della tutela del territorio. Negli ultimi anni la categoria ha aumentato la propria importanza in maniera esponenziale, sino a legarsi a doppio filo a quella agricola. Motivi, questi, perché l’Unione - e ancor prima l’Italia e tutti i paesi singoli della Ue - rivolgano sempre maggiore attenzione alla categoria, sostenendone il ruolo e riconoscendo loro la dignità che gli compete».
«L’agricoltura europea - conclude De Castro - continuerà a essere volatile, con poche certezze e con la necessità di gestire l’instabilità. In questo contesto la flessibilità e la tempestività d’azione dei contoterzisti saranno caratteristiche che li renderanno sempre più strategici».