Lo scorso 10 luglio il Parlamento europeo ha adottato un testo che proroga di 12 mesi il termine ultimo di transizione allo Stage V per alcune categorie di motori da installare su macchine mobili fuori strada e trattori. Il voto apre la strada all’adozione finale e alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della versione modificata del Regolamento Ue 2016/1628.
Le associazioni europee che rappresentano il settore NRMM (macchine mobili fuori strada), per la precisione Cece, Cema, Egmf, EUnited Municipal Equipment & Cleaning, Europgen e Fem, hanno caldamente raccomandato il supporto del Parlamento europeo. Commentando il voto, il segretario generale della Cema Jérôme Bandry ha detto «Il voto del Parlamento è stato fondamentale per prevenire un ulteriore danno economico causato dalla pandemia di Covid-19 ai nostri costruttori e per proteggere migliaia di lavoratori qualificati che dipendono da loro».
Certezza giuridica
Il documento modificato fornisce un’importante misura per mitigare alcune delle interruzioni più significative nel settore causate dalla pandemia e offre la tanto attesa certezza giuridica sulle scadenze più urgenti del 2020. In risposta alla richiesta congiunta del settore in marzo, la Commissione europea ha presentato una proposta in giugno per posticipare le scadenze del 30 giugno e del 31 dicembre 2020 per la produzione e l’immissione sul mercato di NRMM dotati di motori di transizione <56 kW e >130 kW.
«Neutrale in prospettiva ambientale, questa misura non ammorbidirà il rigore della legislazione europea – ha aggiunto Bandry –. Al contrario, darà al nostro settore il tempo necessario per installare i motori di transizione, già acquisiti, nelle macchine, immetterli sul mercato e in conformità con requisiti sempre più stringenti. D’altro canto, l’inattività avrebbe portato a un inutile spreco di materie prime e risorse, in aggiunta ai costi finanziari».
Il comparto NRMM ha accolto con favore l’applicazione retroattiva di questa modifica legislativa, fornendo ai costruttori la necessaria certezza giuridica. Questo si era reso necessario per le decisioni ritardate da parte della Commissione europea nel presentare la proposta legale e per un leggero ritardo in fase di adozione. Infine, il settore fa appello alla Commissione di continuare a monitorare l’effetto del Covid-19 sull’industria e di condurre una valutazione tempestiva di questo impatto, presentando una nuova relazione al Parlamento e intraprendendo nuove azioni legali ove opportuno.