Non arrivano buone notizie dai dati relativi alle vendite delle macchine agricole in Italia in questo inizio 2025. Non si arresta, infatti, la flessione del mercato nazionale, con i dati sul primo trimestre dell’anno, elaborati dall’Ufficio Studi di FederUnacoma (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l'Agricoltura) sulla base delle immatricolazioni fornite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che indicano rispetto allo stesso periodo del 2024, un calo delle vendite per tutte le principali tipologie di mezzi.

Le trattrici – sono 3.535 le unità immatricolate nel primo trimestre 2025 a fronte delle 3.813 dello stesso periodo 2024 – perdono il 7,3%, mentre le mietitrebbiatrici calano del 23,1% (20 unità contro le 26 del 2024). Bilancio in rosso anche per i rimorchi, che calano del 6,5%, fermandosi a 1.685 unità registrate (erano 1.802 nel primo trimestre dello scorso anno), e per i sollevatori telescopici, che arretrano del 7,9% con 223 unità (242 nel 2024). L’unica categoria di macchine in positivo è quella dei transporter (o trattrici con pianale di carico), che vede incrementare le vendite del 36,9%, passando da 130 a 178 mezzi.
Per quanto riguarda i trattori, New Holland resiste al primo posto (13,8% di quota, ma perde davvero tanto rispetto al 20,2% del pari data 2024), seguita da Antonio Carraro (9,4%) e Deutz-Fahr (8,5%).
La contrazione delle vendite di macchine agricole, che si protrae ormai da 39 mesi e che lo scorso anno non è stata compensata dall’andamento delle esportazioni sui mercati esteri (-15,3% per un totale di 6,1 miliardi di euro), sta condizionando in maniera significativa la capacita delle industrie agromeccaniche di investire in ricerca e innovazione che sono invece fattori fondamentali per la competitività delle stesse.
Sul fronte agricolo, il mancato ricambio riduce la capacità produttiva delle imprese, e compromette la qualità delle produzioni. L’invecchiamento del parco macchine italiano, causato della frenata dei nuovi acquisti, è aggravato dalla crescita del mercato dell’usato - avverte FederUnacoma - che risulta in termini numerici tre volte superiore a quello dei mezzi nuovi e che nel 2024 ha registrato un incremento pari all’8% rispetto all’anno precedente. Particolarmente preoccupante è il dato relativo all’età delle macchine vendute, che si attesta su una media di 22 anni (nel 2024 le compravendite di macchine usate hanno riguardato per il 70% mezzi con età superiore ai 15 anni).
L’associazione dei costruttori sottolinea come negli ultimi 15-20 anni si è registrato un salto tecnologico enorme, che rende i mezzi del passato non comparabili con quelli attuali in termini di efficienza, di consumi, di impatto ambientale e di sicurezza per gli operatori. Nelle macchine che risalgono a 15 anni fa, ad esempio, non sono presenti dispositivi di sicurezza come l’Opc, un sistema evoluto di ‘uomo presente’ che garantisce l’avviamento sicuro del trattore e la discesa del conducente in piena sicurezza. Altro aspetto di primaria importanza è quello ambientale, dato che le vecchie trattrici sono molto inquinanti: un trattore Stage 5 di nuova concezione presenta un quantitativo di emissioni enormemente inferiore rispetto, ad esempio, ad un trattore Stage 2 del 2005, con un abbattimento del particolato pari al 95%.
La situazione in Europa
Come ormai tradizione, dopo i primi tre mesi andiamo anche a tastare il polso dei più importanti mercati europei per quanto riguarda le immatricolazioni dei trattori. Dove la situazione non è molto diversa da quella italiana, per cui predomina per il terzo anno consecutivo il segno meno.
Partiamo dalla Germania, che segna un calo importante, del 19,2%, in virtù delle 6.649 immatricolazioni (rispetto alle 8.255 del pari data 2024). Tutte in calo le quattro categorie di potenza: -24% per il segmento 101-150 cavalli, -21% per quello sopra i 150 cv, -20,9% per quello tra 51 e 100 cv, e infine -9,2% per quello fino a 50 cv. A livello di brand domina il marchio locale Fendt con il 27,4% di quota mercato, seguito da John Deere (16,5%) e Claas (8%).
Considerando solo i trattori standard e vigneto-frutteto (senza quindi quelli per la manutenzione del verde e il garden), la Francia si piazza addirittura dietro l'Italia con sole 3.312 unità, pari a un -29,7% rispetto al primo trimestre 2024. A pagare il dazio maggiore sono i trattori standard (-30,6%, 2.915 immatricolazioni), mentre il calo per gli specializzati è del 22,5% (397 macchine).
Andamento decisamente controtendenza quello della Spagna, che già aveva messo a segno una forte crescita nel 2024 e continua a registrare un segno largamente positivo (+32%) grazie ai 2.639 trattori immatricolati (contro i 2.000 del primo trimestre 2024). Il leader di mercato si conferma John Deere (19,8% di market share), seguito da New Holland (11%) e Fendt (7,5%).
Dopo la Spagna incontriamo la Polonia, uno dei pochi mercati a invertire la rotta. Sono stati 2.271, infatti, i trattori immatricolati nel territorio polacco, contro i 2.032 dei primi tre mesi 2024, per un incremento dell'11,9%. Con questa performance la Polonia supera il Regno Unito nella classifica dei trattori più venduti. Dal punto di vista dei marchi, inalterata la leadership di New Holland, con il 16,8% di quota mercato, seguita da Kubota (10%) e John Deere (9,2%).
A proposito di Regno Unito, segna il calo peggiore (dopo la Francia) del primo trimestre tra i paesi analizzati in questa sede (-22,9%), dal momento che sono stati immatricolati soltanto 2.228 trattori, contro i 2.891 del pari data 2024.
Procedendo con la lista dei paesi, dopo il Regno Unito è la volta dell'Austria, dove nei primi tre mesi dell'anno sono stati registrati meno di mille trattori (975 per la precisione) contro i 1.129 del primo trimestre 2024, pari a un -13,6%. A livello percentuale il calo più pesante lo hanno segnato i trattori vigneto-frutteto (-36,8%), mentre gli standard si sono "limitati" a un -19,3%. Positivo, invece, il risultato degli isodiametrici (+3,7%), ma si tratta di poche decine di unità. Come quote mercato, il marchio di casa Steyr continua a farla da padrone (21,9% di quota), davanti a Fendt (17,8%) e New Holland (11,4%).
Il Portogallo, che nel 2024 era stato uno dei pochissimi paesi a registrare un aumento delle immatricolazioni, a inizio 2025 segna il passo e dopo i primi due mesi perde il 30,9%, con sole 687 unità (contro le 994 del pari data 2024). Ma il dato si riferisce, come detto, al primo bimestre. A livello di marchi, i primi tre posti sono occupati da Solis (17%), New Holland (14%) e Kioti (8%).
Arriviamo quindi in Scandinavia, con la Norvegia in forte passivo (-18,8%), in virtù delle sole 450 unità immatricolate contro le 554 del primo trimestre 2024. Il leader di mercato rimane Valtra (24,9%), tallonata da Massey Ferguson (22%) e Fendt (20,4%). Riparte con segno positivo, invece, la Svezia, con 419 registrazioni, in crescita del 2,7% rispetto alle 408 del 2024. A guidare la classifica dei marchi in Svezia è John Deere (26,7% di quota), seguita da Massey Ferguson (18,1%) e Valtra (16,2%).
Come per il Portogallo, anche per l'Olanda i dati disponibili si riferiscono ai soli primi due mesi, con un totale di 312 immatricolazioni (-20,2% rispetto alle 391 del primo bimestre 2024). In questo caso va specificato che il calo ha riguardato solo i trattori standard (-32,6%), mentre le registrazioni di trattori compatti sono aumentate da 72 a 97 unità (+34,7%).
Fanalino di coda la Bulgaria, peraltro in forte rialzo (+20,6%) rispetto al primo trimestre 2024, con 322 immatricolazioni (contro le 267 del 2024). Qui il podio vede al primo posto Kubota (12,1% di quota), davanti a John Deere (11,8%) e Lamborghini (10,2%).
Uno sguardo oltreoceano
Uscendo dall'Europa, in Turchia i dati relativi ai primi tre mesi registrano una pesantissima flessione del 38% (10.445 registrazioni contro le 16.844 dei primi tre mesi del 2024).
Va un po' meno peggio negli Usa, che nel primo trimestre segnano un -15,1% nelle immatricolazioni di trattori (36.269 contro 42.701) e addirittura un -56,5% per le mietitrebbie (522 contro 1.201). In Canada, invece, le vendite di trattori nei primi tre mesi registrano un'inversione di tendenza (+12%) con 4.557 immatricolazioni (contro le 4.070 del pari data 2024), ma le mietitrebbie rimangono in rosso (-14,4%), con 328 unità (contro le 383 del primo trimestre 2024).
Infine, l'India riprende a crescere e dopo i primi tre mesi segna un confortante +23,4%, con 200.666 trattori venduti rispetto ai 162.261 del primo trimestre 2024.