L'indice di soddisfazione dei concessionari europei (Dsi) aderenti alla Climmar (Confederazione Internazionale delle Associazioni europee di concessionari e riparatori macchine agricole e da giardinaggio), giunto nel 2023 alla sua 13esima edizione, ha coinvolto per la prima volta 11 paesi (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito e anche Lussemburgo e Svezia per la prima volta), registrando un punteggio di 12,9, nella media, quindi, degli ultimi cinque anni. Se guardiamo i punteggi dei singoli brand negli ultimi cinque anni, la differenza tra quello con il punteggio più alto e quello con il punteggio più basso è scesa da 4 a 1,7.
A proposito di marchi, ancora una volta il primo posto se lo è aggiudicato Fendt con un punteggio di 13,4, questa volta tallonato da molto vicino dai brand immediatamente a seguire, ovvero Deutz-Fahr (13,3), Claas (13,3) e John Deere (13,2). Ricordiamo che l'obiettivo dell'indagine non è quello di confrontare un marchio con un altro, ma di fornire una base di discussione per migliorare le aree di insoddisfazione. Quest'anno, fa notare l’associazione, la tendenza è un peggioramento dei rapporti tra produttori e distributori per 6 marchi e un miglioramento per gli altri quattro. Infine, l'Indice si è concentrato sulle offerte di finanziamento, che hanno ricevuto un consenso unanime con riduzioni significative.
Situazione economica critica
In occasione della conferenza stampa tenuta ad Agritechnica 2023, il presidente Climmar Roberto Rinaldin ha riferito come la situazione dei concessionari e delle officine agricole in Europa nella prima metà del 2023 sia stata positiva, ma nel secondo semestre ci si aspetta un peggioramento. In pratica, le imprese aderenti (circa 16mila) hanno visto crescere ancora un po’ il fatturato nei primi sei mesi, ma ad eccezione della Svizzera e del Regno Unito, tutti i membri prevedono una battuta d'arresto o una diminuzione del fatturato delle vendite delle macchine. Al contrario, lo sviluppo del fatturato delle officine o dei pezzi di ricambio continua più o meno a un livello uguale e alto.
A proposito di fatturato, il volume d’affari complessivo dei concessionari dei paesi aderenti alla Climmar nel 2022 è stato di 51,9 miliardi di euro, con la Francia in testa (14 miliardi) davanti a Germania (12,58 miliardi) e Italia (5,6 miliardi).
A livello di fatturato dei concessionari, invece, la media Climmar è stata di 3,314 milioni, con in testa Lussemburgo (9,44 milioni), Danimarca (9,27 milioni) e Francia (5,6 milioni). L’Italia si colloca in 12esima posizione, con un fatturato medio per concessionario di 2,94 milioni).
La ripartizione del fatturato vede nella vendita di macchine nuove la voce più importante (56%), seguita dai ricambi (17%), dall’usato (14%), dall’assistenza (11%) e dai servizi esterni (2%).
Un altro aspetto è l'aumento delle scorte, soprattutto di macchine nuove: ai tempi del Covid era difficile avere le macchine e tanti rivenditori hanno ordinato più del solito. Adesso che l'attrezzatura è disponibile ed è stata spedita ai rivenditori, i clienti non sono tanto disposti a investire e anche la macchina stessa nel frattempo è diventata più costosa. Questa situazione, insieme ai crescenti e ignoti interessi passivi di lunga data, è una polveriera per i concessionari di tutta Europa. I costruttori sono seduti sulla stessa barca, perciò i loro rivenditori si aspettano urgentemente supporto.