Più spazio, una nuova officina, un nuovo centro di addestramento ma soprattutto un campo prove di oltre mezzo ettaro, dove clienti e tecnici potranno testare le macchine tutto l’anno: Claas Agricoltura ha rinnovato la sede di Leno, una filiale che fattura 35 milioni di euro ed è fiore all’occhiello della società creata da Claas Italia, attualmente prima concessionaria Claas del Paese. Uno sforzo economico – due milioni di euro circa - giustificato sia dai bilanci della filiale, sia dalla volontà di creare un ambiente di lavoro che fosse al tempo stesso più funzionale ma anche attrattivo per i giovani, di cui Claas Agricoltura, come del resto ogni concessionario agricolo italiano, ha estremo bisogno. «Attrarre giovani talenti che vogliano crescere assieme a noi è una delle ragioni per cui abbiamo messo mano alla sede di Leno», ha spiegato durante l’inaugurazione, svoltasi il 21 gennaio, Paolo Tencone, presidente di Claas agricoltura nonché direttore regionale per il Sud Europa di Claas. «Operare in un ambiente nuovo, funzionale e piacevole è anche un modo per allontanare dall’agricoltura moderna lo stereotipo del contadino, di cui gli agricoltori, imprenditori nel vero senso della parola, fanno volentieri a meno», ha aggiunto il direttore di Claas Italia.
Nuovi spazi, nuovi servizi
Elemento fondamentale della ristrutturazione è stato l’ampliamento degli spazi, che ha riguardato quasi mille metri quadrati di superficie coperta.
Di questi, 600 sono dedicati a una nuova officina specifica per i trattori, mentre la precedente officina è stata riservata in esclusiva alle macchine da raccolta, vero core business di Claas. Ampliato e ricollocato anche il magazzino ricambi, elemento strategico in ogni concessionaria: basti pensare che su un fatturato di 35 milioni di euro, 7,5 sono iscritti al capitolo Assistenza e Post vendita. Sono stati inoltre rinnovati e ampliati lo showroom e gli spazi vendita, per offrire una miglior esperienza ai clienti.
Field Experience
L’acquisizione di un terreno adiacente la concessionaria ha permesso di creare il Field Experience, vale a dire un campo prove dedicato a clienti, operatori delle aziende agricole e tecnici che debbano migliorare la loro conoscenza delle macchine Claas. Si aggiunge a quest’area il centro di formazione, composto da sale riunioni e strumentazioni multimediali: qui si terranno corsi per venditori, meccatronici della concessionaria ma anche operatori delle aziende clienti che partecipano ai corsi di formazione sulle macchine. È, in pratica, un post-vendita evoluto, che Claas ha ribattezzato Next Service Level e di cui fa parte a pieno titolo il servizio di telemetria, che tiene sotto controllo tutti i mezzi Claas, con possibilità, da parte del tecnico di turno, di avvisare l’operatore qualora si verifichi un malfunzionamento, nonché di risolvere il problema da remoto nel caso si tratti di un problema legato al software.
L’inaugurazione
Claas Agricoltura rappresenta, finora, un unicum nel panorama della rete vendita di macchine agricole in Italia. Fondata una decina di anni, è attualmente attiva in quattro aree dislocate nel Centro-Nord del Paese. Non stupisce dunque che all’inaugurazione abbiano partecipato anche membri di alto profilo del gruppo. A cominciare da Christian Radons, amministratore delegato del settore vendite. «Sono molto, molto orgoglioso di essere in questa struttura completamente rinnovata a vantaggio di clienti e lavoratori», ha esordito, dispensando poi ottimismo sul futuro del settore: «L’aumento della popolazione e la necessità di nutrire tutti garantiscono il futuro dell’agricoltura. Abbiamo vissuto anni difficili: prima la crisi, poi il virus, infine la guerra. Grazie a essi abbiamo imparato che il cibo non è garantito. L’agricoltura sta cambiando e cambierà ancora in futuro e dunque anche noi dobbiamo cambiare con essa. Mai come ora – ha concluso – lavorare in questo ambito è stato così bello e importante».
Di giornata importante ha parlato anche Paolo Tencone, sottolineando che la scelta di investire in una concessionaria lombarda è motivata anche dal peso che il settore primario ha in questa regione, che conta 50mila aziende agricole, 20mila delle quali praticano l’allevamento.