Gli impianti di produzione di biogas non possono essere certo una soluzione. Anzi, in funzione delle caratteristiche delle materie prime utilizzate, si può avere del digestato con più azoto di quello di partenza ed in questo caso il problema si complica ulteriormente.
Alla luce delle ultime modifiche ed integrazioni apportate, od in via di definizione sul territorio nazionale, pare che, anche in Italia, ci sia una svolta decisiva alla disciplina del digestato che da rifiuto possa essere assimilato ai concimi evitando così la sua equiparazione agli effluenti zootecnici ai fini dei raggiungimento dei 170 kg. di azoto/ha nelle aree vulnerabili.
Tale situazione, unitamente alle nuove disposizione previste per le tariffe, dovrebbe incentivare il recupero del digestato refluo utilizzando l'energia termica prodotta nell'impianto biogas sotto forma di acqua calda o fumi di scarico del cogeneratore.
In alcuni paesi Europei, come la Francia, sono da tempo in vigore tariffe differenziate per la produzione di energia elettrica e per il recupero dell'energia termica che diversamente andrebbe dispersa.
E proprio nel Paese d'oltralpe che la Scolari srl. di Ospitaletto (BS) ha installato alcuni impianti di essiccazione per digestato, sia liquido sia come frazione separata solida, recuperando, come energia termica per il processo, acqua calda e/o fumi caldi.
Alcuni impianti sono in fase di ultimazione anche in Italia dove si prevede che il primo (abbinato ad un impianto di 1 MW) entri in funzione nel prossimo autunno.
Il processo è totalmente automatico ed ottenuto con tappeti mobili forati. Nel caso di essiccazione di digestato liquido si prevede un ricircolo parziale di digestato essiccato da miscelare con il liquido proveniente dal digestore.
L'impianto è predisposto con un sistema di abbattimento polveri ed odori dell'aria satura in uscita e che permette il recupero del solfato d'ammonio in forma liquida.
Il materiale ricavato dall'impianto di essiccazione può avere un tenore di sostanza secca regolabile in funzione delle esigenze di mercato. Trattasi di materiale ricco di azoto a lento rilascio e di sostanza organica ad elevato contenuto ammendante.
Gli impianti della Scolari sono essiccatoi funzionanti a bassa temperatura che possono utilizzare fonti termiche quali acqua calda e fumi, generati da cicli O.R.C., Gasificatori, o da gruppi di cogenerazione, essiccando ad una temperatura che può variare un funzione dell'energia termica disponibile fra 60°C. e 140°C.
Numerose installazioni funzionanti in Italia ed all'estero ne sono la testimonianza.
I materiali essiccati sono i più variabili: fanghi industriali e civili, segatura, cippato, digestati provenienti da impianti agricoli o reflui industriali, insilati, ecc.Per maggiori informazione rivolgersi a
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