«Con Amazone siamo ai primi posti del mercato, con Stoll siamo secondi. Einböck, per finire, ci assicura la leadership nel settore biologico. Avevamo necessità di trovare un forte partner anche per la fienagione», spiega Nicolò Roveda, amministratore delegato di Save, la società che porta in Italia alcuni dei più bei nomi dell’attrezzistica agricola mondiale. «Perché per fare 13 milioni di fatturato in un paese che è fortissimo in meccanizzazione agricola ed esporta in tutto il mondo, occorre avere davvero buoni attrezzi», chiosa Roveda, nella bellissima cornice di cascina Bergamina di Verderio Inferiore (Lc), azienda della famiglia scelta come teatro per presentare il nuovo partner: la Sip, ditta slovena, leader nel paese d’origine e che esporta l’80% della produzione, per un fatturato di circa 35 milioni di euro.
«Avevamo già conosciuto la Sip sette anni fa, ma i tempi non erano maturi per il loro arrivo nel nostro paese. Recentemente ci siamo incontrati di nuovo e ho visto che l’azienda si è profondamente rinnovata e ammodernata. Oggi è una realtà dinamica che produce attrezzi di qualità. Proprio quanto richiesto dal mercato italiano».
Per questo, conclude Roveda, a inizio anno le due proprietà si sono riviste e hanno firmato un accordo per l’importazione della gamma da fienagione Sip in Italia. «Volevamo fare un primo anno in sordina, sperimentale, invece abbiamo venduto quasi 100 pezzi nei primi 6 mesi di commercializzazione. Sintomo che i nostri concessionari avevano bisogno di attrezzature valide e affidabili da proporre ai clienti». Soprattutto dopo che Kongskilde è passato alla galassia Cnh, togliendo di fatto le macchine per fienagione dall’offerta Save.
Qualità e intelligenza
«Gli attrezzi Sip hanno una qualità di primo livello. Nascono in uno stabilimento estremamente moderno, basato sul sistema di produzione Toyota e con un controllo qualità sul 100% dei pezzi», spiega Roveda a stampa e concessionari. Per parte sua, Andrei Cosovici, direttore vendite di Sip, ribadisce: «Siamo una realtà in forte crescita e per questo cerchiamo nuove partnership. Quella con Save, sono sicuro, darà ottimi risultati».
Parliamo però anche di macchine e non soltanto di strategie commerciali. A Verderio Inferiore sono state presentate quattro tipologie di attrezzi: barre di taglio, voltafieno e due serie di ranghinatori. Una delle quali, Air, specifica per medica e foraggi delicati.
Silvercut. Partiamo però dal taglio. Le falciatrici e falciacondizionatrici Sip si dividono in due linee: Silvercut e Disc, quest’ultima anche in versione Alp. Con le prime a rappresentare l’offerta più professionale, mentre le Disc sono il prodotto economico di Sip. Le Alp, infine, sono pensate per l’agricoltura di montagna e alta collina. La differenza principale tra le gamme è nell’orientamento di taglio: sempre concentrico per le Alp; a dischi contrapposti, concentrici o misto per Disc e Silvercut. Tra le caratteristiche salienti di queste ultime citiamo in primo luogo l’attacco S. Flow, presente su alcuni allestimenti. Grazie a esso, la barra frontale non è spinta ma trascinata, per cui l’attrezzo si comporta in tutto e per tutto come una falciatrice posteriore. Per la sicurezza, Sip ha realizzato un intelligente sistema a tazza con pioletti in bronzo. Che, in caso di urto, si spezzano, preservando lame e albero. La loro sostituzione, precisa Save, può essere fatta direttamente in campo.
Spider. Da 3,5 a 15 metri di larghezza e soltanto tre e mezzo di lunghezza: queste le credenziali dei voltafieno Spider. Disponibili anch’essi in versione professionale, standard e Alp, hanno una lunghezza del telaio di trasporto di soli 3,6 metri: la più corta del mercato, fa notare Save. Altro indice di qualità è la scelta di dotare ogni rotore di un segmento, mentre la concorrenza, molto spesso, usa un segmento ogni due rotori. Grazie a questa soluzione, lo Spider si adatta molto meglio alle difformità del terreno, assicurando sempre un aggancio efficace del prodotto. Infine, i voltafieno Sip vantano un sistema di regolazione idraulica per inclinazione e altezza di lavoro coperto da brevetto.
Star. Brevetto anche per il tandem dei ranghinatori Air, prodotti in larghezze comprese tra 3 e 12,5 metri. L’innovazione applicata sul tandem, spiega il costruttore, riguarda il sistema di fissaggio: non snodato ma articolato al centro. Tra le larghezze disponibili, Roveda evidenzia il 4,3 metri, che ha già una buona resa oraria ma è anche adatto a lavorare con trattori particolarmente leggeri. L’allestimento Alp è disponibile su larghezze di 3 e 3,5 metri.
Air. Totalmente diverso il concetto dell’andanatore a tappeti Air. «Una soluzione – precisa l’Ad di Save – che in materia di contaminazione da sassi e terra fa anche meglio dei nostri ranghinatori Elho». Tutto il processo di lavoro degli Air, in effetti, è studiato per evitare di raccogliere impurità assieme al fieno. Il rotore è di piccolo diametro – 34 cm contro i 50 e oltre della concorrenza – in modo da non avere problemi con prodotto corto, mentre un rullo superiore favorisce l’alimentazione sui tagli più abbondanti. La scelta di utilizzare un solo albero con dischi porta-denti in plastica, inoltre, semplifica la struttura dell’aspo rispetto alla soluzione con camme e quattro o cinque alberi porta-denti, rendendo anche meno onerose le manutenzioni.
Soprattutto, però, la particolarità degli Air Sip è di avere il pick-up flessibile anziché in un pezzo unico. «Una scelta che permette di lavorare al meglio anche su terreni non perfettamente pianeggianti, raccogliendo comunque tutto il prodotto ed evitando qualsiasi inquinamento da terra», ha concluso Roveda. Gli Air sono prodotti in misure da 3, 5, 7, 9 e 12 metri, con un 300 Alp (ma è in arrivo anche il 2,5 metri) che promette di portare la tecnologia dell’andanatore a pick-up anche sugli alpeggi.