Da semplice rivendita di ricambi per l’agricoltura (Rama è acronimo di ricambi accessori macchine agricole) ad azienda specializzata nella distribuzione di motori per costruttori in vari ambiti.
Oltre a queste collaborazioni, negli anni Rama Motori ha cercato di assumere altri incarichi di distribuzione, in modo da avere un portafoglio differenziato e bilanciare il rischio di eventuali “divorzi”. E oggi infatti distribuisce diversi marchi, da John Deere, che è rimasto top brand per l’attività motoristica, a Kawasaki (subentrato nel 2009 a Briggs & Stratton), da Lister Petter (poi fallita) a Tedom (brand ceco di motori a gas) fino a Psi (applicazioni per generatori e cogeneratori).
Tutto questo ha fatto sì che Rama Motori oggi sia un gruppo che conta 70-75 addetti e un volume d’affari complessivo di 25-26 milioni di euro di media negli ultimi anni, con 3 grandi divisioni operative: Motori (10 milioni di fatturato), Verdemax (marchio di Rama Motori dedicato a prodotti per il giardinaggio non esistenti in Italia da destinare ai rivenditori dei garden center, 10 milioni di fatturato) e Agriservice (ricambistica per macchine agricole e da giardinaggio, fatturato di 5 milioni). È proprio in ambito Agriservice che è nata la collaborazione con un altro importante marchio multinazionale, Parker.
«Nel 2005 – conferma Lara Bellamico – Rama Motori vendeva già motori orbitali Parker su primo impianto ad alcuni costruttori, e Parker in quel periodo cercava aziende disposte ad aprire un punto vendita. Rama Motori ha sposato l’idea e ha deciso di aprire un angolo Parker nel negozio Agriservice già specializzato nella ricambistica. L’iniziativa ha funzionato e così è stato deciso di aprire un vero e proprio Parker Store, che oggi compie dieci anni. Devo riconoscere che allo stato attuale Parker potrebbe diventare una divisione a sé stante, visto che si sta ampliando e siamo molto contenti delle sue performance. Vedremo…».
Dieci anni di successo
Cogliamo allora l’occasione del decennale dell’apertura del Parker Store presso Rama Motori per dettagliarne l’attività. «La decisione di aprire dei punti retail è stata presa da Parker 15 anni fa – spiega Donatella D’Adamo, responsabile punti vendita ParkerStore in Italia – con tre soluzioni diverse, una delle quali rappresentata appunto dai negozi. Nel complesso in Italia abbiamo 70 punti retail, di cui 26 store e la restante parte retail mobili. E questo di Reggio Emilia è il miglior negozio in termini di performance, tanto che ha generato nel 2016 un fatturato di 900mila euro.
Davvero un bel risultato. Del resto, la chiave del successo di questo tipo di negozi nasce in particolare dalla capacità di fornire assistenza tecnica».
E chi gestisce in prima persona questo servizio di assistenza è Davide Freddini, manager del Parker Store di Reggio Emilia, in cui troviamo ricambistica industriale e agricola. «Nel caso del settore agricolo ricambistica significa tubazioni e raccorderia – ci spiega Freddini – per cui può capitare che arrivino agricoltori che hanno bisogno di riparare un tubo. Ma al di là del servizio al cliente finale, sull’agricoltura abbiamo due casi interessanti di fornitura come primo equipaggiamento da segnalare: il primo è un rapporto continuativo con la Bcs Ferrari di Luzzara (Re) per la quale forniamo tubazioni. Loro infatti si sono rivolti a Parker come produttore di elevata qualità e da lì è iniziato questo rapporto continuativo per cui forniamo loro dei kitting mensilmente per i loro trattori.
Usano tubi BC per alcune linee e addirittura l’ST (il Super Tough cover), tipologia molto performante, per un’applicazione nuova per la quale volevano il meglio di Parker. Si tratta di una fornitura di altissima qualità, per la quale abbiamo studiato dei prezzi adeguati. E il secondo caso, simile, è quello della Kohler Lombardini, anche questa logisticamente vicina a noi. In questo caso forniamo tubi, boccole e raccordi, non direttamente a Kohler, ma a loro assemblatori certificati».
I componenti agricoli sono sempre presenti nei 26 punti retail che lavorano da sempre nel comparto agricolo, a cui si aggiungono industrie che utilizzano oleodinamica.
Elite
La qualità Parker è ampiamente riconosciuta, tanto che c’è una certa diffidenza nel proporre prodotti di gamma bassa da parte di Rama Motori per conquistare nuove fasce di clienti.
«Il tubo di alta qualità si chiama Elite – spiega Freddini – e lo privilegiamo nei confronti di qualsiasi tipo di cliente. Lo abbiamo proposto fin da subito e con certi clienti ha letteralmente sfondato, anche se all’inizio si lamentavano del prezzo elevato. Ma poi si sono dimostrati estremamente soddisfatti per la qualità imbattibile: parliamo infatti di un tubo che dura di più, perché non si rompe e non ti lascia mai a piedi. Ovviamente la raccorderia associata a quel tipo di tubo è sempre Parker, così come l’accessoristica, quindi noi vendiamo il raccordo con boccola già integrata nel tubo e graffata in funzione dei diametri di pressatura richiesti dal cliente. Parker ha in catalogo un milione di prodotti e questo dà l’idea del tanto lavoro che abbiamo. Ma i risultati ci stanno dando ragione».
A tal punto che in progetto, abbastanza realistico, c’è l’apertura di un altro Parker Store.
PTS
Parker, azienda americana di Cleveland (Ohio), che quest’anno celebra i suoi 100 anni di storia dalla fondazione, in Italia ha sede a Corsico (Mi) e dispone di sette stabilimenti, per un totale di 1.200 dipendenti. I tubi vengono prodotti nello stabilimento di Veniano (Co) e la qualità è il risultato di una mescola speciale ottenuta a partire da materie prime particolari per la gomma.
Parker ha introdotto il sistema Pts (Parker Tracking System). Ce lo spiega Donatella D’Adamo. «Consiste in pratica in un sistema di tracciatura dei tubi. Quando da un Parker Store viene spedito un tubo, se il cliente vuole (costa 50 centesimi), lo si “marca” con un’etichetta indelebile e si inseriscono i dati del cliente al terminale assieme alle specifiche del tubo. In altre parole, si scrive una breve storia di quello che si sta consegnando. Se dopo qualche anno quel tubo dovesse rompersi, l’agricoltore può scansionare o fotografare l’etichetta o semplicemente annotare il codice del prodotto per risalire direttamente on line a chi lo ha prodotto e sostituirlo senza presmontarlo. È un modo per ottimizzare i tempi e ci sta portando buoni risultati, anche perché ci offre vantaggi in termini di manutenzione preventiva».