Il 2012 chiude con un incremento medio dei prezzi agricoli del 2,1% rispetto al 2011, determinato da una crescita del 2,9% nel comparto delle coltivazioni vegetali e dell’1,1% nell’aggregato zootecnico. È quanto si evince dall’indice dei prezzi all’origine dei prodotti agricoli elaborato dall’Ismea che, nell’anno in esame, si è attestato mediamente a 132,5 (l'indice è calcolato in base 2000=100).
L’aumento, sottolinea l’Istituto, risulta nettamente più moderato rispetto a quello del 2011 (+14%) e inferiore alla dinamica dei prezzi al consumo di alimenti e bevande, esclusi gli alcolici, rincarati - in base alle rilevazioni dall’Istat - del 2,6% nella media 2012.
Nel dettaglio delle colture vegetali emerge un andamento al rialzo per la frutta (+4,7%), con incrementi superiori alla media per le varietà estive (+12,9%) e per le mele (+5,1%). Positivo il bilancio anche per gli ortaggi, che hanno spuntato in media prezzi superiori del 5,2% rispetto al 2011. Ma è soprattutto il vino ad avere beneficiato, nell’anno appena trascorso, di un significativo incremento dei valori all’origine (+32,7%), anche in conseguenza della ridotta produzione delle ultime due campagne.
Nel comparto dei cereali, nonostante i rincari della seconda metà dell’anno, le quotazioni hanno registrato in media un calo del 2,5% su base annua, con frumento duro, mais e risone, in particolare, che hanno ceduto, nell’ordine, il 2,9%, l’1,2% e il 14,9% rispetto al 2011.
Le recenti turbolenze sui mercati internazionali delle commodity agricole hanno invece influenzato il prezzo della soia che ha chiuso l’anno con un rialzo del 21,1%. Negativo il confronto su base annua per l’olio d’oliva (-19,1%) per effetto di un primo semestre decisamente sfavorevole.
Nel settore zootecnico le rilevazioni dell’Istituto indicano una dinamica annuale positiva per tutte le voci ad eccezione dei lattiero caseari. Più in dettaglio si segnalano aumenti del 5% per i bovini, del 7% per i suini, dell’1,2% per gli avicoli e dell’1,5% per gli ovi-caprini, con punte del +33,9% per le uova. Di contro, i lattiero-caseari hanno ceduto il 6% sul 2011, in un’annata negativa per burro (-22,8%), latte (-4,8%) e Parmigiano reggiano (-11,8%).
A dicembre, infine, Ismea registra per l’insieme dei prodotti agricoli un rimbalzo dei prezzi del 4% su base mensile (novembre aveva chiuso con un meno 0,8%), con quotazioni più elevate dell’11,5% rispetto allo stesso mese del 2011 (a novembre il tasso annuo di crescita era stato del +6,6%).
Gli aumenti hanno interessato esclusivamente le coltivazioni vegetali (+7,5% su base mensile +23,2% in un anno), mentre arretrano dell’1,1% le produzioni zootecniche, in calo dello 0,5% sul dicembre 2011.
Consulta la Tabella Indice dei prezzi alla produzione.