«Chi di voi sa se John Deere ha mai costruito trattori?». Parte con una domanda la presentazione del sito storico di John Deere a Grand Detour, paesino dell’Illinois sul Rock River, da parte diRick Trahan, da 17 anni dipendente John Deere addetto alla manutenzione di questa perla storica e alla presentazione ai visitatori della storia del marchio americano.
La domanda è assolutamente pertinente, perché non tutti, compreso il sottoscritto, erano a conoscenza del fatto che il fabbro John Deere, futuro fondatore della società, fa parte della storia della meccanizzazione agricola mondiale non per aver costruito trattori (non ne costruì mai), ma per aver realizzato nel 1837 nella sua officina di Grand Detour un aratro in acciaio estremamente levigato. Si trattava del primo vero aratro autopulente della storia, dato che fino ad allora erano in ferro e costringevano a interrompere il lavoro nei campi collosi del Midwest americano, perché finivano inevitabilmente con l’intasarsi di terra che doveva essere rimossa per poter continuare a lavorare.
Questa invenzione trasformò la vita di Deere da semplice maniscalco a vero imprenditore: nel 1839, infatti, costruì 10 aratri, nel 1841 ne costruì 75 e nel 1842 arrivò a quota 100. Per godere di infrastrutture di trasporto e di approvvigionamento energetico più adeguati alle esigenze di crescita, nel 1848 la fabbrica di aratri si trasferì a Moline, sempre nell’Illinois, dove nel 1849 i 16 dipendenti della fabbrica arrivarono a produrre qualcosa come 2.136 aratri.
Nel 1852 John Deere rileva le quote degli altri soci e dopo 16 anni caratterizzati da svariati cambi di denominazione sociale, nel 1858 la gestione della società passa al figlio di John, il ventunenne Charles Deere, che guiderà la società per i 49 anni successivi.
Nel 1868 la società prende il nome di Deere & Company e 8 anni dopo (1876) viene registrato il famoso simbolo del cervo che salta (in inglese “deer”).
John Deere si spegne a Moline all’età di 82 anni (1890), seguito 17 anni dopo dal figlio Charles. Alla guida della società subentra il genero di Charles, William Butterworth ed è nel 1918 che John Deere fa il suo ingresso nel mondo dei trattori, acquisendo la società Waterloo Boy Tractor, famosa per il trattore Waterloo Boy. Questo trattore era azionato da un motore a 2 cilindri a cherosene e produceva una potenza di 25 CV alla cinghia (12 CV alla barra di traino).
1923, arriva il primo trattore JD
Nel giro di pochi anni la produzione di trattori diventa l’attività principale della società e nel 1923 il Waterloo Boy viene sostituito dal primo vero e proprio trattore John Deere in giallo-verde, il bicilindrico Modello D.
Nel 1927 arriva anche la prima mietitrebbia (la John Deere N. 2) e nel 1928 Butterworth viene eletto presidente della Camera di Commercio degli Stati Uniti e le redini della società passano a Charles Deere Wiman. Sono anni critici, tanto che nel 1933 l’attività sembra giungere a un punto morto, con un fatturato precipitato a soli 8,7 milioni di dollari. E qui arriva il colpo di genio: nonostante gli elevati rischi finanziari che tale scelta potrebbe comportare, la società decide di prorogare i propri crediti agli agricoltori, rafforzando enormemente la fedeltà dei clienti verso il marchio John Deere. Una fidelizzazione ancora ben tangibile nel Midwest in questi giorni.
Nel 1934 viene prodotto un nuovo trattore, il modello A: assale posteriore regolabile e sollevatore idraulico le principali caratteristiche innovative, per un motore bicilindrico alimentato a cherosene, benzina o altri carburanti a basso costo. L’anno successivo è la volta del modello B, molto simile, che insieme al modello A verranno prodotti fino al 1952. Nel 1938 con l’obiettivo di semplificare il design e le caratteristiche dei trattori modello A e B, agli ingegneri viene affiancato il disegnatore industriale Henry Dreyfus. La sua idea è quella di coniugare un design accattivante alla tradizionale concretezza e affidabilità del prodotto. Nel 1947 viene costruito il modello M, seguito due anni dopo dalla versione cingolata MC, che preannuncia l’ingresso del cervo nel settore costruzioni e forestale (bisognerà attendere il 1958 per vedere il primo trattore industriale cingolato tutto in giallo, il 440).
Sempre nel 1947 è la volta della prima mietitrebbia semovente John Deere, la 55. Nel 1949 entra, invece, in produzione il primo trattore John Deere a gasolio, il modello R, mentre il 1954 segna l’ingresso nelle mietitrebbie per il mais, con la Model 45 dotata di testata a due file. Nel 1955 viene a mancare C. Deere Wiman e al suo posto subentra come presidente (e successivamente amministrato delegato) il genero William A. Hewitt, che dirigerà la società per 27 anni e sarà l’ultimo membro della famiglia Deere ad assumere questo ruolo.
Nel 1956 la società amplia il proprio raggio d’azione a livello internazionale, costruendo uno stabilimento di assemblaggio di trattori di piccole dimensioni in Messico e acquistando la quota di maggioranza di una società tedesca produttrice di trattori e mietitriebbie (la Lanz). Nel 1964 viene inaugurato il centro amministrativo Deere & Company di Moline e nel 1971 la nuova linea di motoslitte, realizzata nello stabilimento di Horicon, viene promossa coniando il celebre slogan “Nothing Runs Like a Deere”, slogan che sopravvivrà a lungo al prodotto stesso, ceduto nel 1984.
1982, finisce la dinastia JD
Nel 1982 Hewitt va in pensione e al suo posto subentra Robert A. Hanson: è il primo direttore generale a non avere alcun vincolo di parentela con il fondatore John Deere.
Negli ultimi 30 anni di storia sono tanti gli avvenimenti importanti che si sono succeduti, ci limitiamo a segnalare nel 1997 l’ingresso nel capitale di un’azienda cinese produttrice di mietitrebbie, nel 2000 l’inaugurazione nella città indiana di Pune di un nuovo stabilimento per la produzione di trattori e nel 2010 la nascita di uno stabilimento di montaggio a Domodedovo (Russia) e del centro dedicato a tecnologia e innovazione in Germania (viene inoltre potenziato il centro di ricerca e sviluppo attivo in Cina).
Nel 2011 l’esercizio John Deere registra un utile netto record, pari a 2,8 miliardi di dollari, e dichiara, sotto la guida dell’attuale presidente del Cda e amministratore delegato Samuel R. Allen, di voler raggiungere i 50 miliardi di dollari di fatturato globale entro il 2018. Dopo 175 anni, c’è ancora tanta strada da percorrere.
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