MaterMacc è stata fondata nei primi anni ’80, da Gennaio 2015 è entrata a far parte del gruppo Foton Lovol International Heavy Industry. Questo importante passaggio delinea una progressione nella propria strategia di internazionalizzazione d’Impresa, che è particolarmente attenta alla valorizzazione delle competenze tecniche e delle eccellenze industriali italiane, nel campo della meccanica agricola. I suoi stabilimenti produttivi si trovano a San Vito al Tagliamento in provincia di Pordenone, polo industriale del Nord-Est Italiano, poco distante dagli aeroporti di Treviso e Venezia che le permettono rapidi collegamenti con tutto il mondo laddove vengono commercializzati i suoi prodotti. 30.000 mt2 la superficie occupata da MaterMacc con 3 comparti produttivi nei quali si suddividono la produzione, il dipartimento R&D, gli uffici commerciali ed amministrativi. 30 ettari i campi prova di proprietà, nei quali vengono svolti i test sui prodotti. Da sempre lo sguardo rivolto all’innovazione ha portato evoluzione tecnologica nel campo agricolo, molti i brevetti depositati, rapidità e semplicità d’utilizzo caratterizzano le macchine MaterMacc. Matermacc si presenterà al più importante salone riservato al mondo agricolo con una nuova veste, infatti proprio in occasione di Agritechnica, verrà presentato il nuovo logo di Matermacc, con uno stile più moderno. Un cambio necessario per proiettarsi nel futuro fruendo delle nuove strategie di marketing intrise di tecnica e qualità costruttiva, punti focali dello sviluppo di Matemacc. Inoltre lo stand di Matermacc si troverà all’interno dello spazio riservato dal Gruppo Lovol presso il padiglione 5 nell’area B 39, perciò non solo seminatrici ma molto altro… Nello specifico invece verranno presentate due nuove seminatrici, la nota MS 8230 , con telaio pieghevole idraulico dotato di guida Easy Set, che consente di cambiare l’interfila di semina in tempi brevi, è stata rivisitata nello stile e nei contenuti (nella foto sopra). Serbatoi seme più capienti da 50 Lt che consentono una maggiore autonomia, diminuendo così i tempi morti destinati al carico, che si traduce in una maggiore efficienza per l’utilizzatore. Nuovi profili sulla parte inferiore del corpo di semina che fungono da protezione al distributore di semina contro intasamenti dovuti al fango. Un’attenzione particolare è stata data anche all’ergonomia andando a modificare le leve di regolazione ed il tappo del serbatoio, cercando di rendere più agevoli e comode le operazioni. Durante la stagione autunnale si seminano le culture autunno vernine che in tutto l’areale Europeo coprono oltre il 50% del suolo agricolo dedicato al seminativo. Forte dell’esperienza fatta con la MSD, la seminatrice pneumatica a righe di Matermacc, al salone di Hannover si potrà ammirare la neonata MSD 2.0, una nuova seminatrice che mantiene i concetti tecnologici che hanno contraddistinto la progenitrice ma che aumenta le potenzialità e le performance, introducendo caratteristiche innovative che delineano una nuova seminatrice. Disponibile con larghezze di lavoro da 3 a 6 mt, configurabili con assolcatori a falcione, a disco singolo e a doppio disco, queste ultime due versioni potranno essere dotate di ruotino premisolco e per la prima volta lo stesso ne regola realmente anche la profondità di semina, il manovellismo articolato al quale è fissato il ruotino determina con precisione la profondità di lavoro dell’assolcatore. La capacità della tramoggia seme è aumentata per ottenere un volume pari a 1600 lt. Nuove geometrie per gli assolcatori sui quali si può regolare singolarmente il carico dell’elemento. Disponibile con larghezze di lavoro da 3 a 6 mt, configurabili con assolcatori a falcione, a disco singolo e a doppio disco, queste ultime due versioni potranno essere dotate di ruotino premisolco e per la prima volta lo stesso ne regola realmente anche la profondità di semina, il manovellismo articolato al quale è fissato il ruotino determina con precisione la profondità di lavoro dell’assolcatore. La capacità della tramoggia seme è aumentata per ottenere un volume pari a 1600 lt. Nuove geometrie per gli assolcatori sui quali si può regolare singolarmente il carico dell’elemento.
