Come noto, il Dealer Satisfaction Index (DSi) europeo, condotto annualmente dalla Climmar (Rete internazionale dei concessionari e rivenditori di macchine agricole), monitora attraverso un dettagliato questionario il livello di soddisfazione dei concessionari d’Europa rispetto alle case costruttrici dei brand che distribuiscono come concessionari o rivenditori.
I dati 2021 sono stati presentati dall'olandese Erik Hogervorst, presidente della Climmar, in occasione di Eima International. Si tratta dell'undicesima edizione di questo sondaggio ed esattamente come nel 2020 sono state ottenute 862 risposte, da 9 paesi diversi. La media dei punteggi nel 2021 si è fermata a quota 12,9, leggermente in calo rispetto a quella del 2020 (13,0).
Ad aggiudicarsi il punteggio medio più alto (14,6) è stata ancora una volta Fendt, davanti a Claas (13,5) che ha superato al secondo posto Kubota (13,1). Tra i brand in forte miglioramento da segnalare New Holland (+1,2), mentre Deutz-Fahr ha perso 1,5 punti rispetto al 2020.
Guardando alcuni parametri nel dettaglio, a livello di immagine e impatto del marchio la media generale è rimasta ferma a quota 14,7, con miglioramenti per Massey Ferguson (+0,8) e New Holland (+0,8) e peggioramenti per Deutz-Fahr (-0,8) e Same (-0,6). La valutazione dell’aspetto formativo è scesa da 13,5 del 2020 a 13,4, con un buon miglioramento per John Deere e New Holland (+0,8) e Deutz-Fahr invece in forte peggioramento (-1,6). Per quanto riguarda i rapporti dealer/costruttore, anche in questo caso leggero peggioramento come media generale rispetto allo scorso anno (da 13,9 a 13,7), con New Holland in forte crescita (+1,3) e Deutz-Fahr in deciso calo (-1,9). Migliora ancora invece la media generale del parametro del contributo alla redditività (da 12,4 a 12,7), con Massey Ferguson in primo piano (+1,5) e Deutz-Fahr invece in negativo (-1,3).
Andamento del fatturato
Hogervorst ha poi aggiornato i dati di fatturato. Nel 2020 la media del fatturato di un concessionario in Europa è risultata pari a 2.940.000 euro (contro i 2.539.000 del 2020), con una media di 11,6 dipendenti (erano 10,9 lo scorso anno). Identica al 2020 la ripartizione del fatturato: il 56% è derivato mediamente dalle vendite di macchine nuove, il 16% dalle parti di ricambio, il 13% dall’usato, l’11% dall’officina e il 4% da servizi esterni.
Confrontando il primo semestre 2020 con il pari data 2019, tutti i paesi hanno fatto registrare un fatturato complessivo in crescita, a parte la Danimarca (stabile).
Per quanto riguarda le vendite delle macchine nuove, Italia, Francia, Olanda, Svizzera, Austria, Ungheria, Polonia, Svezia, Repubblica Ceca e Ungheria hanno aumentato il fatturato, Inghilterra, Belgio, Germania, Danimarca e Slovacchia sono rimaste invariate, e il solo Lussemburgo ha registrato un calo.
Situazione un po' diversa per il reparto officina e le parti di ricambio, dove sono risultati in crescita Francia, Belgio, Olanda, Germania, Danimarca, Svezia, Polonia Slovacchia e Ungheria, mentre hanno chiuso in parità Inghilterra, Italia, Svizzera, Austria, Repubblica Ceca e Lussemburgo.
La presentazione con i risultati del Dsi 2021 e l'andamento del settore è consultabile sul sito del Climmar a questo link: