Importanti investimenti su Ideal, non si molla l’osso su Katana e attenzione alla full line, ma senza dimenticare che il cuore del mercato sono i trattori, che dovranno diventare a emissioni zero. Eccola qui, tratteggiata con pochi tocchi di pennello, la strategia Fendt per i prossimi anni.
L’ha presentata Michele Masotti, Sales manager di Fendt Italia, nel corso di un incontro organizzato in seno all’ultima Eima. Un’occasione per fare il punto sul mercato, sulle sue prospettive e su una strategia a medio termine che vedrà il costruttore tedesco impegnarsi fortemente per una meccanica agricola carbon-free. Percorso già avviato, del resto, con il Fendt e100 elettrico, in produzione ormai da qualche mese.
Un anno difficile
«Non è stato un anno semplice, in Italia come nel resto del mondo», ha ammesso Masotti. «Agricoltura 4.0 ci ha dato l’opportunità di farci conoscere anche oltre i confini del Nord Italia, ma ha portato molti ad anticipare gli acquisti, soprattutto nel settore premium determinando, nel 2024, un calo di vendite particolarmente evidente nelle alte potenze. A ogni modo, prevediamo di concludere la stagione con 15.500 macchine immatricolate».
Fendt, tuttavia, non è soltanto trattori. Lo ha detto chiaramente il manager italiano, aggiungendo che il marchio dedica grande attenzione al progetto full-line. Lo dimostrano gli investimenti presso lo stabilimento di Breganze, dove nascono le mietitrebbie ex-Laverda e dove sono stati ampliati autostore e centro-prototipi.
«Abbiamo un grande focus sulla Ideal, che proseguirà nel 2025 con diversi test in campo, per dimostrarne validità e dotazione tecnologica».
Per quanto riguarda la trinciacaricatrice Katana, che molti vorrebbero moribonda, Masotti ha precisato che, pur non avendo centrato gli obiettivi prefissati (attualmente viaggia sul 3% del mercato, ndr), il progetto è più vivo che mai. «La Katana 850 è una macchina di grande potenza e con una tecnologia raffinata. Per diffonderla investiremo ulteriormente sul service e sul territorio».
Elettrico, idrogeno e HVO
Altrettanto chiaro Christoph Groblinghoff, vicepresidente di Fendt, nello spiegare la strategia del marchio in merito alla neutralità carbonica. «È una strategia fatta di elettrico per i trattori più piccoli, idrogeno per le medie potenze e diesel pulito per alte potenze e lavori invernali». Batterie, celle a combustibile e HVO (diesel da idrogenerazione di grassi vegetali) saranno dunque i carburanti del futuro per i trattori Fendt.
Un futuro che, in realtà, è già presente: e100, il primo elettrico di Marktoberdorf, è prodotto in serie su una linea con potenzialità di circa 40 macchine al giorno ed è già al lavoro in Germania e Norvegia. Dal prossimo anno sarà distribuito in un maggior numero di paesi, tra cui l’Italia. «Prevediamo di venderne una ventina all’anno, principalmente in aziende che fanno biologico, serricoltura, attività logistiche al chiuso.
Guardiamo con attenzione anche alle municipalità: i nostri clienti sono agricoltori, ma soprattutto contoterzisti ed enti municipali. Vi sono zone, come l’Alto Adige, in cui i comuni effettuano in proprio molti lavori e potrebbero essere interessate a una macchina con zero emissioni in loco», ha spiegato Masotti. La politica di diffusione punta a individuare aziende ben specifiche. Quelle biologiche, indubbiamente, ma anche quelle che appartengono a settori, come la viticoltura, in cui si fa già esperienza di lavoro con macchinari elettrici.
In una prima fase e100, oggi disponibile nella sola versione da 90 cv di potenza massima (e107), sarà venduto da poche concessionarie, una decina circa. «Questo perché è necessario un training specifico, sia di stampo commerciale, sia tecnico, per avvicinarsi a questo segmento».
In seguito la vendita sarà ampliata a tutta la rete di Fendt Italia. Il prezzo resta penalizzante: «Circa 1,6-1,8 volte più caro di una macchina tradizionale, ma il punto è se vogliamo o meno fare qualcosa contro il riscaldamento globale». Nel tempo dovrebbe invece migliorare, grazie al progresso tecnologico, l’autonomia, attualmente stimata in 4-6 ore, con un grosso punto di domanda sul comportamento in presenza di caldo o freddo estremi.
«Con la nuova generazione di batterie si potrà avere una maggior densità di energia nelle batterie e dunque maggior durata», hanno spiegato i vertici di Fendt. Già a buon punto, invece, il nodo della ricarica: con il Fast Charger bastano 45 minuti per passare dal 20 al 40%. Il tempo di un pranzo di lavoro e si può riprendere a lavorare.