Riportiamo sui campi le colture di copertura

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Risorsa naturale, essenziale e non rinnovabile, il suolo è fondamentale non solo per la produzione di colture destinate all’alimentazione, alla produzione di fibre e di energie, ma è anche un importante deposito di carbonio: i terreni aiutano a regolare le emissioni di anidride carbonica e di altri gas a effetto serra. Solo con una gestione sostenibile il suolo può, però, mantenere la propria struttura e vitalità e quindi la propria capacità di svolgere le funzioni sopra descritte. I dati sulla salute del suolo sono purtroppo da un po’ di anni allarmanti. Un recente rapporto e numerosi studi affermano che circa il 33% dei terreni a livello mondiale è moderatamente o altamente degradato. Su scala globale una perdita annuale di 75 miliardi di tonnellate di suolo da terreni coltivabili ha un costo stimato di circa 400 miliardi di dollari persi ogni anno in produzione agricola. Proprio questa situazione, che non accenna a invertire rotta, ha portato l’ONU a dedicare al suolo la giornata del 5 dicembre di ogni anno, nel tentativo di sensibilizzare l’attenzione mondiale verso questa risorsa. Ma sensibilizzare non basta. Bisogna avere proposte concrete per l’agricoltura, affinché essa possa continuare a produrre senza azzerare le risorse.  Tra le pratiche che vengono suggerite per una gestione sostenibile del suolo vi è un utilizzo più diffuso di colture sussidiarie, ovvero colture di copertura, in consociazione o da sovescio, che accompagnano o intercalano le colture da reddito. I vantaggi offerti dall’uso di tali colture sono molteplici. Ad esempio:

  • una minore erosione del suolo;
  • un aumento della sostanza organica e minerale nel suolo;
  • un controllo delle infestanti, diminuendo o eliminando l’utilizzo di input chimici.

Nonostante i vantaggi siano attestati da prove su campo e letteratura tecnica, l’utilizzo delle colture di copertura rimane ancora poco diffuso, anche laddove si pretenda di fare agricoltura conservativa. Per questo, il progetto europeo OSCAR – acronimo per Optimising Subsidiary Crop Application in Rotations – si è posto come obiettivo quello di fornire conoscenze e strumenti atti a favorirne un maggiore utilizzo, sia in sistemi biologici che convenzionali. Molteplici sono i risultati del progetto. Tra essi vi è la messa a punto di una piattaforma online - Toolbox - che offre informazioni anche in italiano sulle colture sussidiarie in tutta Europa e indica le specie più adatte a uno specifico luogo, clima, suolo, tecnica colturale, utilizzo. La piattaforma sintetizza informazioni e conoscenze derivanti sia da prove su campo condotte nel progetto stesso, sia dalla letteratura tecnico-scientifica, sia dall’esperienza stessa degli agricoltori che possono aggiungere ulteriori informazioni in modo molto semplice, grazie alla struttura del sito in stile Wikipedia. Sulla piattaforma è inoltre presente uno strumento di supporto alle decisioni (“Decision Support Tool”) che conduce l’operatore, attraverso una serie di domande, a un insieme di possibili scelte colturali considerate più idonee per le condizioni richieste. Questo “Tool” si propone come uno strumento per assistere le decisioni, affiancando a considerazioni di natura agronomica anche considerazioni di natura economica e di fattibilità, laddove esse siano disponibili. Contrariamente alla sezione “Wiki”, il Decision Support Tool è per ora solo in inglese ed è disponibile a questa pagina internet. Tale strumento va visto non come un punto di arrivo, ma come punto di crescita e raccolta di informazioni ed esperienze pratiche sull’utilizzo delle colture sussidiarie. Maggiori informazioni sul progetto OSCAR e i suoi risultati: QUI

Nella foto: Girasole emerso, con pacciamatura vegetale (Fonte e copyrights: OSCAR project)

 

Riportiamo sui campi le colture di copertura - Ultima modifica: 2016-12-12T10:03:48+01:00 da Redazione

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