Giunto alla sua decima edizione, il Dealer Satisfaction Index (indice di soddisfazione dei concessionari nei confronti dei costruttori) organizzato dal Climmar (l’associazione europea dei concessionari di macchine agricole) ha divulgato i suoi risultati in occasione dell’Eima Digital Preview.
Nel 2020 – ha spiegato il presidente Erik Hogervorst – sono state ricevute 862 risposte al questionario, in calo rispetto alle 1.077 del 2019, in particolare perché due paesi (Regno Unito e Austria) non sono riusciti a partecipare a causa del Covid-19 (quindi solo 8 paesi hanno partecipato).
Il risultato complessivo ha premiato anche quest’anno Fendt, in testa alla classifica con 14,5 punti, seguita da Kubota (13,8) e Claas (13,7). Quest’ultima ha migliorato di 0,5 punti il risultato del 2019, come del resto ha fatto Valtra, mentre hanno peggiorato in particolare le loro performance John Deere (1 punto in meno) e Case IH (-0,7). La media dei punteggi nel 2020 si è fermata a quota 13, in linea con quella del 2019, quando fu del 13,1.
Guardando alcuni parametri nel dettaglio, a livello di immagine e impatto del marchio la media generale è scesa da 15 a 14,7, con miglioramenti per Massey Ferguson (+0,3) e Deutz-Fahr (+0,2) e peggioramenti per Case IH e Valtra (-0,9). La valutazione dell’aspetto formativo è rimasta nella media praticamente invariata da 13,6 del 2019 a 13,5 del 2020, con Valtra (+1) in deciso miglioramento e John Deere invece in forte peggioramento (-1,3). Per quanto riguarda i rapporti dealer/costruttore, anche in questo caso leggero peggioramento come media generale rispetto allo scorso anno (da 14,1 a 13,9), con Fendt in crescita (+0,6) e John Deere in deciso calo (-1,7). Migliora invece la media generale del parametro del contributo alla redditività (da 12,2 a 12,4), con Claas in evidenza (+1) e John Deere invece in negativo (-0,7).
L’impatto del Covid-19
Con l’occasione Hogervorst ha anche fatto il punto della situazione a seguito della pandemia di Covid-19. La maggior parte dei concessionari (82%) sta ancora risentendo della crisi da Covid-19 (il 61% in modo limitato, il 21% in modo ancora consistente), mentre solo il 18% non ne sta risentendo. L’impatto maggiore del Covid-19 lo si sente a livello di ufficio vendite (74%), mentre solo il 12% a livello di parti di ricambio, il 10% a livello di officina e il 4% a livello amministrativo.
Il 72% delle aziende si aspetta per i prossimi 3 mesi un calo del fatturato (di cui il 31% superiore al 10%, il 25% inferiore al 10% e il 16% superiore al 25%), mentre il 19% non vede sostanziali cambiamenti e il 9% vede addirittura un incremento del fatturato (6% meno del 10% di incremento, 3% più del 10% di incremento).
Andamento del fatturato
Nel 2020 la media del fatturato di un concessionario in Europa è risultata pari a 2.539.000 euro, con una media di 10,9 dipendenti. Il 56% del fatturato è derivato mediamente dalle vendite di macchine nuove, il 16% dalle parti di ricambio, il 13% dall’usato, l’11% dall’officina e il 4% da servizi esterni.
Confrontando il primo semestre 2020 con il pari data 2019, Belgio, Germania, Polonia e Ungheria hanno fatto registrare un fatturato complessivo in crescita, Inghilterra, Francia, Svizzera e Danimarca senza variazioni, Italia, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Paesi Bassi, Svezia e Lettonia in calo.
Per le vendite delle macchine nuove, Svizzera, Belgio, Germania e Polonia hanno visto aumentare il fatturato, Francia, Ungheria e Slovacchia sono rimaste invariate, Italia, Austria, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Inghilterra, Danimarca e Svezia hanno registrato un calo.
Situazione completamente diversa per il reparto officina e le parti di ricambio, dove nessun paese ha registrato cali: nel caso delle officine, infatti, il fatturato è rimasto invariato in Italia, Svizzera, Austria, Slovacchia, Svezia e Lettonia, ed è aumentato in tutti gli altri paesi; nel caso delle parti di ricambio, in Italia, Svizzera, Austria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Belgio e Lettonia si è raggiunto lo stesso fatturato del primo semestre 2019, mentre tutti gli altri paesi hanno registrato incrementi.
La presentazione con i risultati del Dsi 2020 e l'andamento del settore è consultabile sul sito del Climmar a questo link: