Al via il bando per sostenere e supportare progetti di ricerca in agricoltura biologica. Ad annunciare la nuova iniziativa è stato il ministro Bellanova che ha firmato il provvedimento che prevede un budget di oltre quattro milioni di euro, con un importo massimo destinato ad ogni singolo progetto pari a 300 mila euro.
“Negli ultimi dieci anni le superfici coltivate a bio nel nostro Paese, come evidenziano i dati del Sinab, sono aumentate del 79%, superando il 15% dell’incidenza di superficie sul totale coltivato”, ha sottolineato il ministro Teresa Bellanova; “i produttori che scelgono di coltivare con il metodo biologico le nostre campagne, i nostri paesaggi e il nostro ambiente oggi hanno superato quota 80 mila: nessun altro Paese in Europa vanta un numero di agricoltori bio così elevato. E, dato non indifferente, siamo al primo posto anche per gli ettari coltivati a cereali, ortaggi, agrumi e olivo. Facile comprendere dunque come la ricerca assuma un ruolo privilegiato e vada assolutamente sostenuta. Una sfida su eccellenza e qualità produttiva e ambientale che ci vede coinvolti con grande determinazione, anche alla luce della grande solidità dimostrata da questo segmento nei mesi di crisi sanitari ed economica”.
L’agricoltura biologica assume un ruolo prezioso e trainante rispetto ad un’agricoltura, quale quella italiana, che nel suo insieme è all’avanguardia in tema di sostenibilità delle tecniche produttive. L’innovazione deve tradursi in soluzioni operative testate in campi reali. I progetti dovranno, quindi, riguardare il miglioramento delle produzioni biologiche, l’innovazione dei processi produttivi delle imprese biologiche e la garanzia del trasferimento tecnologico, la fruizione e diffusione dei risultati raggiunti, la diffusione dei benefici e vantaggi dell’agricoltura biologica.
Chi può presentare la domanda
Le iniziative progettuali potranno essere presentate da Università, Enti pubblici e Enti privati che hanno tra gli scopi statutari la ricerca e la sperimentazione e che non perseguono scopo di lucro, avvalendosi anche di più siti operativi, dovranno avere la caratteristica della “concretezza”, con il coinvolgimento diretto di aziende agricole biologiche o biodinamiche favorendo, così, l’applicazione dei risultati della ricerca alla realtà produttiva.
Le aziende individuate dovranno essere coinvolte sin dalla fase della predisposizione della proposta progettuale, ossia il loro coinvolgimento non potrà essere limitato alla messa a disposizione dell’Ente che promuove la ricerca delle strutture aziendali. I progetti presentati, della durata massima di 3 anni, dovranno, pertanto, prevedere attività di sperimentazione svolta anche presso le aziende coinvolte e garantire la più ampia diffusione possibile dei risultati ottenuti.
Gli ambiti di ricerca
Le tematiche di ricerca che potranno essere oggetto di cofinanziamento sono: miglioramento genetico in Agricoltura Biologica; riduzione degli input esterni nella Produzione Biologica; trasformazione dei prodotti biologici; Florovivaismo biologico; Piante officinali biologiche e piante aromatiche biologiche; agroecologia nell’azienda biologica; Meccanizzazione; Sviluppo sostenibile del territorio e tutela ambientale, forestale e paesaggistica.
Costituiscono elementi qualificanti, nonché requisiti premianti, il conferimento, da parte del soggetto proponente, di borse di studio nell’ambito dell’attività progettuale nonché il coinvolgimento, nell’attività progettuale di studenti delle scuole superiori ad indirizzo agrario, aziende biologiche ubicate nelle isole, aziende biologiche ubicate in territori montani, aziende biologiche ubicate nei biodistretti, aziende biologiche facenti capo a giovani imprenditori, associazioni che, senza finalità di lucro, abbiano tra gli scopi statutari la ricerca in agricoltura.
Le procedure di presentazione delle proposte progettuali, di valutazione delle stesse e di concessione del contributo sono descritti nel dettaglio nel testo dell’avviso pubblico che sarà a breve pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e sul sito internet www.politicheagricole.it e del SINAB www.sinab.it .
di Antonio Longo