La rassegna di Agrilevante è il luogo delle tecnologie, ma anche il luogo delle idee e dei progetti. Questo il messaggio che il direttore generale di FederUnacoma, Simona Rapastella, ha lanciato oggi presso il Ciheam di Bari, nel presentare la settima edizione di Agrilevante, la rassegna biennale delle macchine e delle tecnologie per l’agricoltura dell’area mediterranea. L’evento – organizzato da FederUnacoma in partnership con la Fiera del Levante, con il sostegno dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia, e in collaborazione con il Comune di Bari e l’Aia-Are Puglia, con le Università di Bari e Foggia e con lo stesso Ciheam di Bari – si presenta infatti come un grande laboratorio per lo sviluppo dell’economia primaria. Operatori economici e imprenditori agricoli dell’Europa mediterranea, dei Paesi balcanici, del Medioriente, oltre che dell’Africa settentrionale e sub-sahariana, saranno a Bari - dal 5 all’8 ottobre prossimo, nei padiglioni del quartiere fieristico - per conoscere le più avanzate tecnologie per le colture seminative, per la zootecnia, la frutticoltura e soprattutto per la viticoltura e l’olivicoltura, ma anche per approfondire i temi politico-economici di maggiore attualità e i modelli di sviluppo che si prospettano per questa vasta regione.
Al momento sono già registrati 230 espositori, per una copertura espositiva del 90% in area interna.
Concorso Novità Tecniche
Lo spessore tecnico della rassegna è sottolineato, oltre che dalla presenza in fiera di tutta la migliore produzione meccanica per l’agricoltura e il gardening, e dalle sezioni specificamente dedicate alla robotica e ai sistemi elettronici più avanzati, dal concorso FederUnacoma per le novità di alto contenuto tecnologico. «Il concorso – ha ricordato Rapastella nel corso della presentazione – premia come Novità Tecniche e come Segnalazioni Tecniche quei modelli, selezionati da una giuria di esperti, che introducono soluzioni del tutto inedite o che migliorano tecnologie già esistenti, coniugando l’efficienza produttiva con la sostenibilità ambientale e la sicurezza sul lavoro».
La rassegna è strutturata per coprire, oltre alle filiere agricole tradizionali, anche il settore zootecnico. Questo comprende tecnologie specifiche per gli allevamenti e una grande area che accoglie centinaia di capi pregiati di bovini, equini, ovi-caprini e avicunicoli. Insieme al Padiglione Nuovo – è stato spiegato in conferenza – saranno impegnati i Padiglioni 19 e 20, mentre specifiche aree all’aperto verranno dedicate alle tecnologie digitali e robotiche e alle prove del concorso “Contoterzista Driver Trophy” promosso da Edagricole. Molto ricco si annuncia il programma di convegni, incontri e workshop, realizzato in collaborazione con l’Università di Bari e Foggia, il Ciheam di Bari e le case editrici del settore agricolo e agromeccanico. Fra gli incontri di contenuto tecnico, sono già in calendario quelli dedicati all’olivicoltura, alle coltivazioni tipiche della Puglia, a quelle innovative per i territori del Mezzogiorno e alle applicazioni 4.0 specifiche per le colture mediterranee. Sul piano delle politiche per il settore sono già previsti incontri dedicati alla nuova Pac, ai finanziamenti Pnrr e Psr, nonché all’istruzione e alla formazione, con l’obiettivo di identificare i nuovi profili professionali e i nuovi percorsi per l’agricoltura e la meccanizzazione.
Rinnovato il Protocollo d'intesa Ciheam-FederUnacoma
Il direttore del Ciheam Maurizio Raeli ha ricordato non soltanto il ruolo centrale svolto dall’istituto nello sviluppo delle conoscenze e delle tecnologie agricole, ma ha ribadito l’importanza della partnership con FederUnacoma. «Oggi rinnoviamo, per la terza volta, la firma del Protocollo d’Intesa tra Federunacoma e Ciheam Bari, allo scopo di promuovere il know how italiano della meccanizzazione e delle tecnologie legate anche ai settori dell'irrigazione e dell’agricoltura di precisione nei Paesi terzi, dove - ha spiegato Raeli - la sicurezza alimentare e l'innovazione italiana potranno fornire opportunità di sviluppo e occupazione».
Un evento come Agrilevante coinvolge non soltanto l’Ente Fiera del Levante ma l’intera città capoluogo. La grande kermesse del Mediterraneo è una grande sfida non soltanto sotto il profilo organizzativo, ma sul piano culturale - ha detto il vicesindaco di Bari Eugenio Di Sciascio - perché in questo momento storico, con una guerra alle porte dell’Europa, il tema della sicurezza alimentare e dei modelli produttivi acquista una nuova centralità.
Per un settore agricolo che deve progredire costantemente l’innovazione costituisce un processo di evoluzione naturale e di rinnovamento, rispetto al quale è necessario proporre un approccio nuovo. In questa prospettiva - ha sostenuto a conclusione della conferenza stampa, l’assessore regionale all’agricoltura Donato Pentassuglia - la rassegna di Agrilevante deve rafforzare il ruolo dell’agricoltura come leva dello sviluppo umano e come fattore di pace e solidarietà tra i popoli.
Meccanizzazione, nel Mediterraneo grandi potenzialità e qualche criticità
Agrilevante non è solo un evento di natura promozionale e commerciale, è anche un focus sull’economia agricola del Mediterraneo, sulle sue potenzialità di sviluppo e sulle sue complessità. Così il presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti ha voluto sottolineare come i Paesi mediterranei abbiano un patrimonio comune sotto il profilo delle risorse e storico-culturale, e si caratterizzino per una sostanziale omogeneità climatica e per una vocazione alle produzioni agricole di qualità, specie nel settore ortofrutticolo. Tuttavia, nell’area sono presenti diverse criticità che richiedono politiche di intervento specifiche, a partire dagli squilibri demografici.
Negli ultimi cinquant’anni – è stato osservato – la popolazione complessiva della regione è quasi raddoppiata, superando ampiamente i 500 milioni di abitanti nel 2020. Il trend incrementale non ha avuto una distribuzione omogenea, ma si è concentrato prevalentemente sulla sponda meridionale, dove ha causato forti tensioni economiche, sociali e politiche. «Lo sviluppo disarmonico fra centri urbani ed aree rurali – ha spiegato Malavolti – ha determinato una marginalizzazione delle economie agricole, fondamentali per la vita delle comunità locali, ed ha accentuato quei fenomeni di antropizzazione, che hanno causato una perdita di terreni agricoli». Tali problematiche, presenti in particolare in Nordafrica e Medio Oriente, dove la popolazione rurale è più numerosa, si sono combinate con quelle prodotte dai mutamenti climatici, con una riduzione delle precipitazioni e una crisi delle risorse idriche. «La meccanizzazione agricola ha dunque un’importanza strategica, e i dati statistici sul mercato delle macchine agricole – ha aggiunto il presidente di FederUnacoma – indicano come i Paesi dell’area esprimano una crescente domanda di tecnologie specifiche».
Nell’area del Nordafrica, dei Balcani come del Medio Oriente, dove non è presente un’industria agromeccanica avanzata, il fabbisogno di mezzi per l’agricoltura tende ad essere soddisfatto attraverso le importazioni dall’estero. Negli scambi con i Paesi mediterranei, nonostante la concorrenza agguerrita delle case indiane e cinesi, le industrie italiane si confermano partner strategici (in termini economici l'Italia è il primo esportatore mondiale di macchine agricole in Tunisia, il secondo in Marocco, Iraq, Israele, Croazia, Serbia, Albania e Turchia, il terzo in Algeria e Libia, il quinto in Egitto e il sesto in Giordania). Mentre le aziende asiatiche hanno sfruttato soprattutto la leva del prezzo - ha concluso il presidente di FederUnacoma - i costruttori italiani hanno conquistato posizioni di rilievo su questi mercati grazie alla capacità di progettare tecnologie adatte alle esigenze specifiche del Mediterraneo, e di condividere iniziative di divulgazione e trasferimento tecnologico.