Lo scopo principale dell’innovazione nella fienagione è far arrivare alla bocca delle vacche da latte un fieno che mantenga il più possibile le proprietà nutrizionali di quello appena sfalciato o di quello che gli animali brucherebbero se pascolassero. Un fieno di qualità serve per produrre latte con caratteristiche organolettiche che soddisfino le richieste dei disciplinari delle filiere agroalimentari più prestigiose, come ad esempio quella del Parmigiano Reggiano, il re delle Dop. Ecco perché la giornata in campo organizzata in collaborazione con il Crpa di Reggio Emilia e Progeo, è iniziata con una rassegna di macchine e tecnologie di ultima generazione per eseguire tutti i lavori necessari alla fienagione: sfalcio-condizionamento, ranghinatura, andanatura, raccolta, pressatura e movimentazione delle balle. Un pubblico attento e interessato ha seguito le descrizioni tecniche dell’agronomo Lorenzo Benvenuti, membro del Comitato Tecnico della rivista Macchine Agricole, del giornalista di Edagricole Francesco Bartolozzi e dei responsabili delle varie ditte. Fra le principali novità di processo viste in campo le attrezzature in grado di gestire l’andana dal taglio alla raccolta con pick up che trattano delicatamente il foraggio e tappeti andanatori che lo convogliano nella posizione voluta. E poi rimorchi, trattori e telescopici a norma con la Mother regulation. Altro aspetto interessante che i partecipanti hanno potuto apprezzare è stata la larghezza di lavoro delle macchine, come ad esempio falciatrici combinate anteriori-posteriori con ampiezza da 8 a 10 metri, voltaforaggio da 8 a 13 metri e ranghinatori a doppio rotore da 9 metri.
Dopo il pranzo offerto dall’organizzazione, nel pomeriggio si è svolto il convegno durante il quale si è parlato dei migliori modi di gestire il foraggio con il tecnico di Crpa Fabrizio Ruozzi che ha illustrato i dati produttivi della medica nei terreni nell'azienda Bonlatte, delle performance delle bovine da latte in relazione alle caratteristiche del foraggio con il professor Andrea Formigoni dell'Università di Bologna e dei requisiti che rendono il latte idoneo alla produzione di Parmigiano Reggiano con Marco Nocetti, del consorzio della Dop più famosa dell'agroalimentare italiano. Al termine della sessione tecnica, la giornata si è conclusa con la visita guidata alla stalla Oppio dell'azienda Bonlatte, che ospita 1.478 vacche, di cui 541 in mungitura, 98 in asciutta, 356 vitelle sotto l'anno di vita, 122 oltre l'anno e 31 vitelli maschi.