Nonostante la generalizzata contrazione del mercato, MaterMacc ha chiuso il 2016 facendo registrare ottime performance. Gli investimenti, le nuove gamme, il progetto industriale in chiave 4.0, unitamente all’espansione commerciale in atto, portano a prevedere un 2017 caratterizzato da un ulteriore segno più. Nonostante il momento di forte contrazione che ha caratterizzato l’andamento del 2016 - un contrazione stimata nel settore, complessivamente, del 9 per cento - MaterMacc ha chiuso il 2016 con numeri decisamente positivi: 21.029.000 Euro, pari a un incremento del 10,3 per cento rispetto al già soddisfacente 2015. E sebbene sia ancora presto per fare previsioni per il 2017, si può ragionevolmente ipotizzare un’ulteriore crescita a doppia cifra. Permane, a livello complessivo, la contrazione di mercato, che per il 2017 viene stimata intorno al 7 per cento. Ma anche per l’anno appena iniziato, in MaterMacc si pensa positivo: i numerosi progetti in atto fanno ragionevolmente ipotizzare una crescita del fatturato superiore al 10 per cento. Andrea Bedosti, Presidente di MaterMacc nonché consigliere delegato di Lovol Arbos Group S.p.A., ha così motivato questo ottimismo: «Non è solo ottimismo; sono fatti. Gli standard di efficienza e qualità in MaterMacc sono raddoppiati grazie all’adozione della filosofia più innovativa nel controllo dei processi e della qualità per il cliente. Al mese di Febbraio abbiamo i piani di produzione completi fino a Maggio e un portafoglio ordini di oltre 10 milioni di euro. Nella seconda parte dell’anno inizieranno le vendite delle nuove gamme di macchine per i cereali e le barre irroratrici e siamo quindi molto confidenti nella ulteriore crescita della Società». Massimo Zubelli, AD di MaterMacc, nonché direttore Sales, Aftersales e Marketing del Gruppo ha invece spiegato come l’EBIT, Earnings Before Interest and Taxes - ossia l’espressione del risultato aziendale prima delle imposte e degli oneri finanziari - in questa fase di forti investimenti sia molto positivo e soprattutto allineato alle aspettative: «Abbiamo realizzato il cocktail più difficile! Investito nel controllo qualità e nell’innovazione della produzione, inserito 15 progettisti, aumentato e rifatto il look alla gamma di prodotto, raddoppiato la forza commerciale, aumentato il fatturato e mantenuto un livello di profittabilità al di sopra della media del settore». Risultati sorprendenti quelli di MaterMacc, ma al contempo proporzionali al duro lavoro svolto negli ultimi mesi. Sicura di potersi ulteriormente affermare in breve tempo sul mercato, MaterMacc ha infatti messo in campo una serie di azioni particolarmente riuscite che hanno coinvolto l’offerta produttiva, la presenza commerciale, l’innovazione e l’ottimizzazione del layout produttivo.
Cinque gamme in pochi mesi
Con l’obiettivo prefissato di raggiungere in poco tempo la full line, l’offerta di MaterMacc è oggi molto più articolata rispetto al momento dell’acquisizione: nel 2016 sono state presentate ben cinque nuove gamme di prodotto, che vanno dalle seminatrici MSD, la seminatrice pneumatica per cereali, la gamma X4 in combinata e a propulsione elettrica, la UST, il progetto più innovativo, la seminatrice ad ancore per la semina su sodo dei cereali, una nuova gamma di sprayers portati (MBS), passando per gli spandiconcime. Andrea Bedosti ha commentato: «L’innovazione e l’Engineering sono la base per il futuro delle aziende e l’unico modo per competere nei mercati più difficili con i grandi costruttori Europei e Nord Americani. Per iniziare abbiamo inserito 15 progettisti, riorganizzato le piattaforme di sviluppo del prodotto e dedicato investimenti all’innovazione. La Regione Friuli Venezia Giulia in questo caso ci è stata vicina supportando col POR FESR il 25 per cento del piano di investimenti in ingegneria del 2016-2018. Oggi investiamo in ingegneria il 10 per cento del fatturato: solo le grandi Aziende che fanno innovazione dedicano così tanto alla Ricerca e Sviluppo. Ne siamo orgogliosi.»
Parola d’ordine: Industry 4.0
L’obiettivo è prefissato: per il 2020, quella di San Vito al Tagliamento (PN) sarà una fabbrica 4.0 a tutti gli effetti. Pertanto, passo dopo passo, con investimenti programmati e mirati, che coinvolgono sia le strutture che il know-how, si sta lavorando alla standardizzazione dei processi, alla digitalizzazione della produzione e del magazzino, all’evoluzione, in chiave qualitativa, dell’organico. «Siamo ispirati al concetto Industry 4.0, ma che inizia a essere fonte di ispirazione e di investimenti anche in Italia. In poche parole - ha spiegato Massimo Zubelli - si tratta di digitalizzare la fabbrica, offrire prodotti con una capacità di connessione col mondo esterno e portare il cliente all’interno della fabbrica, si tratta di costruire la macchina a loro immagine e somiglianza! Sembrano parole di un libro, ma saranno la base per le aziende che vogliono veramente fare innovazione». In parallelo allo sviluppo produttivo, in MaterMacc sono state messe a punto strategie che hanno rafforzato la presenza del marchio non soltanto in Italia, ma anche in Russia, Cina, Ucraina, Argentina, Turchia, Germania. Se, da un lato, MaterMacc nel 2016 ha partecipato a numerose fiere di settore in tutti i Paesi di interesse - continuerà a farlo anche nel 2017 - dall’altro si è lavorato per rafforzare la presenza della rete commerciale all’estero, che ora può dirsi in fase di creazione. «Non esiste azienda vincente senza una squadra commerciale robusta e senza una distribuzione globale - ha sottolineato Zubelli - Siamo solo all’inizio della fase di espansione commerciale. Abbiamo dato priorità ad alcuni paesi che ci hanno già dato risultati prima mai neanche pensati in MaterMacc. Abbiamo solo inserito i giusti talenti nella squadra commerciale e aperto nuovi canali più professionali per vendere i nostri prodotti».