Il libraio delle macchine agricole d’epoca

Gilberto Zacchi con parte della sua libreria sullo sfondo
Gilberto Zacchi ha messo insieme una vera e propria biblioteca sui trattori del passato, che spazia dai libri ai depliant fino ai libretti di uso e manutenzione

Non è la prima volta che raccontiamo di una collezione cartacea, ma negli altri casi il “ferro vecchio” era comunque presente, anche se in pochi esemplari. Il protagonista di questo numero, invece, Gilberto Zacchi, di Villanova sull’Arda (Pc), possiede una raccolta esclusivamente cartacea, ma ha comunque nel suo sangue una parte di dna agricolo. Suo padre (Costantino Zacchi), infatti, era agricoltore e lavorava in parte come bracciante, in parte come proprietario di un piccolo appezzamento di terra. «Coltivava più che altro ortaggi – ricorda Gilberto – tipo aglio, cipolle e zucche, e finché andavo a scuola gli davo una mano ogni volta che potevo. Poi, quando ho cominciato a lavorare ovviamente lo aiutavo molto meno».

In principio furono i modellini

Gilberto ha studiato da tornitore (l’azienda presso cui lavora realizza stampi per la plastica), fa questo lavoro da sempre, ed è ormai a un passo dalla pensione. Dunque, cosa ha scatenato in lui questa passione?

«In realtà, inizialmente è partita con i modellini – racconta Gilberto – perché un amico di mio padre, Renzo Serena, che era appassionato di trattori e iscritto al gruppo di collezionisti di Fiorenzuola (Pc), mi convinse a entrare nel gruppo e poi, visto che cominciavano in quel periodo a uscire i primi modellini di trattori d’epoca, mi suggerì di recuperarli per me in primis e poi anche per i soci del club.

Eravamo all’inizio degli anni 2000 ed erano usciti da poco quelli del SuperLandini e del Cassani, in scala 1:32. Così accompagnavo questo amico di mio padre alle varie feste di paese, portando i miei modellini che trovavo in alcuni negozi specializzati.

Alle feste c’era molto interesse per questi oggetti, perché a quell’epoca se ne vedevano pochissimi. C’erano i trattori veri, certo, ma poi alla gente piaceva anche avere un modellino da mettere sul mobile o in una vetrinetta, così i vari costruttori (Landini, Same, Fiat, John Deere…) iniziarono a proporli.

Successivamente sono arrivate anche le collezioni acquistabili in edicola (per esempio quella della Hachette) e chiaramente non me le sono fatte scappare».

Prima di dedicarsi alla carta, Zacchi ha allargato i confini del suo collezionismo di modellini, sia perché ne ha acquistati alcuni molto particolari in scala 1:8 (vedi il SuperLandini con aratro Dondi della Hachette e la locomobile D 430 della casa di giocattoli tedesca Wilesco) sia perché non si è limitato ai soli trattori. «In particolare – conferma Zacchi – in Olanda (perché in Italia non si trovano) ho acquistato dei modellini di motori fissi, non funzionanti, come il Modello E di John Deere e il Modello M della McCormick Deering prodotti dall’americana Ertl.

In Olanda a Panningen c’è una fiera, l’International Historisch Festival, che si svolge tuttora, e ogni volta che ci andavo, facevo incetta di modellini per portarne anche a soci e collezionisti miei conoscenti amatori di questi piccoli gioielli».

E dato che il genere modellino suscitava interesse, negli anni Zacchi ha ulteriormente ampliato la sua prospettiva cominciando a collezionare modellini anche di autobus, camion, auto d’epoca, carrozze, macchine a vapore…

«Quasi tutti acquistati all’asta (Catawiki per la precisione) – precisa Zacchi – che consulto praticamente ogni giorno». E anche se adesso la priorità sono i libri e la carta, Zacchi continua a recuperare modellini, non tanto relativi all’agricoltura, quanto di auto d’epoca. Il problema, anche per questo genere di collezioni, riguarda più che altro lo spazio dove conservare con cura questi oggetti.

Quintali di carta

E veniamo finalmente alla carta. Sempre a inizio anni 2000 cominciano ad apparire i primi libri sui trattori d’epoca, in particolare i testacalda, e lo schema seguito da Zacchi ricalca quello dei modellini.

«Fu sempre l’amico di mio padre a indirizzarmi verso questo tipo di oggetto da collezione – conferma Gilberto – per cui ne acquistavo diverse copie per poi girarle a chi era interessato. Il mio fornitore per i libri italiani era soprattutto una libreria di Milano, mentre per quelli stranieri me li procuravo in occasione dei miei viaggi in Europa: Germania, Francia, Inghilterra, Olanda…

Sono innumerevoli i titoli stranieri presenti nella biblioteca di Zacchi

In quei paesi si trova molto più materiale rispetto all’Italia e spesso mi capitava di avere specifiche richieste di amici che mi chiedevano di procuragli un libro su un trattore specifico. Non conoscendo le lingue, io mi accontento di guardare le foto, che sono molto utili anche come base di partenza per stampare le decalcomanie originali dei trattori di una volta. Sono molti i clienti che richiedono questo tipo di servizio.

Non mi sono poi fermato ai libri e ho cominciato a collezionare anche depliantistica e riviste specializzate, ma soprattutto libretti originali di uso e manutenzione di trattori d’epoca, alcuni veramente rari e preziosi. Le riviste specializzate, invece, in Italia non esistono praticamente più, ci sono stati alcuni tentativi poi falliti, mentre all’estero si trova ancora molto materiale. E io le conservo in appositi scatoloni».

Oggi i libri si trovano con più facilità su Internet, ma allora la ricerca era nei negozi specializzati o nei mercatini locali. «E come per le riviste – continua Zacchi – l’estero è decisamente più ricco di materiale.

In Francia, ad esempio, ho trovato molti libri sui motori fissi, che ho acquistato in più copie sempre per accontentare le richieste degli amici collezionisti».

I “pezzi” più rari

Tra tutto questo “ben di Dio”, ci sarà qualche libro a cui Zacchi è più affezionato? Gilberto senza esitazione va dritto allo scaffale dove si trova. «È senz’altro quello celebrativo del centenario della Landini del 1984, per due motivi: prima di tutto la mia è una delle mille copie numerate che erano state stampate, e poi è ricco di informazioni, dati, matricole. Sul mercato non lo trovi a meno di 180 €. Inoltre, un altro libro raro che ho trovato poco tempo fa è “Il libro del meccanico e del tecnico trattorista” di Francesco Buffoni del 1957. Questo l’ho proprio cercato ed è difficile trovarne una copia originale».

Zacchi colleziona anche libri rari di auto d’epoca, come quelli sulla DeDion Bouton (uno comprato all’asta, valore circa 500 euro, e uno in libreria) o come la “Histoire de la locomotion terrestre”, ma come detto prima pezzi forti sono i libretti di uso e manutenzione.

«Questi molto raramente riesco a reperirli in più di una copia, ma li conservo gelosamente: Arbos, MotoMeccanica, Fiat, Rossi, International, Fiat, Laverda sono solo alcuni dei tanti marchi presenti in questa collezione».

Chiudiamo con l’appartenenza al Gamae. «Ancora una volta è stato l’amico di mio padre a spingermi a diventare socio. Lui lo era già e mi convinse a iscrivermi. Ormai sono una ventina d’anni che sono socio Gamae, sicuramente l’associazione di amatori macchine agricole d’epoca più grande d’Italia, che considero un’ottima fonte di contatti. Raduna, infatti, soci di tutta Italia e poi organizza tante feste. A volte procuro libri anche a loro: non per niente mi chiamano il “libraio del Gamae”».


Macchine agricole d'epoca e circolazione su strada

In riferimento all'articolo pubblicato a pag. 56 del numero 3 della rivista, si precisa che, in base a quanto disposto dall'articolo 60, comma 5, del Codice della Strada, i veicoli di interesse storico o collezionistico (nel caso dei trattori d’epoca sono quelli provvisti di Certificato di Rilevanza Storica, ndr) possono circolare sulle strade purché posseggano i requisiti previsti per questo tipo di veicoli, determinati dal regolamento. In altre parole, i trattori d’epoca provvisti di Crs possono circolare su strada senza alcun vincolo, purché risultino in possesso di tutti i requisiti che erano previsti all’atto della loro omologazione. L’ultimo aggiornamento dell’articolo 60 del Codice della strada abilita quindi l’Asi a rilasciare il Crs anche per le macchine agricole d’epoca. Per quanto riguarda, invece, la circolazione delle macchine agricole d'epoca sprovviste di Crs, vale quanto riportato dal comma 3 del suddetto articolo 60, ovvero la circolazione può essere consentita soltanto in occasione di apposite manifestazioni o raduni autorizzati, limitatamente all'ambito della località e degli itinerari di svolgimento delle manifestazioni o raduni. Inoltre, i veicoli, per poter circolare, devono essere provvisti di una particolare autorizzazione rilasciata dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri nella cui circoscrizione è compresa la località sede della manifestazione o del raduno e al quale sia stato preventivamente presentato, da parte dell'ente organizzatore, l'elenco dei veicoli partecipanti.

Il libraio delle macchine agricole d’epoca - Ultima modifica: 2024-07-22T14:15:06+02:00 da Francesco Bartolozzi

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