Le forniture di macchine, attrezzature e ricambi agricoli sono fondamentali per la tenuta della filiera agroalimentare. Lo sostiene la Federazione italiana dei costruttori e lo confermano le organizzazioni professionali agricole nazionali ed europee - Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copa Cogeca - con lettere ufficiali alle autorità politiche.
Le imprese agricole richiedono macchinari in funzione delle rotazioni colturali e delle necessità stagionali - ha spiegato il presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti con una lettera trasmessa ieri (31 marzo, ndr) al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte - acquistando attrezzature per la lavorazione del terreno, mezzi per i trattamenti alle colture, per l’irrigazione, per la fienagione, l’ortofrutta, la preparazione dei mangimi zootecnici e la mungitura. Senza questi mezzi non è possibile effettuare le semine, proteggere le coltivazioni dalle malattie, dai parassiti e dalla siccità, allevare gli animali e produrre quindi gli alimenti che si trovano al supermercato.
Italia unica in Europa a non autorizzare la produzione
Analogamente, la componentistica deve fornire pezzi di ricambio per riparare ai guasti meccanici e consentire alle imprese agricole di non fermare un’attività che è fondamentale per la sicurezza alimentare, senza considerare quanto necessaria sia la meccanizzazione nella produzione di bio-energia, anch’essa strategica per l’economia del Paese. Il fatto che la meccanica agricola sia stata eliminata dall’allegato delle produzioni essenziali dal DM del 25 marzo, come parte integrante della filiera agroalimentare è incomprensibile - sostiene FederUnacoma - anche a fronte del fatto che in tutti gli altri Paesi i provvedimenti per l’emergenza Covid 19 autorizzano la produzione di macchinario agricolo proprio in quanto componente necessaria della filiera.
La richiesta fatta dal presidente Malavolti al Governo è che il Decreto possa essere immediatamente corretto, e che sia consentito alle industrie del comparto di riprendere la produzione, sia pure con una cospicua riduzione dei volumi e sempre nell’osservanza rigorosa delle misure di prevenzione e sicurezza per i lavoratori. Le aziende agricole hanno espresso con chiarezza la necessità di avere forniture meccaniche - conclude il presidente di FederUnacoma - e sarebbe paradossale, oltre che dannoso per l’economia del Paese, che dovessero acquistarle da costruttori esteri, espressamente autorizzati a produrle dai propri Governi.
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