Le associazioni industriali europee rappresentanti il settore delle cosiddette macchine fuori strada, tra cui la Cema (Associazione europea costruttori macchine agricole), invitano l’Unione europea ad adottare provvedimenti rapidi in risposta alle interruzioni causate dalla pandemia da Covid-19.
In una lettera congiunta inviata oggi (25 marzo, ndr) alla Commissione europea, le associazioni Cece (macchine edili), Cema (macchine agricole), Egmf (macchine per il verde), Emec (macchine nautiche), Europgen (macchine per industriali) e Fem (macchine per la movimentazione) chiedono una moratoria nell’applicazione delle scadenze 2020 e 2021 previste dai regolamenti 2016/1628/EU sulle emissioni da parte di macchine fuori strada e 2018/985/EU per le macchine agricole.
Secondo il regolamento, il 2020 è la fase di transizione per i motori Stage V nelle gamme di potenza <56 kW e >130 kW, mentre il 2021 sarà la fase di transizione per le gamme tra 56 e 130 kW. Nel rispetto delle scadenze previste dal regolamento, la produzione e la fornitura di motori di transizione sono state completate. I costruttori di macchine hanno adesso tempo fino al 30 giugno 2020 per produrre le macchine con meno di 56 kW e più di 130 kW equipaggiate con questi motori di transizione e poi fino al 31 dicembre 2020 devono metterle sul mercato Ue. Stesse scadenze nel 2021 si applicano per le macchine di potenza compresa tra 56 e 130 kW.
Parti di ricambio e componenti
Il comunicato congiunto sottolinea che a causa del Covid-19 è stata interrotta del tutto la fornitura di parti di ricambio e di componenti. Questo è stato il caso della Cina per diverse settimane e ora sta iniziando per altri componenti dall’Italia e altri Stati Membri. Con il progredire della pandemia, infatti, ulteriori interruzioni saranno messe in atto, programmate o attese in Europa e Usa – anche a causa di chiusure imposte dai governi.
Senza componenti essenziali come ruote, assali, parti idrauliche, luci e dispositivi elettronici, i costruttori non potranno completare la costruzione delle macchine nei tempi stabiliti. Di conseguenza, non saranno in grado di mettere sul mercato le macchine con i motori di transizione che avevano già acquisito. Dato che non sarà più possibile utilizzarli, questi motori dovranno essere scartati, cosa che porterà a un danno economico evitabile e a un inutile spreco di materie prime.