In Italia li vedremo solo a primavera inoltrata. Ma fin d’ora le aspettative di John Deere sui due trattori, presentati a fine 2016 a Mannheim, casa madre europea del cervo, sono davvero elevate.
Perché i modelli 6230R e 6250R – da 230 e 250 Cv di potenza nominale – si portano appresso alcune novità rilevanti e particolarmente attese nel mondo giallo-verde.
Per John Deere i nuovi trattori «ridefiniscono gli standard della gamma per quanto riguarda capacità di trasporto, comfort dell’operatore e accelerazione su strada». La gestione intelligente della potenza (IPM) consente un incremento di 50 Cv, in modo da portare il modello di punta, il 6250R, attorno ai 300 Cv.
Con un peso del veicolo di 9,3 t il 6250R, secondo John Deere, ha il miglior rapporto peso/potenza del proprio segmento: 31 kg/CV. Il peso massimo consentito di 15 tonnellate consente una capacità di carico utile di 5,7 t.
PowerTech da 6,8 litri
Ma veniamo alle due principali novità.
Partendo dal propulsore.
Entrambi i due nuovi modelli sono equipaggiati con un motore sei cilindri PowerTech PSS da 6,8 litri con turbocompressori doppi e tecnologia DPF e SCR avanzata, a norma Stage IV. La trasmissione è l’AutoPowr migliorata, con il 100% di potenza meccanica disponibile a 3,5 km/h per le operazioni di traino gravose, 11 km/h per quelle leggere, 22,5 km/h per i trasporti pesanti e 47,2 km/h per quelli leggeri.
Per la seconda novità rilevante bisogna entrare in cabina, dove incontriamo l’innovativo joystick CommandPRO, che John Deere definisce come «una nuova dimensione di ergonomia e versatilità». «Premendo semplicemente un pulsante – si sottolinea – è possibile raggiungere la velocità massima. Inoltre sono disponibili ben 11 pulsanti programmabili per il controllo di sollevatore, PTO, distributori idraulici, AutoTrac, ecc. Grazie al CommandPRO è possibile far rallentare il trattore dalla velocità massima fino al completo arresto, mentre con il comando del super riduttore su guida il trattore a velocità ridotte tra 0 e 2 km/h».
L’introduzione del joystick in questa tipologia di trattore ha un obiettivo preciso, rimarcato dal management del cervo: competere con gli altri costruttori tedeschi che già adottano questa soluzione.
Portata di 160 litri/min
I nuovi trattori Serie 6R sono equipaggiati con un sistema idraulico a pressione e flusso compensati per una portata massima di 160 l/minuti a 1.500 giri/min.
Nei nuovi modelli sono stati raggruppati fino a sei distributori idraulici con valvole di scarico della pressione individuali. La capacità di sollevamento è stata innalzata a 10,4 t sull’attacco posteriore e a 5 t su quello anteriore.
Sul fronte confort spicca la sospensione idropneumatica della cabina (HCS Plus). La nuova sospensione autolivellante sull’assale anteriore TLS Plus offre una migliore trazione e – evidenzia John Deere - fino al 10% in più di potenza a terra. Questo sistema di sospensioni regola automaticamente la sensibilità e il rapporto di sospensione e si sincronizza con il sistema di rilevamento del sollevatore per compensare gli sbalzi di potenza in condizioni di traino particolarmente impegnative. Lo sterzo a rapporto variabile (VRS) garantisce minori movimenti delle braccia e minori sforzi in fase di sterzata.
Tra le altre opzioni del trattore, un nuovo pacchetto connettività con le app MyJobsConnect e MyJobsManager, che consentono agli operatori di visualizzare ed eseguire varie operazioni in tempo reale tramite dispositivo mobile. John Deere è il primo produttore di macchine agricole a introdurre un sistema di navigazione e ottimizzazione logistica concepito appositamente per le applicazioni agricole. Il sistema intelligente di navigazione e logistica del parco macchine visualizza tutte le vie di transito utilizzate dall’azienda agricola e una panoramica del parco macchine, e indica al conducente il modo più rapido e sicuro per accedere al campo. È inoltre in grado di indicare all’operatore il percorso da una stazione di scarico a una macchina in movimento sul campo, come una mietitrebbia o una trincia.
Entrambi i modelli presentano intervalli di manutenzione di 750 ore per filtro dell’olio motore, filtro del combustibile e olio motore. In questo modo si riducono i costi legati ai ricambi e alla manutenzione. «Il filtro antiparticolato diesel (DPF) che non richiede sostituzione – conclude John Deere - e il ridotto consumo di additivo per emissioni diesel (2-3%) costituiscono ulteriori fattori di risparmio».
Al lavoro per la full-line
A John Deere, invero, già ora manca poco per avere una full-line. Dopo l’acquisizione di Monosem nel segmento delle seminatrici e con il rafforzamento di molti altri comparti, sono poche le tipologie di macchine che il cervo non ha in gamma. Eppure Chris Wigger, responsabile europeo di John Deere, a margine della conferenza stampa tedesca, lancia un messaggio preciso. «Siamo abituati a fare le cose con calma: ora sistemiamo la questione seminatrici e poi continuiamo a lavorare per avere una full-line completa in grado di soddisfare qualsiasi esigenza. È un percorso ancora lungo, sul quale però senz’altro ci impegneremo».
Wigger fa poi un appello su uno dei suoi temi preferiti: la formazione dei giovani nel settore della meccanizzazione agricola: «Vorrei confermare che John Deere è pronta a impegnarsi per sostenere l’inserimento di nuove leve nel nostro settore. C’è bisogno e, in un momento in cui il mondo del lavoro fatica ad assorbire nuove entrate, non è pensabile che i grandi gruppi della meccanizzazione agricola e i loro dealer di riferimento non riescano a trovare giovani capaci di operare in questo comparto».
Visualizza Specifiche tecniche dei nuovi modelli 6R