Breganze, casa madre di Laverda, si conferma il centro di sviluppo delle mietitrebbie Agco in Europa. E questo si sapeva.
Meno noto è invece il fatto che, dopo aver investito sul sito vicentino 36 milioni di euro in 3 anni, il colosso americano ne investirà altrettanti, indicativamente 40 milioni di euro, entro il 2020.
«Il nostro percorso di crescita continua - evidenzia Francesco Quaranta, vicepresidente Agco e responsabile delle macchine da raccolta - e i prossimi anni saranno dedicati sia al completamento del lavoro effettuato nello stabilimento di Breganze, sia allo sviluppo prodotto».
In questi anni, dopo aver inaugurato l'Agridome, il centro d'accoglienza e formazione, Agco ha completato il nuovo impianto di verniciatura, completamente automatizzato, realizzato su un nuovo edificio di 6.000 mq e definito da Quaranta «il più recente e moderno impianto di verniciatura al mondo dedicato alle mietitrebbie, con verniciatura per elettroforesi e a polveri».
La combinazione di 13 linee sospese per la movimentazione dei materiali, 14 grandi serbatoi, 39 pompe, 10 forni e una cabina polveri permette una capacità di verniciatura fino a 10 mietitrebbie al giorno con 850 parti da verniciare per ogni mietitrebbia.
Oggi lo stabilimento veneto produce circa un migliaio di macchine all'anno, più delle 600-700 degli anni scorsi, meno dell'obiettivo identificato nel primo piano industriale Agco: 1.500 unità/all'anno. Obiettivo che Quaranta comunque conferma nel medio periodo.
L'incontro di Breganze è stata anche l'occasione per fare il punto sulle strategie Agco, dopo che in Germania Peter-Josef Paffen (a capo di Fendt) aveva preannunciato il debutto anche in Italia di mietitrebbie in verde Fendt (si veda Terra e Vita n. 29-30/2014, pag. 22).
«In effetti - conferma Quaranta - all'Eima di novembre presenteremo le mietitrebbie a marchio Fendt per l'Italia. Nel 2015 saranno sul mercato la nuova ibrida, presentata solo 'in verde' Fendt (ma costruita interamente a Breganze, ndr) e le due serie a 5 e 6 scuotipaglia, sia in rosso Laverda che in verde Fendt».
Quaranta esclude ulteriori aperture («non ci saranno macchine a marchio Massey Ferguson, né a marcfhio Challenger») e nega che l'esordio di mietitrebbie Fendt sia un modo per affossare Laverda. «Si tratta semplicemente di ampliare il mercato - continua Quaranta -. In alcune aree gli utlizzatori finali, agromeccanici in primis, sono oggettivamente più attratte da macchine a marchio Fendt, come l'ibrida in questione o altre mietitrebbie di alta potenza».
In questo scenario Quaranta non esclude la possibilità di costruire, proprio a Breganze, una macchina di elevata potenza per competere con le ammiraglie dei principali competitor.
Certo il mercato non aiuta. Il manager Agco parla di un calo generalizzato in Europa e fornisce due numeri significativi: «Nel 2013 sono state collocate complessivamente poco più di 15mila mietitrebbie. Nel 2014 non si dovrebbe andare oltre le 12.500 unità, con mercati importanti come quello francese in calo tendenziale del 18% e altri, come quello turco, quasi dimezzati».
E l'Italia? «Nel 2013 abbiamo collocato al cliente finale poco più di 90 macchine Laverda, con una quota del 27-28%. Quest'anno - conclude Quaranta - pensiamo di avvicinarci alle 100 unità, in un mercato che continua a contrarsi. L'arrivo del marchio Fendt (nel 2015 Agco pensa di collocare una ventina di mietitrebbie verdi, ndr) dovrebbe migliorare ulteriormente la nostra posizione, visto quanto è ambito. Già dal primo anno contiamo infatti di collocare almeno una ventina di mietitrebbie Fendt».