Optyma, questo il nome dell’attrezzo, è composta da un telaio fisso su cui è montato un telaio telescopico per una facile regolazione dell’interfila. Che può raggiungere un minimo di 30 cm: per misure inferiori, è necessario un parallelogramma dedicato. Sul telaio sono presenti, oltre agli elementi di sarchiatura, un impianto idraulico, uno pneumatico e uno elettrico. Servono, tutti quanti, per l’automazione della sarchiatura inter-pianta. Il tutto, naturalmente, è azionato dalla Pto del trattore, a cui la Optyma è fissata con un attacco a tre punti regolabile, per stabilizzare la macchina e adattarla alle pendenze del terreno. Regolabile anche l’altezza da terra, grazie alle ruote di appoggio, e l’azione degli elementi di sarchiatura, fissati al parallelogramma.
Terminiamo questa veloce descrizione con gli elementi di lavoro. Abbiamo, in primo luogo, le zappe, che scalzano il terreno a destra e a sinistra della pianta. Al centro dell’interfila operano invece i vomeri di tipo Michel, anch’essi con profondità regolabile. Infine ci sono i coltelli per il taglio sotto-crosta, tra le piante. Ma qui, chiaramente, la faccenda diventa più complicata.