Meglio di gru e autocarro

Carlo Valli, titolare di un’impresa boschiva della provincia di Como, riassume così il suo anno di esperienza con un T175 della Valtra, allestito con gru forestale Kesla, guida retroversa, tetto vetrato e serbatoio in acciaio antiforatura. «Una scelta che avrei dovuto fare anni fa»

Le attività forestali non sono molto diffuse nel nostro Paese. Non quanto nel Nord Europa, per fare un esempio. Là, la gestione dei boschi dà lavoro a centinaia di imprese grandi e piccole, mentre da noi, pur a fronte di una superficie boschiva in costante crescita (soltanto il 30% dei nuovi ettari di foresta è gestito e curato) ancora pochi si dedicano a questa occupazione.

Tra essi troviamo Carlo Valli (nella foto sotto), agricoltore di Appiano Gentile (Co), ma soprattutto titolare di un’impresa boschiva che fa taglio alberi e ingegneria naturalistica. «In genere facciamo taglio selettivo, alcune opere di ingegneria naturalistica e qualche rimboschimento. In più, manutenzione di verde pubblico, che tuttavia occupa una parte minoritaria dell’attività aziendale», ci spiega Carlo.

Dall’escavatore alla trattrice

L’impresa Valli conta tre addetti fissi e dunque il parco macchine non è particolarmente esteso. «Abbiamo un autocarro, due pick-up e un trattore», spiega il titolare. Fino a un anno fa, il parco macchine contava anche un escavatore con pinza per tronchi e un autocarro a tre assi. «Tuttavia – prosegue – da tempo stavo pensando a un trattore con allestimento forestale. Da oltre un decennio, in verità, dopo aver visto una dimostrazione della Valtra, che in materia di macchine forestali è sicuramente degna di considerazione». Dopo aver lungamente ponderato, visionato video, chiesto informazioni, Valli ha fatto il grande passo: «Ho venduto escavatore e autocarro e ho acquistato un T175 allestito con carro forestale e gru della Kesla, un nome che nel settore non ha bisogno di presentazioni. In pratica abbiamo razionalizzato il parco macchine, vendendo due mezzi e sostituendoli con il trattore, che fa le funzioni dell’escavatore ma può anche fare trasporti come un autocarro». Dopo un anno e oltre 750 ore di lavoro, di cui quasi 300 con la gru, Valli è convinto di aver fatto la scelta giusta: «Se tornassi indietro, sicuramente rifarei l’acquisto. Anzi, mi spiace di non averlo fatto prima».

Spostamenti semplificati

Alla base di questa soddisfazione c’è, oltre al buon comportamento del Valtra T, che in un anno non ha dato alcun problema, l’innegabile semplificazione della logistica che il nuovo trattore ha portato in dote. «L’escavatore complicava la gestione dei cantieri brevi, perché bisognava continuamente caricarlo e scaricarlo dal carrello, e non era il massimo nemmeno in quei lavori che duravano settimane, in quanto dovevamo lasciarlo in mezzo al bosco la notte, e non sempre il giorno dopo lo trovavamo come l’avevamo lasciato». Un problema che ovviamente non si pone con il Valtra, che può rientrare in azienda ogni sera. «Che il cantiere sia lungo o corto non è più un problema: quando la giornata finisce, prendo il mio trattore e torno a casa. Su strada si comporta bene, è stabile e ben ammortizzato sul ponte anteriore. Ha una buona tenuta e non fatica certo nel traino del carro forestale».

Pensato per il bosco

Valtra offre il servizio di allestimento forestale per tutte le sue macchine. In altre parole, è possibile equipaggiarle con tutto ciò che serve per lavorare nel bosco già prima che escano dalla catena di montaggio. «Sul nostro Serie T abbiamo il serbatoio con protezioni in acciaio e il tetto con lunotto panoramico, indispensabile per lavorare con la gru. Non abbiamo voluto, invece, la protezione sotto-pancia né le ruote antiforatura. Questo perché non prevediamo di usarlo in situazioni veramente difficili. Lavora nel bosco, ma soprattutto ai margini di esso; dunque, sono sufficienti le ruote comuni e non serve la protezione inferiore». L’allestimento prevede però la gru della Kesla montata ancor prima che il trattore arrivi in azienda. «È un’ottima soluzione: conoscevo già Kesla, avendo avuto un loro attrezzo sull’escavatore, ma il montaggio in fabbrica è senza dubbio comodo. Il trattore arriva già preparato, pronto per iniziare a lavorare». La gru, ci spiega Valli, è stata flangiata al telaio, dunque non è portata dal sollevatore. «In caso di necessità si può staccare facilmente, rimuovendo quattro perni, ma visto l’uso che facciamo di questo trattore, non credo che accadrà spesso, se non per manutenzioni o riparazioni».

Un accessorio della gru che Carlo Valli consiglia caldamente sono i piedi di appoggio: «In linea teorica non sono obbligatori e infatti stavamo per rifiutarli. Fortunatamente, la Valtra Italia mi ha convinto a prenderli: quando sono abbassati, il cantiere è totalmente stabile e si può sfruttare tutto il suo sbraccio, che è di 9,1 metri. Ho provato a usare la gru senza abbassare i piedi ed è decisamente un’altra cosa: impossibile impiegarla al pieno delle sue potenzialità».

Un accessorio montato in abbinamento alla gru è il verricello con telecomando. «Nel bosco torna sempre utile: quando un tronco non è raggiungibile con la gru, quando si deve trascinare per qualche metro… Le occasioni non mancano; infatti in un anno lo abbiamo usato diverse volte».

Un trattore tuttofare

Con un range di potenza che va da 155 a 235 cavalli e due motorizzazioni (6,6 e 7,4 litri), la serie T è una delle gamme più ampie del listino Valtra. Nonché una delle più antiche, pur essendo stata costantemente rinnovata fino ad arrivare, oggi, alla quinta generazione. Il T è un trattore generoso, pensato per applicazioni comunque impegnative: non a caso, monta soltanto motori a 6 cilindri. Chi cercasse dimensioni più contenute e maggior versatilità, può puntare sulla serie N, che in parte si sovrappone, come potenza, alla T.

La trasmissione può essere di tipo powershift, con 30 rapporti in avanzamento e altrettante retromarce fornite da un cambio con quattro gamme, cinque rapporti sotto carico e superiduttore. Disponibile, in alternativa, la variazione continua (allestimento Direct) con un modulo basato su quattro gamme a innesto automatico: quasi un cambio meccanico robotizzato, dunque. D’eccezione come sempre l’impianto idraulico, che parte da una pompa a centro aperto da 73 o 90 litri al minuto per passare poi a 115, 160 o anche 200 litri/min, sugli allestimenti più equipaggiati. Cinque, come massimo, i distributori posteriori e quattro gli anteriori, con sollevatore da 81 o 95 quintali di portata.

«Al momento di ordinare la macchina – ricorda Valli – pensavo di orientarmi su un N, ma il concessionario mi ha fatto capire che per il tipo di lavoro che avevo in mente, la serie T è più indicata. Il motore a 6 cilindri offre maggior peso e bilanciamento, oltre che prestazioni senza sbavature. Avevano ragione: finora mi sono trovato benissimo e la maneggevolezza, pur inferiore, non è comunque pessima, anzi». Il proprietario è soddisfatto anche della postazione di guida: «Lo spazio è buono; inoltre è ben insonorizzata e ben climatizzata. Che fuori piova, faccia freddo o caldo, si sta sempre bene». La visibilità, spiega, è molto aumentata dal tetto panoramico Skyview, che presenta una superficie trasparente in policarbonato sulla parte posteriore. Pensata, evidentemente, per lavorare in retroversa. «La cosa migliore per la visibilità – interviene Valli – è in effetti la guida reversibile: in dieci secondi si girano il sedile e i comandi e si può lavorare senza problemi con la gru, vedendo tutto quel che accade attorno al trattore».

In un anno, dunque, il Valtra T ha pienamente soddisfatto le aspettative, dimostrando anche una buona affidabilità. L’unico inconveniente è stata l’abrasione del cavo elettrico che controlla il verricello e che è stato fatto passare accanto alle tubature idrauliche del braccio. «Per evitare che si usuri nuovamente lo abbiamo inserito in un tubo idraulico non collegato all’impianto, utilizzandolo come una guaina. Da allora non ci sono più stati problemi e penso non ce ne saranno per un pezzo».

Con Unlimited la fantasia non ha confini

Il trattore dell’azienda Valli sfoggia un verde militare opaco, decisamente appropriato per un mezzo che lavora tra gli alberi. «Lo abbiamo scelto dal catalogo Unlimited, dove sono riportate decine di colori. Ci è piaciuto questo verde militare, soprattutto per l’ambiente di lavoro in cui deve operare il T», spiega il proprietario Carlo Valli.

La definizione di “verde militare” è assolutamente appropriata, in quanto il colore scelto è quello richiesto dall’esercito finlandese per i trattori Valtra destinati a operare in ambiti militari, dove muovono batterie anticarro, trasportano pallet di munizioni e rifornimenti vari per le truppe.

Valli avrebbe però potuto scegliere anche il bianco, un blu elettrico o un rosso squillante. Sono infatti moltissimi i colori disponibili grazie a Unlimited: un catalogo che comprende, oltre ai colori, anche i più diversi accessori: dalle protezioni per tutte le parti esposte ai tappetini griffati, dallo scarico cromato a decine di fari ausiliari. Tutto quel che serve, insomma, per personalizzare il Valtra in base alle proprie esigenze (e gusti).

Valtra Italia: massima attenzione per il settore

«Curiamo il settore forestale con particolare attenzione, cercando di aiutare le imprese che si impegnano in questa attività». Così Luca Zanetti, Product Specialist di Valtra, spiega l’impegno della filiale italiana in un ambito strategico per il marchio. «Sono molte le imprese che scelgono i nostri trattori per i lavori forestali. Lo fanno perché conoscono la reputazione di Valtra in questo mondo e l’attenzione che mettiamo nell’allestimento dei trattori, che escono di fabbrica già perfettamente idonei al lavoro».

È il caso del T175 dell’azienda Valli: «Si tratta di una macchina allestita con una gru 326T della Kesla, tetto Skyview con tubolare in acciaio che semplifica fortemente l’uso della gru e naturalmente guida retroversa, disponibile su tutti i nostri trattori da 135 a 420 cv. Visto l’impiego non estremo, il proprietario, che ringraziamo per la scelta, non ha montato il sotto-scocca in acciaio e gli pneumantici antiforatura, che sono tuttavia presenti nel listino Unlimited assieme a centinaia di altre opzioni e accessori».

Meglio di gru e autocarro - Ultima modifica: 2024-07-15T16:28:03+02:00 da Redazione

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