Una nuova trincia, ma soprattutto una rinnovata serie 700, con soluzioni che derivano direttamente dai 1000 e 900 Vario: sono le sorprese più di rilievo presentate da Fendt nella sua giornata-evento di Wadenbrunn, in Germania. Macchine che, ovviamente, prima di essere pronte per il lancio ufficiale sono state testate a lungo in tutte le condizioni di lavoro, comprese quelle italiane. Ed è per questo motivo che siamo ora in grado di offrirvi un’anteprima assoluta: le prime impressioni al volante sia della Katana 850 (leggi articolo), con il nuovo motore da 7,5 litri, sia del 728 Vario, il modello più potente della gamma. Partiamo proprio da quest’ultimo.
Un nuovo concetto
Rinnovando la serie 700 Vario, Fendt aveva un obiettivo ben preciso: ampliare la gamma verso l’alto, fino ad andarsi a sovrapporre all’attuale 800 Vario. Ecco quindi nascere una serie composta da quattro modelli, dal 720 al 728 Vario, con potenza da 203 a 283 cavalli, che adotta alcune soluzioni già viste sui 1000 e 900 Vario, come Fendt Id, il raffreddamento Cas, la trasmissione a doppio motore Vario Drive e Vario Grip, il sistema di gonfiaggio automatico degli pneumatici.
Sotto al cofano troviamo però una delle novità più importanti: il 6 cilindri Agco Power da 7,5 litri, prodotto – al momento – in esclusiva per Fendt e con regime motore limitato a 1700 giri. La coppia massima – 1450 Nm nel caso del 728 Vario – si raggiunge a 1300 giri e l’intervallo di potenza massima va da 1500 a 1700 giri, mentre quello di coppia costante va da 1.150 a 1.500 rpm. Il che significa che tra 1400 e 1500 giri si hanno sia la coppia massima sia la potenza massima (Fendt Id).
Il sistema di raffreddamento, ridotto in dimensione grazie al fatto che il 6 cilindri non richiede Egr ma soltanto Scr, Dpf e Doc è realizzato secondo il principio Cas (Concentric Air System), che chiude i radiatori in una "scatola" davanti alla quale c’è la ventola, dotata di pale regolabili e inversione del flusso.
Vario Drive
Con la serie 700, Fendt estende il concetto di Vario Drive sotto i 300 cavalli, montando su tutti e quattro i modelli una versione ridotta della celebre trasmissione a doppio motore. Il principio è noto: una pompa e due motori idraulici, di cui uno dedicato all’assale anteriore e uno a quello posteriore, dove arriva anche la potenza meccanica in uscita dalla scatola del cambio. L’olio va ai motori in modo proporzionale alla resistenza incontrata, ma quando uno degli assali slitta, scatta una frizione elettronica che unisce meccanicamente ponte anteriore e posteriore, favorendo il passaggio dell’olio nel motore che ha ancora aderenza.
La trasmissione aiuta il trattore anche in curva, stabilizzandolo, e in manovra, accelerando la rotazione delle ruote esterne. In questo modo, pur avendo 2,9 metri di passo, contro i 2,78 del 700 Gen 6, il 700 di settima generazione svolta in un raggio di soli 5 metri con gomme da 540, contro i 6,2 metri del 700 precedente. In altre parole, il 700 Gen 7 è più grosso, ha un passo più lungo di 10 cm ma è anche più maneggevole. Un’altra ricaduta del Vario Drive è l’assenza delle gamme Campo e Strada: ce n’è soltanto una, adatta per ogni situazione.
In cabina
La postazione di guida adotta i comandi Fendt One, con ben tre monitor: uno da 12 pollici sul bracciolo, un secondo da 12 pollici, optional, sul tettuccio, e infine uno schermo che prende il posto del cruscotto e può visualizzare anche la guida automatica. La leva multifunzioni è quella di ultima generazione, affiancata dal joystick doppio (micro-joystick sopra a quello principale) che controlla il sollevatore anteriore e un eventuale caricatore frontale: con la settima generazione del 700, infatti, Fendt ha prodotto anche un nuovo Cargo adatto a macchine fino a 300 cavalli.
Novità anche per il seggiolino: è disponibile, optional, una poltroncina fabbricata da Isri e dotata di ventilazione, cuscini laterali, riscaldamento e massaggio. Tutte le funzioni si possono impostare dal terminale e memorizzare nel profilo del conducente.
Al volante
Abbiamo lavorato per una mezza mattina con un 728 Vario da 283 cavalli, dotato di Dynamic Performance, sistema di compensazione della potenza che fornisce 20 cavalli in più per compensare le perdite di potenza dovute a climatizzatore, compressore dell’aria e raffreddamento del motore. Due le attività: preparazione del terreno con un Karat 10 della Lemken e movimentazione di digestato con il nuovo caricatore frontale Cargo 6.100, più robusto e con maggior portata rispetto al resto della gamma.
In campo, il 728 ha trainato il Karat a una velocità di circa 11 km/h, con regime motore attorno ai 1500 giri, in omaggio alla Fendt Id. Nessun problema per il motore né per l’aderenza, parsa sempre molto buona.
Con il caricatore frontale abbiamo invece messo alla prova i comandi e la trasmissione. I primi sono praticamente perfetti: con il joystick si controllano tutti i movimenti del caricatore, compresa la funzione di scuotimento per vuotare completamente la benna. La presenza di una replica dell’inversore di marcia, inoltre, permette di effettuare carico, sollevamento, trasferimento e scarico con la sola mano destra. La trasmissione, pur a variazione continua e con doppio motore, è parsa molto tenace: avanzando a fondo nel cumulo del digestato il trattore non si è arrestato, ma ha spinto fino a far slittare tutte e quattro le ruote. Nota di merito, inoltre, per la manovrabilità, sicuramente superiore rispetto alla precedente versione.
Con questa nuova serie 700 Vario, insomma, Fendt continua il suo processo di rinnovamento delle macchine, che ora copre un intervallo compreso tra 200 e 500 cavalli con soluzioni come il basso regime e la trasmissione Vario Drive. Resta da vedere se questi concetti saranno estesi ancora verso il basso, magari ai 500 Vario, o se per potenze di 150 cavalli e inferiori non si preferirà restare fedeli alle soluzioni attuali, naturalmente impreziosite dalla strumentazione Fendt One.