La nuova frontiera dell’informatica in agricoltura è la telemetria estesa ai trattori di vecchia concezione e, in un secondo momento, alle colture. Ne è convinta la Ama, società di componentistica per macchine agricole, edili e di movimentazione merci che a inizio luglio ha presentato, all’autodromo di Modena, il suo ultimo ritrovato: un sistema in grado di connettere via Gprs qualsiasi trattore, facendo arrivare sul cellulare del proprietario non soltanto la posizione o eventuali allarmi per lo sconfinamento da un’area prestabilita, ma anche tutti i parametri di lavoro, dalla temperatura dell’acqua all’autonomia residua. In aggiunta a queste informazioni, che si possono ritenere normali in telemetria, il sistema di Ama – denominato Inpulse – può collocare sensori di temperatura o accelerometri nelle più diverse parti della macchina, fornendo quindi una telemetria su ordinazione secondo le necessità del cliente.
Centralina Greenbox
La scommessa, come abbiamo accennato, è quella di connettere alla sede aziendale anche macchine costruite quando queste tecnologie erano ancora fantascienza. Non parliamo ovviamente di trattori degli anni Settanta, ma di mezzi ancora perfettamente efficienti, vecchi magari di un decennio o due ma che non dispongono della strumentazione necessaria per il rilevamento remoto dei dati. Inpulse fa proprio questo: tramite una centralina, la Greenbox, raccoglie i dati rilevati da una rete di sensori piazzati nei punti strategici del trattore e li ritrasmette, via scheda Gprs, a una piattaforma internet creata da Ama e dai suoi partner. Da qui le informazioni raggiungono il proprietario del trattore attraverso il web oppure, se quest’ultimo lo richiede, direttamente sul suo cellulare, come nel caso degli allarmi per sconfinamento o malfunzionamento della macchina. Il tutto offerto in un kit installabile dall’elettrauto di fiducia.
Per realizzare il sistema Inpulse, Ama ha lavorato con due partner: Octo Telematics, che è il primo gruppo mondiale di servizi telematici per compagnie di assicurazione, e Ste Industries, azienda specializzata nelle trasmissioni wireless e alla quale si deve il sistema di trasmissione dati a basso consumo Micro.Sp. I sensori, infatti, non sono collegati alla centralina da cavi, ma da tecnologia radio e sono quindi totalmente indipendenti. Alimentati da una micro-batteria, hanno un’autonomia teorica di dieci anni, grazie proprio alla Micro.Sp
Dal campo al cellulare
Il sistema Inpulse, dicono alla Ama, non si limita al trattore: in un prossimo futuro potrà fornire informazioni sullo stato delle colture e le operazioni più urgenti da effettuare, grazie a una rete di sensori disseminati in campo. I dati saranno raccolti, come per il trattore, da una centralina e in seguito inviati direttamente alla piattaforma web oppure, nel caso si voglia ridurre la spesa, sarà lo stesso trattore, quando lavora in quel terreno, a ricevere e ritrasmettere i valori. In altre parole, la centralina del trattore farà da ponte tra il campo e il centro elaborazioni dati. Dove non ci si limiterà a ricevere e spedire le informazioni grezze al cliente. La scommessa di Ama è infatti quella di rielaborare i dati per inviare all’agricoltore non numeri, ma indicazioni: è il momento di irrigare, occorrono 50 unità di N/ha e così via.