È arrivato il nuovo Boss

Come per la serie Q, Valtra sceglie un nomignolo evocativo e accattivante per il suo top di gamma. I nuovi S, con potenza fino a 420 cavalli e costruiti per la prima volta interamente in Finlandia, sono stati presentati al pubblico italiano a Bologna. Siamo andati a scoprirne i segreti

Se il Q era La Bestia, S è "Il Boss". E non si dica più che gli scandinavi mancano di fantasia: ne hanno – e molta – nella scelta degli attributi per le loro macchine, e non difettano d’ingegno nemmeno nella progettazione. Per esempio, rifacendo completamente il cofano alla nota gamma S di Valtra, per renderlo più moderno, accattivante e al tempo stesso funzionale. "La forma segue la funzione" è in effetti lo spirito con cui gli ingegneri finlandesi hanno progettato il nuovo Valtra S. Non un restyling, ma un rifacimento quasi totale, se non altro perché la nuova gamma è fabbricata non più a Beauvais (dove hanno sede gli stabilimenti Massey Ferguson) ma a Suolathi, ovvero nella fabbrica che sforna, ogni anno, 12mila Valtra, vanta uno splendido secondo posto in sostenibilità tra tutti i siti produttivi Agco e ha appena inaugurato un reparto trasmissioni che produce tutti i cambi a variazione continua del gruppo. Incluso, ovviamente, quello dei Valtra S.

In mostra a Bologna

Ma non è soltanto il luogo di produzione, a cambiare. I nuovi Valtra S hanno un motore completamente ripensato, sebbene invariato per volume e (quasi) per cavalli, una nuova gestione del cambio e una cabina del tutto diversa. Prodotta, anch’essa, in Finlandia e gemella di quella montata sui Valtra Q di recente introduzione. I clienti hanno potuto apprezzarla, assieme agli altri vantaggi del nuovo S, grazie a un’intera settimana di presentazione, organizzata dalla filiale italiana presso la concessionaria Reni Macchine di Altedo, in provincia di Bologna. Siamo andati a dare un’occhiata e abbiamo raccolto qualche informazione aggiuntiva sul top di listino del marchio, già ordinabile e che vedremo presto nelle campagne italiane.

Prima, però, la gamma: la serie S passa direttamente dalla quarta alla sesta generazione, saltando la quinta. S è dunque il primo trattore di sesta generazione di Valtra, gli altri seguiranno in futuro. I modelli sono sei in tutto, per potenze da 280 a 420 cavalli. La nomenclatura va da S286 a S416, in cui il 6 finale indica chiaramente la generazione. Le potenze vanno poi ritoccate verso l’alto grazie al power boost, che regala fino a 30 cv in più, in determinate condizioni.

Motore e trasmissione

Il motore resta invariato nei fondamentali: sei cilindri, Agco Power, per un volume di 8,4 litri. Una vecchia conoscenza di tutti gli agricoltori e contoterzisti italiani, ma dentro alla serie S assume un nuovo volto: scompaiono il doppio turbo e il ricircolo degli scarichi, aumentano le potenze e si riduce il regime, in ossequio a una nuova tendenza ormai comune a tutti i costruttori. Sui Valtra S, infatti, seguendo la filosofia Eco Power i giri scendono del 5-7% in media, mentre il risparmio di gasolio arriva, in determinate condizioni, al 15%. Merito di una velocità massima (53 km orari) raggiunga a meno di 1.700 giri e di una coppia incrementata del 9%. I 1.750 Nm del S416, per esempio, si ottengono già a 1.500 giri e la potenza massima a 1.850 rpm. E quando i cavalli non bastano, entra in gioco la Sigma Power, che si attiva su strada dopo i 18 orari, nei lavori con presa di potenza ma anche con alta richiesta idraulica. Da notare che il boost funziona anche a macchina ferma, così da essere disponibile quando gli S sono usati come centrale di potenza meccanica o idraulica per alimentare attrezzature statiche. Non è però previsto sul top di gamma S416, che raggiunge già i 420 cavalli in assetto standard.

La trasmissione è una Ml 260 (progetto originale di Fendt) con elettronica Valtra. Cambio a variazione continua, dunque, con due gamme (campo e strada) e una velocità massima di poco superiore ai 50 orari. Il raggio di sterzo, incrementato rispetto alla quarta generazione, è eccellente in rapporto alle dimensioni del trattore, che con 3,09 metri ha uno dei passi più lunghi della categoria. Degno di menzione anche il peso: 12 tonnellate, 6,3 delle quali gravano sull’assale posteriore. Con la massima zavorratura si arriva però a 160 quintali, sufficienti anche per gli attrezzi più pesanti.

Idraulica ad altissime prestazioni

L’impianto idraulico, che può assumere dimensioni extra-large, si basa su una doppia pompa. Nell’opzione standard (Eco, in terminologia Valtra) ne abbiamo una a pistoni affiancata da una seconda pompa a ingranaggi, che si attiva quando la richiesta di olio è elevata. In sincrono, le due pompe forniscono 200 litri al minuto di mandata. Per esigenze davvero importanti è invece disponibile il doppio circuito, basato su due pompe da 200 litri ciascuna. In questo caso, la prima alimenta i primi tre distributori e la seconda i rimanenti (il numero massimo di servizi idraulici è di nove).

L’attacco a tre punti posteriore ha una portata di 12 tonnellate, con attacchi di categoria III o IV e, naturalmente, regolazione elettronica dello sforzo, della posizione e della velocità di discesa.

Elettroidraulici anche tutti i distributori. Fanno capo alle classiche levette sul bracciolo destro oppure al joystick dedicato o ancora ai tasti programmabili sulla cloche Smart Touch. Il terminale – omonimo – resta sostanzialmente invariato, ma a esso si affiancano il montante a cristalli liquidi e un secondo Smart Touch, montato su ordinazione. Serve a gestire, per esempio, gli attrezzi Isobus o la guida automatica.

Svolta e velocità: tutto automatico

In materia di tecnologie digitali la nuova serie S fa un deciso passo avanti, offrendo la versione automatica di U Pilot (le manovre di fine campo si attivano in sequenza, automaticamente, quando il trattore arriva alla fine del terreno lavorato). Disponibile anche Smart Turn (sterzata automatica in capezzagna), mentre le funzioni di Isobus Tim (trattore gestito dall’attrezzatura, a seconda delle necessità di quest’ultima) saranno utilizzabili con il 2025.

Con la sesta generazione, la serie S diventa ancora più caratteristico. Grazie a una nuova gestione della trasmissione e a funzioni elettroniche avanzate, il capofila di Suolathi si inserisce perfettamente nella filosofia del marchio finnico: trattori evoluti, pensati per una clientela professionale e dotati di un’impronta che li rende inconfondibilmente Valtra.

È arrivato il nuovo Boss - Ultima modifica: 2024-06-20T12:52:38+02:00 da Ottavio Repetti

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