Un bosco sempre più grande

In Lombardia il bosco avanza e nel 2015 ha raggiunto i 625.906 ettari (+0,24% sul 2014): è quanto afferma il recente rapporto ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) sullo stato delle foreste lombarde, presentato settimana scorsa a Milano. Si tratta di una tendenza che ormai prosegue da anni, in sintonia con quanto avviene anche a livello nazionale e che nasconde due aspetti contraddittori. Se da un lato, infatti, si rafforza la superficie delle foreste, dall’altro si registra il progressivo abbandono di pascoli e prati che vengono “occupati” dal bosco. Questo pur ridotto incremento annuo porta al risultato che ha visto negli ultimi 50 anni un raddoppio della superficie forestale lombarda (ma anche nazionale). Una miniera d’oro, si potrebbe pensare, considerando il valore della biomassa, ma non è cosi.  Dei 3,1 milioni di mc di ricrescita annua del bosco lombardo, se ne tagliano solo 551.000, ovvero si preleva meno del 20%, anche questo dato in sintonia con quanto avviene a livello nazionale. La miniera d’oro dunque non viene sfruttata e anzi l’Italia importa più dei due terzi del suo fabbisogno di materia prima legnosa dall’estero.

Alla radice del problema

Elisabetta Parravicini, presidente ERSAF, afferma: «Assistiamo da decenni a un abbandono generale della cura del territorio montano che si associa al consolidamento dell’abitudine di approvvigionamento sicuro e a basso costo dall’estero; ne deriva una mancanza di innovazione tecnologica del processo foresta-legno, di cui fa parte anche il non trascurabile aspetto dell’accessibilità ai fondi boschivi. Dobbiamo aggiungere la parcellizzazione della proprietà privata, l’eccesso di burocrazia, la mancanza di coordinamento tra le istituzioni chiamate a gestire e a programmare le risorse forestali, l’inadeguatezza delle infrastrutture viarie e la disomogeneità tra le regioni, a cui la politica deve dare risposta. Tra gli asset, invece, il pagamento dei servizi ecosistemici e la certificazione sono stati individuati da ricercatori e imprenditori come due dei settori principali». E ancora: «Condividiamo l’urgenza di una nuova politica in grado di affrontare e gestire in maniera sostenibile e produttiva le necessità di questo importante settore economico».

Al fine di avviare una migliore gestione del patrimonio boschivo, ERSAF già dal 2009 ha ottenuto (e confermato negli anni) la certificazione per quasi tutta la superficie delle foreste che gestisce, per assicurare la corretta conduzione degli impianti boschivi e forestali e quindi promuovere la sostenibilità delle foreste e rilanciare da un lato le energie da fonti rinnovabili agricole e dall’altro la valorizzazione del legno per scopi industriali e abitativi.

Alcuni dati

I boschi lombardi sono per il 79,2% in montagna, per il 13,2% in collina e per il 7,6% in pianura. Quasi un quarto (23,9%, pari a 147.670 ha) è inserito in parchi e riserve e il 19% (118.432 ha) in aree Natura 2000.

Dei 551.638 mc di legno tagliato nel 2015 (-4,6% sul 2014), il 77% è destinato a uso energetico, il 23% viene usato in falegnameria, per paleria o imballaggi e l’1% è scarto. Si taglia principalmente robinia, castagno faggio, carpino nero e frassino maggiore nel bosco ceduo e misto (387.932 mc) e abete rosso, larice, abete bianco nell’alto fusto (163.706 mc).

Le imprese boschive

Nel corso del 2015 si sono iscritte all’Albo regionale 14 nuove imprese boschive, facendo salire il totale a 281. In esse lavorano almeno 689 persone tra titolari, dipendenti assunti e in alcuni casi anche stagionali. A questi addetti si affiancano prestatori di manodopera in possesso di propria partita iva, collaboratori familiari e soci lavoratori che, nel complesso, possono raggiungere un numero anche piuttosto elevato (stimato intorno alle 493 unità).

La certificazione forestale

Al 31 dicembre 2015 la superficie lombarda certificata dai diversi enti internazionali è di 31.228,5 ha, di cui 30.259 ha di bosco, 967 ha di pioppeto e 2,5 ha di arboricultura da legno. Per quanto riguarda i boschi, 16.954 ha hanno doppia certificazione e sono rappresentati dal patrimonio forestale regionale con le sue 20 Foreste di Lombardia. La Lombardia ospita il 3,7% della superficie nazionale certificata e il 4.8% dei boschi lombardi sono certificati.

Una nota dolente: nel 2015 sono stati registrati 225 incendi boschivi, con un significativo aumento sull’anno precedente (+132). Le cause sono considerate di origine volontaria (44%) o involontaria (7%) da parte umana. Solo l’1% è riconducibile a cause naturali, mentre ben il 48% ha cause dubbie.

Il Rapporto 2015 e le precedenti edizioni sono scaricabili QUI

Maria Luisa Doldi

Un bosco sempre più grande - Ultima modifica: 2017-01-23T11:09:28+01:00 da Redazione

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