L’ultimo rapporto FAO sul mercato degli alimenti proietta la produzione mondiale di cereali del 2014 su 2523 milioni di tonnellate ovvero ben 65 milioni in più di quanto aveva inizialmente previsto la FAO stessa a inizio anno..Le riserve mondiali di cereali nel 2014 sono aumentate dell’8,3%, raggiungendo così i volumi maggiori degli ultimi 15 anni. Questo soprattutto grazie al mais, seguito a ruota dal frumento. Questo andamento dei raccolti e delle riserve ha avuto una conseguenza tangibile sui prezzi che nell’arco dell’anno sono diminuiti per tutti i cereali, escluso il riso. Sempre secondo la FAO, il consumo di cereali a livello mondiale sarebbe così suddiviso: il 35% per mangime, il 45% per l’alimentazione umana, il 13% per usi disparati e solo il 6% per biocombustibili. Relazionato al consumo mondiale totale, la percentuale di cereali dedicata alla produzione di biocombustibili è rimasta costante negli ultimi anni: il 6%. Il che significa che, nonostante la produzione di biodiesel & Co. sia aumentata, questo ha avuto poco effetto, se non nullo, sulla disponibilità di alimenti e mangimi. Un dato interessante visto che i biocombustibili sono stati a lungo e spesso – e in parte lo sono tutt’ora – indicati come causa di fame nel mondo e crescita dei prezzi dei cereali, accusa apparentemente smentita dai dati FAO.
Ma vi è dell’altro. Un rapporto apparso quasi in contemporanea a quello FAO, a firma stavolta dell’istituto di ricerca Ecofys in Germania, invita a riconsiderare le emissioni di CO2 legate alla produzione e combustione di Biodiesel &Co soprattutto tenendo presente che oggi il mix del fossile sul mercato si sta arricchendo sempre più di petrolio e gas non convenzionale, caratterizzati in molti casi da maggiori emissioni totali di CO2 legate alla loro produzione rispetto ai fossili convenzionali. In altre parole, l’utilizzo di petrolio da sabbie bituminose o di scisto comporta emissioni di CO2 maggiori di quanto non causi il petrolio convenzionale ma anche - secondo le analisi di Ecofys - maggiori di quelle legate alla produzione di biocombustibili. Se consideriamo che questi ultimi - incluso il biogas – sono oggi, insieme alla maggiore efficienza dei motori, la via più concreta e realizzabile per affrancare il settore dei trasporti dal fossile e introdurre anche qui una transizione energetica verso una maggiore sostenibilità, converrebbe rivedere certi parametri di giudizio sui biocombustibili e considerare se, sempre assicurando una produzione sostenibile, non sia adeguato rivedere certe politiche.
Articolo di Maria Luisa Doldi