Buone notizie per il comparto agricolo sul fronte Pnrr. Dopo il via libera da parte di Bruxelles della “nuova” versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza proposta dal Governo, la dotazione finanziaria destinata al settore primario è passata da 3,68 miliardi a 6,53 miliardi, cui si aggiungono gli 1,2 miliardi destinati al settore dal Piano Nazionale Complementare. Un budget totale, pertanto, pari a quasi 8 miliardi di euro.
In particolare, il finanziamento aggiuntivo si pone l’obiettivo di potenziare il settore agricolo con 2 miliardi di euro destinati ai contratti di filiera, strumento da anni utilizzato dal Ministero dell’Agricoltura per promuovere la riorganizzazione dei rapporti tra i vari attori del settore ai fini di una maggiore competitività, e 850 milioni di euro al parco agrisolare per sostenere l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici agricoli, i sistemi di gestione intelligente dei consumi elettrici ed accumulatori, nonché per incentivare la realizzazione di tetti energetici. Azioni che appaiono di assoluto gradimento da parte degli operatori.
Le misure innovative comprendono, invece, l’eliminazione del vincolo dell’autoconsumo nel parco agrisolare, sostituito dal concetto più ampio delle “comunità energetiche”.
“Il più grande stanziamento economico mai registrato per l'asset primario della nostra Nazione” ha evidenziato il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida. “La misura Parco Agrisolare, che ha registrato un overbooking di domande, è stata particolarmente apprezzata dalla Commissione, tanto da essere implementata con altri 850 milioni di euro, passando così da 1,5 a 2,3 miliardi di euro. Un caso virtuoso di incremento dell’obiettivo iniziale fissato con il Piano nazionale di ripresa e resilenza, in termini di potenza installata da fonti rinnovabili. Obiettivo che è stato addirittura triplicato, portandolo a oltre 1,3 gigawatt”.
Con particolare riferimento ai contratti di filiera, sono stati stipulati oltre 350 contratti di finanziamento sui precedenti bandi, per un ammontare di circa 280 milioni di prestiti agevolati a favore di oltre 340 imprese attive nel settore. Gli interventi ammissibili alle agevolazioni riguardano, in particolare, gli investimenti in attivi materiali e immateriali nelle aziende agricole, nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli, nella partecipazione dei produttori ai regimi di qualità, nella promozione dei prodotti agricoli e nella ricerca e sviluppo nel settore agricolo. Potranno, inoltre, essere ammessi alle agevolazioni i programmi con un ammontare di spese compreso tra 4 e 50 milioni, volti a migliorare la relazione organizzativa e commerciale, l’impatto ambientale, la distribuzione del valore lungo la filiera fra i differenti soggetti. A gestire il Fondo, che erogherà sia sovvenzioni che prestiti agevolati, sarà l’ISMEA, Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare.
di Antonio Longo