Il mercato mondiale delle macchine agricole registra nei primi sei mesi dell’anno un andamento positivo negli Stati Uniti e in Europa. I dati prodotti da Agrievolution indicano infatti a metà anno una crescita delle immatricolazioni USA pari al 13%, in ragione di 128 mila unità, e un incremento complessivo nel “vecchio continente” del 4%, a fronte di 96 mila unità (in forte crescita le immatricolazioni in Francia, Germania e Spagna - rispettivamente del 43%, 21% e 19% - anche se per questi Paesi si prevede nel secondo semestre un consistente ridimensionamento e un assestamento su livelli più bassi). Anche Russia e Giappone registrano una crescita delle immatricolazioni, sia pure con volumi molto più contenuti, rispettivamente 13 mila e 24 mila unità, ma al positivo andamento di questo primo blocco di Paesi fa da contrappeso la flessione registrata in India - maggiore mercato al mondo, che nel semestre vede un passivo dell’11% in ragione di circa 390 mila macchine vendute – e la Turchia, un mercato in espansione negli ultimi anni ma ora fortemente penalizzato dalla crisi economica e dalla svalutazione, che dopo aver causato un crollo delle immatricolazioni nel 2018 (-33%), nel primo semestre 2019 vede un calo ancora più vistoso (-59% per una quantità di trattrici che non supera le 11.200 unità). Nello scenario globale della meccanizzazione agricola un ruolo importante assume il mercato dell’area mediterranea, al quale la rassegna di Agrilevante si rivolge in modo specifico. L’analisi sull’andamento delle vendite nei Paesi del Nordafrica e del Medioriente e i modelli previsionali per gli anni prossimi – presentati dal Presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti nel corso della conferenza – evidenziano una progressiva ripresa del mercato, dopo la frenata conseguente alla crisi economica del 2009 e alla Primavera Araba nel 2010. I dati che lo studio Ulisse fornisce a FederUnacoma indicano come, al di là delle variabili di natura soprattutto climatica che possono molto influenzare le rese agricole e quindi la redditività delle imprese e la loro capacità d’investimento, sia prevedibile una crescita delle importazioni di macchine agricole e trattrici nei principali Paesi dell’area. In Marocco il triennio 2019-2021 dovrebbe registrare in media un incremento delle importazioni pari al 5%, in Algeria l’incremento nel triennio è stimato in 6,3 punti percentuali, in Egitto la crescita è prevista al 10,7%, mentre in Tunisia si prevede, dopo una fase ancora negativa negli anni 2019 e 2020, un recupero nel 2021 con un attivo del 4%. Potenzialmente molto interessanti ma ancora frenati dalla crisi economica e dalle variabili politiche sono invece altri Paesi, in primo luogo Turchia ed Iran. “Questo scenario appare particolarmente interessante per le industrie italiane - ha detto Malavolti - che nelle classifiche dei Paesi esportatori risultano ai primi posti”. “L’Italia è infatti il secondo esportatore in Marocco di macchine agricole e il primo per quanto riguarda in particolare le trattrici – ha precisato il presidente di FederUnacoma – ed è il primo esportatore per quanto riguarda sia le macchine agricole che le trattrici in Tunisia; è il quarto esportatore di macchinario agricolo in Egitto e Algeria, ed occupa posizioni di primo piano anche in mercati attualmente in fase negativa come quello della Turchia dove è comunque pronta a cogliere i possibili segnali di ripresa”.