Frutta e verdura “strana”. Forme e colori a cui non siamo abituati facendo la spesa al supermercato. C’è di tutto e di più, visitando i padiglioni di Expo, dalle patate blu al pomodorino zebrato fino alla carota viola. Sarebbe però sbagliato pensare a prodotti di origine strettamente esotica perché, come ha dimostrato Coldiretti, anche la spesa degli italiani, seppur impercettibilmente, sta “cambiando colore”, arricchendosi di novità. Un’opportunità, quella di selezionare e recuperare queste varietà, che può diventare un’occasione anche per gli agricoltori.
Nel Padiglione Coldiretti posto all’inizio del Cardo sul lato opposto del sempre più famoso Albero della vita va in scena la biodiversità dell’agricoltura italiana con le specie vegetali antiche dall’insolito colore che rischiavano di andare perdute. Con questa iniziativa inaugurata alla presenza del presidente nazionale Roberto Moncalvo la Coldiretti dà il via alle gallerie dei “prodotti alimentari perfetti” nella loro specificità che, a rotazione settimanale, saranno protagonisti nel padiglione “No farmers no party” per far conoscere la grande diversità del vero Made in Italy alimentare che è stato salvato dall’omologazione grazie all’impegno degli agricoltori italiani.
Si va dalle patate blu del Trentino che, grazie alla loro polpa blu mare, sono ricchissime di antociani che migliorano la vista e prevengono il deposito di colesterolo sui vasi sanguigni e risultano di grande effetto se trasformate in un divertente purè blu. Le patate dalla buccia rossa dell’Umbria hanno un alto contenuto in acidi fenolici, note sostanze antitumorali, e di antociani, responsabili della pigmentazione rossa e potenti antiossidanti, mentre quelle viola, scoperte nel Parco Nazionale del Gran Sasso dove è stata riscoperta e recuperata un'antica varietà detta turchesa per la sua caratteristica colorazione della buccia, oltre ad avere tanti antiossidanti, presentano un elevato contenuto di sostanza secca, consistenza e granulosità media che le rendono adatte a diversi usi e cotture.
Ma la galleria di “stranezze” è sempre più ricca. Si sta diffondendo anche la carota dal colore viola, carica di polifenoli, flavonoidi e in particolare antocianine, sostanze antiossidanti presenti anche nel vino, che fanno bene alla circolazione. Il contenuto di antociani, basti pensare, è 28 volte maggiore di quelli contenuti nelle carote arancioni. C’è anche il pomodorino zebrato che non è solo bello da vedere, ma anche buono per il palato e per la salute. Infatti, dentro è molto più scuro rispetto ad un pomodoro normale perchè contiene più licopene, che ha un fortissimo potere antiossidante, ha un alto contenuto di tutte le vitamine idrosolubili, leggero, rimineralizzante, dissetante, con un alto potere nutrizionale. E’ tornato sul mercato anche il pomodoro giallo dal colore di quello originale scoperto nelle Americhe e apparso in Europa alla fine del ’500.
Anche uno degli alimenti base dell’alimentazione del nord Italia, il mais, si arricchisce di “sfumature”, a partire dalla sua versione biancoperla, che presenta caratteristiche qualitative superiori per l'ottenimento di farina bianca da polenta. C’è anche il mais di colore rosso che è una fonte di acido folico e vitamina B1 e presenta una buona quantità di ferro e di altri minerali, utili in caso di anemia. È particolarmente digeribile, ricco di fibra alimentare che rallenta l'assorbimento degli zuccheri, contribuendo così a mantenere bassi i livelli di glicemia nel sangue. E' coltivato in Trentino, con chicchi resistenti e vitrei di colore rosso macinati dai quali si ricava una farina di colore giallo dorato, che viene utilizzata per la produzione della tipica polenta di Storo.
Una visita in quel di Expo, potrebbe essere fonte di ispirazione anche per gli addetti ai lavori..
Articolo di Emiliano Raccagni