Con il decreto legge che è stato approvato di recente dal Consiglio dei ministri la dotazione del Fondo per l'Innovazione in Agricoltura è stata incrementata di ulteriori 47 milioni di euro per l'anno 2025.
Il Fondo è stato istituito per sostenere le imprese agricole, agromeccaniche, della pesca e dell'acquacoltura che investono in nuove tecnologie per la gestione digitale dell'impresa, per l'utilizzo di macchine, di trattori di ultima generazione, di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme e infrastrutture 4.0, per il risparmio idrico e la riduzione dell'impiego di sostanze chimiche.
L'ultimo avviso pubblicato da Ismea a dicembre 2024, con una dotazione di 175 milioni di euro, ha fatto registrare una partecipazione straordinaria con una richiesta di contributi di gran lunga superiore alle risorse disponibili.
Stanziati anche 5 milioni per i danni da Psa
Con questa dotazione aggiuntiva di 47 milioni di euro - si legge in una nota del Masaf - sarà possibile dare risposte a ulteriori centinaia di imprese che si andranno ad aggiungere alle circa duemila aziende già finanziate, soprattutto micro e piccole aziende guidate da giovani imprenditrici e imprenditori. Inoltre, il decreto prevede uno stanziamento ulteriore di 5 milioni di euro in favore degli allevatori colpiti dalla Psa. Tali risorse si aggiungono ai 24 milioni già stanziati dal ministero e consentiranno di dare risposta a tutte le imprese che hanno subito danni a seguito della diffusione della malattia".
Il plauso di Federacma
“È una decisione di grande buon senso e visione – ha dichiarato Andrea Borio, presidente di Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni dei rivenditori di macchine agricole, operatrici e da giardinaggio – che premia l’enorme risposta ricevuta dagli avvisi Ismea e conferma la volontà del ministro Lollobrigida di investire davvero sul futuro dell’agricoltura italiana, sostenendo le imprese che puntano su innovazione, sicurezza e sostenibilità».
«L’innovazione non è solo digitale o tecnologica – ha sottolineato Borio – ma è anche e soprattutto sicurezza. Oggi nei campi italiani circolano ancora migliaia di mezzi obsoleti e insicuri, privi di rollbar, cinture di sicurezza o sistemi anti-ribaltamento. Sono oltre 100 le vittime ogni anno, un numero inaccettabile che può essere abbattuto solo favorendo il ricambio del parco macchine».
Federacma chiede che il Fondo diventi una misura strutturale e duratura, capace di accompagnare nel tempo le imprese agricole verso la transizione tecnologica e una maggiore tutela della salute e sicurezza sul lavoro. «Diventa cruciale che il percorso avviato dal Governo Meloni si trasformi in un percorso certo e accessibile per tutte le aziende – aggiunge il presidente di Federacma – Solo così potremo garantire la sicurezza degli operatori agricoli e la competitività delle imprese».
Infine, l’associazione sollecita anche una semplificazione delle procedure, per evitare lunghi tempi di attesa tra la presentazione della domanda e l’erogazione del contributo. «Alla riconferma di uno strumento che si è rivelato essere molto apprezzato dal comparto primario – ha concluso Borio – è però necessario affiancare una revisione delle complicazioni burocratiche affinché si possa sempre più valorizzare il suo appeal agli occhi degli imprenditori agricoli. Su questo, Federacma è pienamente disponibile a collaborare con il Ministero e con Ismea per mettere a disposizione competenze, dati e proposte operative».