La deflazione nelle campagne che ha fatto crollare in media i prezzi pagati alle imprese agricole del 5 per cento con punte del 17 per cento per la frutta è responsabile del clima di sfiducia dopo una estate funestata dal maltempo che ha provocato danni diretti ed indiretti superiori al miliardo. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati dell’Istat sulla fiducia delle imprese a settembre. La crisi sta alimentando una spirale negativa tra consumi e deflazione che - rileva la Coldiretti - sta mettendo a rischio le imprese e la spesa dei consumatori. I prezzi pagati alla produzione agricola calano del 7 per cento per le coltivazioni con riduzioni più sensibili delle quotazioni per vini (-18 per cento), frutta (-17 per cento) e semi oleosi (-22,5 per cento) mentre per l’allevamento le quotazioni del bestiame vivo si riducono del 6,8 per cento secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea ad agosto. L’”umore nero” degli agricoltori - conclude la Coldiretti - è anche legato al maltempo dei mesi estivi che ha colpito con temporali, bombe d’acqua e grandine le coltivazioni agricole spesso prossime alla raccolta rovinando il lavoro di un intero anno di molte aziende agricole con effetti anche sull’occupazione stagionale.