Dealer, un mondo in evoluzione

Un momento della 12esima edizione di Tao
Aggregazioni e acquisizioni. Il mondo italiano dei concessionari di macchine agricole guarda con attenzione alle manovre in corso. Se n’è parlato al Tao di Verona

In presenza e con una sala al completo per i posti disponibili, si è svolta la dodicesima edizione di Tao, Tractor Agricultural Observatory, a Verona durante l’Automotive Dealer Day. Lo scorso 15 settembre il tradizionale momento di incontro tra i produttori e i rivenditori di macchine agricole ha affrontato il tema “I dealer dell’auto scoprono l’agromotive: acquisizioni, aggregazioni, bilanci”.

Maurizio Sala, organizzatore di Tao in collaborazione con Federacma, Federazione italiana delle associazioni nazionali dei commercianti macchine e delle Acma territoriali, ha spiegato la genesi dell’edizione 2021.

Si è infatti chiesto «Ci sono delle opportunità di business nel settore dell’agri, perché non farle vedere anche a chi tratta automobili?». Nella sua introduzione, Sala ha evidenziato che nel settore delle macchine agricole da anni si sente parlare di big dealer e negli ultimi mesi circolano notizie di tentativi di importanti acquisizioni di concessionarie da parte di società straniere, per cui probabilmente ci si trova di fronte a una nuova geografia della distribuzione del mercato di macchine agricole in Italia.

«Nell’automotive in 13 anni si è dimezzato il numero dei concessionari, passando da circa 3.500 a meno di 1.000», ha detto Sala precisando che gli ultimi bilanci mostrano che il fatturato medio dei grandi concessionari è di 38,5 milioni di euro, mentre per i più piccoli è di 20-25 milioni di euro. I dealer in perdita, dall’analisi dei bilanci pubblicati nel 2019, sono stati il 14%, percentuale che è salita al 23% a causa della pandemia (ma si tratta di un dato ancora provvisorio). Per le banche non vale la pena investire nel comparto dell’automobile a cui danno un rating «BB-», che significa accettabile con attenzione.

Le differenze con l’automotive

Marco Mazzaferri, Sales Director Southern Europe Fendt, del Gruppo Agco, ha messo a confronto il business agricolo con quello delle auto, evidenziando differenze e punti in comune. Innanzitutto, la dimensione del mercato: «Se l’industry dell’Europa – ha detto – conta 15 milioni di auto, quella dei trattori è di circa 200mila unità». Tra le varie differenze, sono emerse quelle sull’usato: se l’auto perde valore ogni giorno, per il trattore non è così. L’assistenza meccanica nel settore agricolo, ha spiegato Mazzaferri, in certi periodi è attiva tutti giorni della settimana, perché l’agricoltura non si ferma mai. Il buono stato di salute del settore è evidenziato da uno studio che ha analizzato 77 grandi concessionarie agricole attraverso i bilanci del 2020, salvo qualcuno del 2019. La ricerca ha messo in luce che le marginalità nel settore agricolo sono più alte di quelle dell’auto. Inoltre, sui 77 concessionari presi in esame, solo uno ha riportato una perdita nel 2020.

Testimonianza diretta è stata quella di Monia Reni, Dealer Operator Reni Macchine e componente del Consiglio Direttivo Federacma, che ha raccontato l’evoluzione della propria azienda, attiva da più di trent’anni in provincia di Bologna. L’imprenditrice  ha sottolineato l’importanza dell’assistenza nella vendita e nei servizi da offrire ai clienti, oltre all’attenzione verso la formazione del personale. «Dobbiamo adeguare i metodi di lavoro e i processi al mondo attuale tecnologico e 4.0. Abbiamo bisogno sempre più di competenze nuove», ha detto, spiegando il progetto della Reni Macchine Academy, sviluppato in sinergia con istituti professionali per formare figure specializzate anche per la sempre maggiore complessità delle macchine.

Le prime acquisizioni estere

Robert Gruber, responsabile della distribuzione del Gruppo Agco per l’Italia e i paesi Benelux, sul tema delle aggregazioni e acquisizioni ha spiegato che «sono operazioni che in altri mercati europei come Francia, Inghilterra e Germania avvengono tutti i giorni. Questo in Italia non sta avvenendo». Quando un investitore o un imprenditore, ha aggiunto Gruber, vuole rilevare un’altra azienda, guarda il bilancio, ma esso è una fotografia del passato. «Se io entro in un’azienda, cerco di capire se può creare valore in futuro. Il valore in un’azienda è la squadra, il management, il titolare».

Roberto Rinaldin

A seguire si è svolto un dibattito tra Robert Gruber, Roberto Rinaldin, titolare della Rinaldin Group e presidente Federacma, Gianni Di Nardo, segretario generale di Federacma e l’atteso ospite Franco Roncari di Agri-verde srl.

Gianni Di Nardo

Roncari ha portato la propria testimonianza, spiegando che prima dell’acquisizione della sua azienda da parte del gruppo olandese Mechandal, era in trattativa con una società tedesca. «Da tempo stavo pensando di dare una continuità all’azienda», ha detto, «non avevo bisogno di vendere, ma di garantire i posti di lavoro ai miei dipendenti e dare sicurezza ai clienti. Intanto resterò come amministratore per un po’ di anni, perché l’età avanza». Il pubblico ha dimostrato molto interesse alla tematica con domande rivolte a Roncari. In conclusione, Di Nardo ha annunciato che, dato l’interesse per il tema e le tante richieste di partecipazione a Tao, l’incontro sarà riproposto il 20 ottobre durante Eima International a Bologna.

Dealer, un mondo in evoluzione - Ultima modifica: 2021-10-13T14:58:50+02:00 da Roberta Ponci

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