Claas chiude il bilancio 2014 con risultati
ritenuti soddisfacenti dal management
del colosso tedesco. In un difficile contesto
di mercato il fatturato è stato di 3,8 miliardi
di euro, analogo a quello del 2013. Calano,
tuttavia, sia il risultato lordo sul fatturato (920
milioni di € nel 2014, 977 nel 2013), sia l'utile
di esercizio (113 miliondi di € nel 2014, 212 nel
2013). Il gruppo motiva la contrazione degli
indici con l'aumento dei costi legati all'introduzione
delle nuove norme sulle emissioni dei
gas di scarico, oltre agli eventi politici ed economici
accaduti in Europa dell'Est.
«Nel 2014 - sottolinea Lothar Kriszun, portavoce
del Consiglio di amministrazione Claas
- abbiamo avuto un risultato soddisfacente,
pur in un contesto caratterizzato da difficoltà
legate alle circostanze economiche e geopolitiche,
e siamo stati in grado di espandere
ulteriormente la nostra quota di mercato nei
prodotti chiave, mietitrebbie e trattori».
Claas rimarca la crescita rallentata in Europa
Occidentale e le contrazioni dei mercati
dell'Europa Orientale e dell'America Latina. A
complicare la situazione si aggiunge la flessione
registrata sia in Asia che in Nord America e la riduzione dei prezzi delle commodity,
che ha notevolmente ridotto la volontà di investimento
nel settore agricolo.
La risposta del gruppo tedesco a questa congiuntura
è stata l'internazionalizzazione. grazie
anche all'acquisizione nel gennaio 2014, in
Cina, della Shandong Jinyee Machinery Manufacturing
Co. Ltd. La società ha circa 1.200
dipendenti e amplia le prospettive di consolidarmento
della quota di mercato nel continente
asiatico. E così, per la prima volta nella
sua storia, Claas ha più dipendenti al di fuori
dei propri confini (54,5%) che in Germania.
Continua poi l'impegno del gruppo sul fronte
ricerca e sviluppo. Nel 2014 sono stati investiti
212 milioni di euro (erano 197 milioni nel
2013) e la percentuale dedicata a questo segmento
è arrivata al 5,6% del fatturato (anno
precedente: 5,2%).
Intanto lo scenario non sembra destinato a
migliorare. Le difficoltà di alcuni paesi strategici
(Ucraina, Russia e Argentina in primis)
fanno prevedere a Claas un 2015 recessivo
con una produzione complessiva di macchine
agricole lontana dai livelli record raggiunti
negli ultimi anni.