Da diverso tempo se ne discuteva. Nei giorni scorsi ha preso ufficialmente e concretamente il via. Stiamo parlando della Banca Nazionale delle Terre Agricole. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha annunciato l’avvio della procedura finalizzata alla messa in vendita di ben 8.000 ettari di terre agricole pronti ad essere coltivati. Una significativa dote che rappresenta, comunque, il primo lotto di un’operazione più ampia che, complessivamente, coinvolgerà oltre 20.000 ettari. La procedura, gestita da Ismea in modalità totalmente telematica, ha immediatamente destato l’interesse di tanti addetti ai lavori. L’obiettivo principale del progetto è quello di mettere a reddito ingenti porzioni di terre pubbliche, “trascurate” nel corso degli ultimi decenni, favorendo soprattutto le nuove generazioni.
“Diamo nuovo valore ai terreni pubblici – ha dichiarato il Ministro Martina – con un investimento su sostenibilità, economia e lavoro e per questo ai giovani interessati spettano mutui agevolati. Con la Banca nazionale delle terre agricole stiamo sperimentando una nuova forma di rivalutazione dei beni comuni, con l’obiettivo chiaro di favorire lo sviluppo di nuove realtà agricole nei territori. Le risorse che derivano dalla vendita dei terreni saranno totalmente dedicate al sostegno dei giovani agricoltori. Un lavoro che stiamo portando avanti con più strumenti, guardando soprattutto al ricambio generazionale. Abbiamo chiuso proprio in questi giorni anche il bando per il primo insediamento in agricoltura, che aiuta gli under 40 ad acquistare terreni e imprese. Più di 3mila ettari di terra e 100 nuove aziende nascono grazie ai 60 milioni di euro che abbiamo investito con Ismea. Sono semi di futuro del nostro Paese”.
Il meccanismo di funzionamento non appare troppo complicato. Bastano, infatti, pochi click per trovare un terreno disponibile. Il sito geolocalizza le terre che possono essere ricercate per Regione. Sul sito di Ismea sono disponibili tutte le informazioni, dalla posizione alle caratteristiche naturali, le tipologie di coltivazioni e i valori catastali. Gli utenti possono consultare la Banca anche per grandezza dei terreni disponibili, potendo così fare ricerche più mirate alle esigenze produttive.
Attualmente, si contano 8.174 ettari di terreno agricolo, la Sicilia è la regione italiana più agricola con ben 1700 ettari di terreno, seguono Toscana e Basilicata con 1300 ettari, Puglia con 1200, 660 ettari in Sardegna e quasi 500 ettari in Emilia Romagna e Lazio. Le colture sono molteplici, variano dal seminativo, 3770 ettari, ai prati e pascoli con 1930 ettari, ai boschi con 800 ettari. Significativi gli ettari destinati alla coltivazione di uliveti e vigneti, rispettivamente 450 e 340 unità.
Già da adesso è possibile esprimere la propria manifestazione d’interesse per uno o più lotti sul sito della Banca della Terra, poi dal mese di febbraio del prossimo anno si svolgerà la procedura competitiva ad evidenza pubblica tra coloro che hanno manifestato interesse, con possibilità di erogare mutui a condizioni più favorevoli da parte di ISMEA se la richiesta è effettuata da under 40.
Di Antonio Longo