La storia continua. La sede storica di Goldoni a Migliarina di Carpi (Mo) si rinnova e dà vita al nuovo Engineering Center di Arbos, a sottolineare la rinascita di un’azienda le cui sorti sono state incerte fino a quando, il 24 dicembre 2015, è entrata a far parte di Arbos Group Spa controllata dalla cinese Tianjin Lovol Heavy Industry Co. Ltd.
L’inaugurazione del centro è avvenuta a inizio ottobre alla presenza anche delle istituzioni. «La nostra è una regione importante per la meccanizzazione agricola – ha detto Palma Costi, assessora alle Attività produttive dell’Emilia Romagna – con più di 480 imprese e 8.800 dipendenti che ci lavorano. Continueremo il dialogo con il gruppo Arbos per l’ottenimento di produzioni ad altissimo valore aggiunto». All’evento hanno anche partecipato i sindaci dei due comuni che si “contendono” lo stabilimento. «Devo riconoscere che Arbos ha cercato da subito il contatto con le istituzioni locali – ha detto il sindaco di Carpi, Alberto Belelli – in altre parole ha voluto da subito mettere radici, in questo pezzo di terra strano diviso tra due comuni, facendo percepire l’ambizione di rilancio, un segnale chiaro a tutti i lavoratori coinvolti che oggi qui ci lavorano». «Per il nostro comune la ditta Goldoni, oggi Arbos, è sempre stata la ditta più importante – ha aggiunto Lucio Malavasi, sindaco di Rio Saliceto – per cui ringraziamo Arbos per la considerazione che ha avuto nei confronti delle istituzioni e dei sindacati». «Siamo qui per l’inaugurazione dell’Engineering center e per il rinnovamento dello stabilimento produttivo – ha concluso Andrea Bedosti, Senior Vice President di Arbos Group – ma anche per il piacere di condividere con il territorio e gli istituti finanziari la coerenza di quanto promesso all’inizio di questo progetto».
Dislocato su una superficie totale di 3100 metri quadrati, il nuovo centro impiega 57 ingegneri (11 responsabili di funzione e 46 disegnatori) organizzati secondo una struttura matriciale per lo sviluppo delle piattaforme prodotto e dei centri di competenza (Motore- Trasmissione - Cab&Bonnet - Idraulica e Elettronica). La nuova struttura sorge dall’unione del preesistente Engineering center Goldoni e dal completo trasferimento (di strutture e competenze) di Lovol EU Engineering. I lavori di ampliamento appena terminati hanno visto nascere un nuovo piano uffici da 500 mq e l’ampliamento dell’area testing di 1.050 mq che si distingue per la modularità e modernità delle strutture che consente di valutare e validare tutta la gamma prodotto sviluppata dal gruppo; dai trattori specializzati alla gamma da pieno campo fino a 270 cv.
L’inizio di una nuova era
Realizzato secondo le moderne logiche di Lean Manufacturing, il nuovo assetto della sede produttiva ottimizza la produzione e aumenta l’efficienza e la sicurezza sul lavoro. La presenza di speciali carrelli con “Kit Trattore” personalizzati, reparti di pre-assemblaggio fuori linea con stazioni di collaudo e il flusso multiplo di carrelli “trolleys”, sono solo alcuni esempi delle strategie adottate per ottenere, tra l’altro, un mix produttivo flessibile, lo snellimento dei tempi di consegna, l’intercambiabilità degli addetti e una maggiore qualità e affidabilità del prodotto. L’applicazione delle strategie Lean Factory ha permesso inoltre di riorganizzare due linee di montaggio trasmissioni e una di montaggio trattori.
Fiore all’occhiello della nuova era è la realizzazione di un nuovo magazzino, grazie all’importante contributo dei fondi regionali del progetto “Sfinge” (1,23 milioni di euro) che, unitamente a un ulteriore investimento del gruppo (circa 900mila €), hanno permesso la realizzazione di un nuova area logistica caratterizzata dalla ridefinizione dei processi interni oltre ad un nuovo dimensionamento del sistema di stoccaggio, movimentazione e asservimento delle linee di produzione.
Obiettivi di mercato
L’inaugurazione dell’Engineering Center è stata l’occasione per presentare anche gli obiettivi di mercato di Arbos. Il fatturato 2017 dovrebbe chiudere a quota 81 milioni di euro, in crescita del 25% sul 2016, mentre per il 2018 si parla di quasi 110 milioni, che dovrebbero diventare 210 nel 2020. Il fatturato 2017 è stato realizzato grazie alle vendite di 3.400 trattori, oltre 2.200 motocoltivatori e un migliaio di seminatrici.
Come ex Goldoni il gruppo punta a tornare a vendere 4.000 macchine all’anno (dalle attuali 2.300), pari a un 13-15% di quota mondiale nel settore degli specialistici, mentre per i P5000 in 3 anni l’obiettivo è quello del 3% di quota in Europa, che sale al 5% includendo gli specialistici. In Italia, invece, il gruppo punta a un 10% di quota complessiva, frutteto incluso. Infine, l’investimento in R&D è tra i più elevati della categoria: nel 2017 Arbos ha infatti investito 7 milioni di euro (su un fatturato di 80 milioni), di cui 5 per il progetto P5000 e 2 per Goldoni.
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