Ancora dati negativi per il mercato delle macchine agricole, con l’aggravante che, dallo scorso anno, il calo non è più relegato all’Italia ma si estende a livello planetario.
Partiamo, però, dai numeri di casa nostra: nei primi cinque mesi del 2016, ha riferito Unacoma nel corso della sua assemblea, le immatricolazioni di trattori sono scese del 4% rispetto allo stesso periodo del 2015. Va peggio per le mietitrebbiatrici, con un pesante -9,6%. Dal 2005 al 2015 le vendit sono quasi dimezzate (-42%).
Fino al 2015, il trend negativo a livello nazionale era almeno in parte pareggiato dal buon andamento delle esportazioni. Dallo scorso anno, come noto, le cose non stanno più così. Sempre da dati Unacoma, si ricava infatti che negli ultimi due anni il mercato mondiale delle macchine agricole è sceso del 3,2% nel 2014 e ha subito, l’anno successivo, un calo più che doppio: ben il 6,6% in meno. Il fenomeno ha i contorni del tracollo nei paesi emergenti (-18% in India, -33% in Brasile, -42% nella Federazione russa) mentre resta a una cifra in Europa (8,6% in meno). In controtendenza soltanto Cina (+6%) e Turchia, con un eccellente +14%.
A fronte di questi numeri, l’export italiano nel settore scende del 2%, con un -9% per i trattori (1,9 miliardi di fatturato per il segmento). Il calo dell’export, secondo Istat, è più sensibile in Gran Bretagna (-23%) e Stati Uniti (-19%), più contenuto in Germania, con un -8,2%. In controtendenza, ancora una volta, la Cina (+25%), ma si parla di numeri assoluti piuttosto ridotti.
In ambito Ue, l’unica nota veramente positiva è la Francia, (si veda qui sotto) con un aumento del 22% nell’import dall’Italia. «Il caso francese dimostra come il calo delle nostre esportazioni sia dovuto alle condizioni congiunturali dei vari Paesi», fa notare il Presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni.
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