Tra tutte le risorse necessarie per il pianeta e per la vita, l’acqua è senz’altro la più importante di tutte. “L’oro blu” gioca inoltre un ruolo fondamentale in diverse attività produttive che garantiscono sostentamento all’intera popolazione mondiale. L’agricoltura in primis, settore che in assoluto è il maggiore utilizzatore di acqua.
Ma come gestire più efficacemente l’utilizzo d’acqua nel comparto? E cosa si può fare per utilizzare in maniera intelligente e sostenibile questa importante risorsa?
Il tema del consumo dell’acqua è il protagonista della quinta puntata di Global Trends, il format di BKT Network dedicato ai macro-temi e alle tendenze che influenzano l’agricoltura mondiale.
In occasione della Giornata mondiale dell’acqua (22 marzo), BKT ha voluto affrontare questo tema imprescindibile per il futuro dell’agricoltura e del pianeta insieme a un panel di esperti e professionisti internazionali che sono intervenuti per cercare di rispondere alle domande sopra poste.
L’utilizzo dell’acqua nel settore è destinato ad aumentare esponenzialmente nei prossimi anni. Secondo la FAO, infatti, la produzione alimentare mondiale dovrà crescere del 60% per soddisfare i bisogni di una popolazione in costante crescita, traducendosi in aumento consistente delle colture alimentari che hanno bisogno di irrigazione.
Eppure, l’acqua non è una risorsa illimitata: dei 1,4 miliardi di km cubi presenti a livello mondiale, solo lo 0,003% è effettivamente disponibile per l’utilizzo dell’uomo. Inoltre, Il cambiamento climatico renderà ancora più precaria l’accesso e l’utilizzo di questa risorsa importante.
Innanzitutto, per riuscire a utilizzare l’acqua in maniera più sostenibile è necessario uno sforzo collettivo, che vada anche oltre il comparto.
Nicholas Brozović, Director of Policy for the University of Nebraska's Water for Food Global Institute è intervenuto così: “Non si tratta solo di coinvolgere i singoli agricoltori: solo attraverso una più ampia collaborazione tra le parti, che veda ingaggiate anche le istituzioni e i governi, i ricercatori e le università e i professionisti del settore si potrà ottenere realmente un cambiamento relativo a un utilizzo più efficace e intelligente di questa risorsa. Noi del Water for Food Global Institute operiamo attraverso la ricerca e lo sviluppo delle politiche e attraverso la comunicazione e l'educazione. Quest’ultimo tema è un argomento particolarmente importante: sensibilizzare gli agricoltori e i professionisti del settore sul tema dell’utilizzo dell’acqua in agricoltura e sulla necessità di adottare metodi più innovativi e tecnologici per la gestione di questa risorsa è già il primo passo verso un cambiamento diffuso”.
Un altro importante fenomeno con cui l’agricoltura dovrà fare i conti sempre più nei prossimi anni è la crescente salinizzazione dell’acqua e del suolo. Ma grazie alla tecnologia questo potrebbe non essere più un problema in futuro.
Zac Gazit, CEO di ALVÁTECH ha commentato: “Attualmente ci sono decine di milioni di agricoltori che soffrono di un aumento della salinità nell'acqua e nel suolo. E questo è un problema che non migliorerà affatto in futuro, anzi, entro il 2050 si stima che la metà dei terreni agricoli fertili saranno salinizzati. Ed è per ovviare a questo problema che in ALVÁTECH abbiamo ideato una tecnologia sostenibile, che non danneggia l'ambiente e che permette di utilizzare acqua salinizzata per irrigare le colture e allo stesso tempo ridurre la salinità del suolo durante il processo. L’acqua trattata ALVÁTECH permette infatti di rompere gli strati di sale che si formano sul terreno quando si utilizza generalmente l’acqua salina per l’irrigazione, permettendo alla sostanza di permeare nel suolo. Questo dispositivo dissocia poi il sale stesso nei suoi componenti ionici, liberando la zona delle radici dal sale e permettendo alle colture di crescere forti e sane. Attualmente abbiamo installato i nostri dispositivi in oltre 24 nazioni nei sei diversi continenti”.
La sicurezza idrica, e di conseguenza alimentare, è un tema che riguarda particolarmente da vicino le aree geografiche che devono fare i conti con una grave scarsità di acqua a causa di assenza di fonti rinnovabili quali fiumi e laghi. La zona del Golfo ne è un esempio. In questi casi, la capacità di riutilizzare le acque reflue trattate può essere una soluzione decisiva.
Asad Qureshi, Senior scientist in Irrigation and Water Management presso l’International Centre for Biosaline Agriculture (ICBA) ha raccontato il proprio progetto legato proprio a questo tema: “Gli stati del Golfo producono più di 11 miliardi di metri cubi di acque reflue ogni anno. Circa l'80% di questi viene trattato e solo la metà viene riutilizzata, ma più che altro per scopi paesaggistici e di svago. All'ICBA ci siamo impegnati per progettare soluzioni per utilizzare queste acque per la produzione di colture in maniera del tutto sicura. Non è stato affatto semplice, però, in quanto ci sono leggi molto severe sull'utilizzo delle acque reflue in agricoltura, in particolare per le colture alimentari. I costi di trattamento dell’acqua sono molto alti e c’è il problema della mancanza di infrastrutture per trasportare questa risorsa dagli impianti di trattamento direttamente nei campi. Non si può ignorare, inoltre, una certa resistenza di tipo culturale. Eppure, l’utilizzo di queste acque trattate in ambito agricolo potrebbe davvero essere una svolta fondamentale per il comporto. E non soltanto nel Golfo, ma in tutto il mondo.”
Dal Golfo all’Europa. Anche il vecchio continente sta fronteggiando la questione di una gestione più efficiente dell’acqua nelle operazioni agricole.
Adriano Battilani, Segretario Generale dell’associazione “Irrigantes D’Europe” ha commentato: “Questo è un momento di transizione dove si sta cambiando l’approccio all’utilizzo di tutte le risorse naturali. E non si parla solo di acqua, ma anche di energia, cibo, ambiente: non si può ragionare e agire considerando questi ambiti separatamente. Uno degli abilitatori fondamentali per rendere possibile questa transizione verso un utilizzo più efficiente e sostenibile delle risorse è la tecnologia. Ma questa da sola non basta, occorrono anche le capacità e la formazione per utilizzare questa tecnologia. C’è bisogno anche delle infrastrutture giuste e degli incentivi verso gli agricoltori, e soprattutto di tanta informazione su questo tema. Occorre sensibilizzare gli agricoltori sui risvolti e le opportunità reali di migliorare l’efficienza dell’utilizzo dell’acqua nelle loro operazioni”.
A questo link è disponibile l’intera puntata