Sono stati tre i progetti premiati in occasione dell’evento conclusivo di AgriAcademy, programma di formazione ed accelerazione di impresa ideato e gestito da Ismea, svoltosi presso il Mipaaft. Al termine di un percorso che si è snodato lungo lo Stivale, e di cui abbiamo parlato in nostri precedenti articoli, Ismea ha inteso tributare il giusto riconoscimento a favore di tre progettualità che si sono distinte tra le tante proposte. Un programma certamente importante per valorizzare il ruolo dei giovani e dell’innovazione nel settore primario, soprattutto alla luce delle sfide globali di sicurezza alimentare e consumo sostenibile delle risorse che l’agricoltura dovrà affrontare nei prossimi anni.
AgriAcademy costituisce il programma di formazione e accelerazione di impresa promosso dal Mipaaft e sviluppato da Ismea che ha coinvolto, da giugno a novembre 2018, una platea di 200 giovani imprenditori agricoli provenienti da tutta Italia e selezionati tramite il bando "Promuovere lo spirito e la cultura d'impresa”. AgriAcademy ha dato vita a un percorso di formazione molto innovativo in ambito agricolo, mettendo al centro tematiche di stringente attualità come la digital transformation e mutuando dinamiche e metodologie di lavoro dall’ecosistema delle start up più innovative. Roma, Bologna e Bari sono state le città scelte per questa iniziativa itinerante che si è articolata in tre momenti distinti: una prima sessione di formazione, una fase di accelerazione delle idee di business, un’attività di coaching.
Nella tappa svoltasi a Roma, al primo posto si è piazzato il progetto CmBEEnazioni, un sistema di monitoraggio dell’ambiente realizzato attraverso tecnologie che analizzano le api, i loro prodotti e l’alveare, per proporre una certificazione “a norma di api”. Una vera e propria “bandiera blu” del territorio che va oltre la certificazione del bio e viene decretata da queste sentinelle della qualità ambientale. Qualsiasi soggetto territoriale collettivo può dotarsi di questo sistema e, se la sua zona risulta pulita, può beneficiare del bollino “approvato dalle api” con la licenza di poterlo trasferire a tutte le aziende produttrici della stessa area. Il miele prodotto dalle “api certificatrici” finisce in vasetti che, mediante un QRCode, consentono di monitorare i dati locali in tempo reale. Il progetto è nato da un’idea di Milena Zarbà di Bergamo e si è sviluppato con il contributo di Sergio Fronteddu e Giuseppina Solinas (Nuoro), Antonello Garra (Pescara), Rocco Vallorani (Ascoli Piceno), Luca Rando (Padova), Michele Aliotta (Catania).
A Bologna, invece, è prevalso DolimiTEAS, brand di tisane e preparazioni erboristiche che trae la sua forza e distintività dal contesto territoriale in cui è inserito, ossia la Val di Fassa, una delle destinazioni montane più note e apprezzate in Italia. Il progetto si rivolge, in primo luogo, a chi visita le Dolomiti e si sviluppa con eventi come la raccolta delle erbe ed esperienze in campo che fidelizzano all’acquisto del prodotto sul sito ma anche successivamente. La vera novità del progetto risiede nella possibilità per l’utente, tramite una piattaforma ad hoc, di connettere il proprio dispositivo wearable e di costruire la sua preparazione galenica o erboristica su misura in base ai dati del proprio stato di salute. DolomiTEAS è un progetto firmato da Nadia Laura Pitto e realizzato con il contributo di Paolo Maria Mosca e Lorenzo Ceruti (Vercelli), Liam Fenner (Trento) Mario Parente (Caserta), Immacolata Migliaccio (Caserta), Giuseppe Vignola (Matera), Philippe Breintenberger (Treviso), Andrea Zanotti (Mantova), Mario Costanzo (Messina), Cecilia Fierli (Siena).
Infine, nella tappa di Bari ha avuto la meglio B-LAND. Vivi la terra, sostieni il territorio è l’idea di realizzazione di un hub che raggruppa aziende diverse per offrire prodotti e servizi per turisti giovani e tecnologici che cercano esperienze di vacanza personalizzate attraverso i social. Degustazioni, visite guidate, didattica e percorsi gastronomici, organizzate attraverso una piattaforma web che offre un assistente virtuale per viaggi, centrati sul territorio campano e pugliese, e costruiti sulle caratteristiche del cliente, sulle sue preferenze e gusti che derivano dal sistema di profilazione. Il progetto ha, inoltre, una forte caratterizzazione sociale e prevede che una parte dei ricavi dell’attività venga devoluta alla riqualificazione del territorio. B-Land è stato presentato da Nadia Savino di Avellino e arricchito dal lavoro del team composto da Marco Bellè (Messina), Angelo Santoro (Bari), Alessia Ametta, Manuela Ariano e Sabino Ammollo (Foggia), Luca Vita (Roma), Vincenzo Cori (Teramo), Giovanni Pirillo e Salvatore Angelica (Reggio Calabria) e Damiano Cracolici (Palermo).
Antonio Longo