Scade il prossimo 2 dicembre il termine per presentare la manifestazione d’interesse per il secondo lotto di terreni in vendita sul portale della Banca Nazionale delle terre agricole istituita presso l’ISMEA. Accedendo al portale www.ismea.it è possibile visualizzare tutti i terreni, consultare le principali informazioni relative al luogo, alle caratteristiche agronomiche, al tipo di coltivazione, alle particelle catastali georeferenziate e presentare direttamente la manifestazione di interesse all’acquisto per uno o più lotti. In questa seconda fase, ammontano a complessivi 7.700 ettari i terreni in vendita inseriti nella Banca nazionale delle Terre Agricole, distribuiti in tutta Italia. L’obiettivo principale del progetto è quello di mettere a reddito ingenti porzioni di terre pubbliche, “trascurate” nel corso degli ultimi decenni, favorendo soprattutto le nuove generazioni. Con la Banca nazionale delle terre agricole si sta sperimentando una nuova forma di rivalutazione dei beni comuni, per favorire lo sviluppo di nuove realtà agricole nei territori.
“Guardare al futuro significa anche ridare valore alla nostra terra. Lo facciamo in modo semplice e trasparente per garantire una opportunità professionale ai nostri giovani. Non è un caso che il 61% di questi terreni si trovi al Sud, Sicilia e Basilicata in primis. Non lasciamo indietro nessuno. L’agricoltura e l’agroalimentare italiani sono più vivi che mai. È tempo di investire e promuovere, puntando su innovazione e ricambio generazionale, attraverso misure specifiche e mutui agevolati” ha commentato l’iniziativa il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio.
In occasione della prima fase della vendita, erano stati 8.000 gli ettari di terre agricole oggetto della procedura finalizzata alla messa in vendita. In totale, dovrebbero essere oltre 20.000 gli ettari di terreni proposti sul mercato. Le risorse che derivano dalla vendita dei terreni sono dedicate al sostegno dei giovani agricoltori.
Il meccanismo di funzionamento non appare troppo complicato. Bastano, infatti, pochi click per trovare un terreno disponibile. Il sito geolocalizza le terre che possono essere ricercate per Regione. Sul sito di Ismea sono disponibili tutte le informazioni, dalla posizione alle caratteristiche naturali, le tipologie di coltivazioni e i valori catastali. Gli utenti possono consultare la Banca anche per grandezza dei terreni disponibili, potendo così fare ricerche più mirate alle esigenze produttive.
Dal punto di vista normativo, lo strumento era stato previsto ed istituito dalla Legge 28 luglio 2016, n.154 “Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale numero 186 del 10 agosto 2016. In particolare, l’articolo 16 individua come obiettivo principale della banca quello di costituire un inventario completo della domanda e dell’offerta dei terreni e delle aziende agricole, che si rendono disponibili anche a seguito di abbandono dell’attività produttiva e di prepensionamenti, raccogliendo, organizzando e dando pubblicità alle informazioni necessarie sulle caratteristiche naturali, strutturali ed infrastrutturali dei medesimi, sulle modalità e condizioni di cessione e di acquisto degli stessi nonché sulle procedure di accesso alle agevolazioni previste dal decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185. Il provvedimento normativo prevede anche che Ismea possa presentare uno o più programmi o progetti di ricomposizione fondiaria, allo scopo di individuare comprensori territoriali nei quali promuovere aziende dimostrative o aziende pilota. Inoltre, Ismea può stipulare apposite convenzioni con gli assessorati regionali e provinciali competenti e promuovere forme di collaborazione e di partecipazione con le organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative e con le università e gli istituti superiori.
La bancadati può essere alimentata sia con i terreni derivanti dalle attività fondiarie gestite dall’Istituto, sia da quelli appartenenti a Regioni e Province Autonome o altri soggetti pubblici interessati a dismettere i propri terreni. In caso di richiesta d’acquisto effettuata da giovani, è prevista la possibilità di richiedere un mutuo ipotecario all’Ismea.
di Antonio Longo