Manitou ha presentato i risultati finanziari del primo trimestre e l’impatto della pandemia da Coronvirus è stato, come facilmente prevedibile, evidente. Il fatturato nel periodo gennaio-marzo di quest'anno si è fermato a quota 421 milioni di euro contro i 562 del pari data 2019, segnando così un calo del 25%.
«Il business del primo trimestre 2020 è stato improvvisamente interrotto dalla globalizzazione della crisi da Covid-19, che ha colpito in modo massiccio il settore delle costruzioni e, in minor misura, l’industria – ha detto il presidente e amministratore delegato Michel Denis –. La domanda in agricoltura e le attività di servizio, invece, sono state meno impattate a causa della maggiore resilienza di questi settori. Dopo aver riorganizzato i metodi e le o ore di lavoro all’interno delle sue organizzazioni, il gruppo ha concentrato i suoi sforzi sulla protezione della sicurezza dei suoi dipendenti e sul servizio di assistenza ai propri clienti.
La graduale riapertura delle operazioni iniziata a metà aprile necessiterà di tempo per tornare alla piena fluidità ed efficienza, rimanendo sensibile alla ripartenza dell’intera filiera. Il primo feedback a oggi è incoraggiante, cosa essenziale perché il gruppo riesca ad adattarsi alla stagionalità dei mercati. L’evoluzione della crisi sanitaria e i suoi impatti economici sono ancora difficili da quantificare e non rendono possibile in questa fase una stima del livello dell’attività per il 2020. Tutti i team del gruppo sono mobilitati per supportare i nostri clienti e si stanno adattando ai nuovi metodi operativi. Quest’anno sarà sicuramente difficile, ma sono convinto che le donne e gli uomini di Manitou, grazie al loro impegno e responsabilità, consentiranno al gruppo di superare questa crisi»
L’andamento per segmento
Con un fatturato di 283 milioni di euro nel primo trimestre, la divisione MHA (Movimentazione materiali) ha registrato un calo del 29% rispetto al pari data 2019, calo vistoso a causa dell’atteggiamento di attesa dei noleggiatori che non avevano ancora fatto ordini alla fine del 2019 e della crisi da Covid-19.
La divisione CEP (macchine compatte) ha raggiunto un totale di 64 milioni di vendite, in calo del 24% rispetto al primo trimestre 2019. L’inizio dell’anno fiscale aveva visto un aumento delle domande, soprattutto in America, ma poi è stato fermato dalla crisi Coronavirus.
Infine, la divisione S&S (servizi e soluzioni) ha visto un calo dell’8%, raggiungendo quota 74 milioni di euro, grazie al fatto di aver comunque mantenuto un’attività, anche se ridotta, durante il lockdown.