Dietro poche lettere, molta tecnologia. IF (Improved Flexion Tyre) e VF (Very High Flexion Tyre) sono la nuova frontiera degli pneumatici agricoli e, per far comprendere il peso e le ambizioni del gruppo Atg nel settore e per valorizzare al meglio i prodotti di alta gamma, quelli appunto con tecnologia IF e VF, Atg ha organizzato un tour europeo ad hoc per stampa e gommisti selezionati.
Briefing conoscitivo a Ravenna su marchi e strategie del gruppo, per poi approdare nella campagne di San Bartolo (Ra), alla cooperativa Terratech, per l’approccio in campo con i nuovi pneumatici.
Andiamo con ordine. Il gruppo Atg, head quarter a Mumbai, con tre stabilimenti, uno in Israele (42mila tonnellate prodotte) e due in India (157mila t prodotte nel 2016, più del doppio potenziali) da luglio 2016 è passato sotto il controllo del colosso giapponese Yokohama, che in questa maniera conta di incidere in maniera rilevante nei comparti agricoltura e industriale. Tanto da non nascondere un ambizioso obiettivo di breve periodo – il raddoppio della propria produzione mondiale fra il 2010 e il 2020 – e uno ancora maggiore di medio-lungo periodo: diventare il leader mondiale nel settore degli pneumatici agricoli e forestali.
Nelle tre aree di riferimento – Nord America, Asia ed Europa – la crescita appare continua e per consolidare l’andamento Atg, con il proprio marchio di riferimento in agricoltura, Alliance, spinge sulle tecnologie d’avanguardia IF e VF.
«Perché scegliere queste due tipologie se anche gli pneumatici standard vanno bene?» è la domanda retorica che si fa Emiliano Bertolini, ingegnere di campo di Atg in Italia. «Questa è proprio la nostra vera missione. Fare capire – continua Bertolini – ad agricoltori e contoterzisti i vantaggi delle nuove tecnologie IF e VF, la necessità di evitare il compattamento del terreno, la possibilità di risparmiare più di quanto si spende sia in termini di consumi della macchina, sia in termini di usura dello pneumatico». «Senz’altro è un lavoro lungo, ma oggettivamente il mercato sta già recependo le nuove tendenze: non a caso nel 2012, fra tutti i costruttori, erano omologate solo 18 misure IF e VF, 32 nel 2013, 51 nel 2014, per salire a 73 nel 2015. Ciò significa – prosegue Bertolini – che progressivamente si comprende il valore di una scelta innovativa. Si può lavorare con meno pressione sullo pneumatico, allargando la superficie d’appoggio, compattando meno il terreno. Ciò porta a una minore usura e a costi decisamente inferiori».
L’Italia è un grande banco di prova per i test sugli pneumatici, vista la pletora di tipologie di terreno presenti e la molteplicità di operazioni colturali da realizzare in un’agricoltura così diversificata. E Alliance molte delle nuove misure le ha provate proprio sui campi italici. «Con soddisfazione – evidenzia Bertolini – tanto da non temere oggi alcun confronto sulla gamma. Siamo gli unici a proporre tutte le nostre misure IF e VF con cintura d’acciaio, in grado di migliorare la resistenza al rotolamento, diminuire la rumorosità e limitare al massimo le forature. Inoltre, per quanto riguarda l’NRO, l’opzione cerchio stretto, Alliance ha la possibilità di trasferire tutte le dimensioni IF e VF in NRO velocemente».
In campo si sono visti i nuovi pneumatici: il 389 VF, il 372 IF e VF, il 363 IF e VF e il 352 IF e VF, montati su trattori John Deere, mietitrebbia New Holland, pressa Krone e botte Vaia.
L’innovativo 389 VF
L’attenzione maggiore è stata dedicata al 389 VF, definito dallo stesso Bertolini «il primo pneumatico flotation con tecnologia VF». A San Bartolo si è visto su botte Vaia, ma questi pneumatici sono destinati anche su spandiconcime, carri, rimorchi e dumper, per impeghi di lavorazione in campo e trasporto del raccolto.
«Abbiamo investito molto su questo prodotto – continua Bertolini – caratterizzato da elevato galleggiamento, capacità di carico elevata, usura limitata, grande stabilità e in grado di diminuire sensibilmente il compattamento del terreno». È quasi una ‘lezione’ quella dell’ingegnere di Atg.
«Il 389 VF garantisce una significativa riduzione della pressione di gonfiaggio (2,8 bar rispetto a 4 bar di uno pneumatico standard), un aumento del 25% dell’impronta a terra, con una notevole riduzione del compattamento a terra e mantenendo un’aderenza elevata».
Secondo i tecnici Atg ormai l’intero cantiere (trattrice-rimorchio) può viaggiare con pneumatici a bassa pressione: indicativamente fra 1 e 2,8 bar per il carrobotte equipaggiato con VF 389 e 0,8-2,4 bar per la trattrice, montante il 372 VF.
Bertolini si sofferma anche sulla capacità di carico. «A parità di pressione (0,8 bar, nell’esempio citato) la capacità a 40 km/h di velocità passa da 2.650 kg di un competitor a 3.090 kg dell’Alliance 380 standard per toccare i 3.520 kg del VF 389».
Dopo il debutto al Sima 2017 sono già state rilasciate diverse misure, che ampliano una gamma destinata a coprire gran parte del mercato. A giugno 2017 ha esordito il VF 650/55R26.5, mentre sono di agosto le misure 600/55R26.5 e il 750/45R26. Entro l’anno faranno poi la loro comparsa il 560/60R22.5, il 710/50R26.5 e il 750/60R30.5.