Questa la strategia di fondo di Michelin che Marco Do, direttore comunicazione Italia Grecia di Michelin, ha presentato alla stampa nella prestigiosa cornice del Borgo La Bagnaia di Siena, assieme alle ultime novità in tutti i settori in cui opera il brand francese, tra cui ovviamente l’agricoltura. A tale proposito, anche se estraneo al nostro settore, da segnalare la “curiosità” dell’ingresso di Michelin nel settore delle suole per calzature ad alte prestazioni tramite la collaborazione con Jihua Group Corporation Limited per la produzione di suole tecniche.
«Nell’ambito della collaborazione con le case produttrici di veicoli – ha aggiunto Lorenzo Rosso, presidente e amministratore delegato di Michelin Italia – Michelin sviluppa prodotti su misura secondo richieste specifiche. Per quanto riguarda i mezzi pesanti, Michelin sviluppa pneumatici dedicati per ogni marchio con caratteristiche di basso consumo di carburante e resistenza alle accidentalità, voci che impattano sulla redditività degli operatori. Ma non solo. Un esempio in campo agricolo: Michelin equipaggia il “gigante” New Holland T9 con il più grande pneumatico del mondo per trattori, Michelin AxioBib IF 900/65 R46, del diametro di 2,32 m. New Holland propone ai suoi clienti su tutta la gamma dei trattori gli pneumatici Michelin, caratterizzati dalla tecnologia Ultraflex, che opera a bassa pressione, consentendo di proteggere i suoli e quindi aumentarne la resa agronomica. Proprio per lo stretto legame che questa tecnologia ha con il tema Nutrire il pianeta, energia per la vita, quattro macchine agricole esposte al padiglione New Holland a Expo 2015 sono equipaggiate con pneumatici Michelin».
Nella sessione specifica dedicata all’agricoltura, alla presenza del direttore commerciale Massimiliano Betto, è stato posto l’accento sull’attività di ricerca e sviluppo svolta da Michelin. «Disponiamo di tre centri di ricerca (Francia, Spagna e Usa), tre stabilimenti produttivi (Francia, Spagna e Polonia) e tre marchi (Michelin, Kleber e Taurus) – ha detto Fabio Cozzi, responsabile Operational marketing – siamo presenti in tre date chiave: 1946 (invenzione del radiale), 1970 (primo radiale destinato all’agricoltura) e 2004 (introduzione tecnologia Ultraflex). Anche in agricoltura sviluppiamo tecnologie e servizi per rispondere alle attese dell’agricoltore, in termini di maggior rendimento agronomico, minor compattamento, ridotti costi di gestione del veicolo ed economia di carburante. Il tutto nel rispoetto del suolo e dell’ambiente».
CargoXbib
A proposito di tecnologia Ultraflex, Remo Di Luca, responsabile marketing di prodotto Agro per Italia e Malta, ha ricordato come questa sia disponibile in tutte le fasi colturali. «La tecnologia Ultraflex ha le sue declinazioni a seconda delle operazioni colturali: Xeobib per la preparazione del terreno, Axiobib per l’alta potenza, Spraybib per i trattamenti, Cerexbib per la raccolta, Yieldbib per la raccolta in filari e CargoXbib per il trasporto». Proprio in quest’ultimo settore è stata presentata l’ultima novità da Michelin, il CargoXbib HF (High Flotation), perché anche il rimorchio è importante, non solo il trattore. Per quanto riguarda le performance in campo, la carcassa Michelin Ultraflex consente di lavorare a pressione molto bassa, rispettando il suolo, e di ridurre lo sforzo di trazione. Il cordolo centrale e i tasselli multiangolo determinano invece un’elevata aderenza su pendenze, mentre tasselli, sommità piatta e impronta larga ripartiscono in modo omogeneo la pressione al suolo per minimizzare il calpestamento. Passando alle performance su strada, la carcassa ha una durata fuori dal comune, grazie al cordolo centrale continuo che resiste all’usura, riduce la resistenza al rotolamento e ha una direzionalità elevata. Le spalle massicce e arrotondate di cui sopra, su strada aumentano la resistenza all’usura e facilitano le manovre, limitando lo strisciamento laterale.
Altra caratteristica importante del CargoXbib è l’autopulitura. Il cordolo centrale evita che il fango resti bloccato nella zona centrale del battistrada e i tasselli multiangolo riducono l’adesione del fango tra i tasselli, mentre le linee di frattura la riducono sul fondo della scultura. Inoltre, i larghi canali centrali permettono l’espulsione della terra per effetto centrifuga e le spalle aperte facilitano l’evacuazione del fango nella zona delle spalle.
«Per rispondere alle svariate esigenze di agricoltori, contoterzisti e costruttori – ha concluso Di Luca – Michelin propone più di 500 prodotti commercializzati, per un diametro che va da un minimo di 68 cm a un massimo di 2,32 m, e un peso compreso tra 19 e 530 kg. Il tutto principalmente in radiale, ma ancora un 6% è convenzionale (Compact Line)». di Francesco Bartolozzi
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Bibload HS
Per i mezzi di movimentazione l’ultima produzione di casa Michelin è il Bibload Hard Surface, caratterizzato da maggiore motricità su suoli duri, maggior stabilità su lavori a 360°, resistenza alle aggressioni sui fianchi e maggiore durata (grazie a maggiore resistenza all’usura).
Il miglioramento della motricità longitudinale è dovuto a un’aderenza regolare, uniforme e costante, mentre la maggiore stabilità è da ascrivere alla nuova scultura e la resistenza alle accidentalità si basa su fianchi rinforzati e su una miglior longevità.
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LifeBib
Lo pneumatico concept Michelin Lifebib, a tecnologia Ultraflex, si differenzia dagli altri pneumatici agricoli, il cui battistrada è composto da due file di ramponi a forma di “V” o a lisca di pesce. Sono i disegni “storici” dello pneumatico agricolo. Michelin Lifebib VF 710/70 R42 si ispira a forme di natura per servire il ciclo della vita, dalla produzione alla raccolta. La scelta del grano si deve alla capacità di questo cereale di adattarsi a diversi ambienti e condizioni geologiche, che ne fanno un elemento prioritario dell’alimentazione dell’uomo. Lifebib VF 710/70 R42 è, quindi, nella funzione e nella forma, a favore di un’agricoltura sostenibile.